In viaggio con Cecilia.

Serata ricca di contenuti all’Ischia Film Festival; tanti i film con grandi messaggi sociali: tra i più applauditi il lungometraggio, omaggio a Nelson Mandela, Goodbye Bafana girato nel 2007 dal regista danese Bille August il quale, intervistato da Michelangelo Messina, ideatore e direttore artistico del Festival, ha dichiarato:

15_Bille_August“Prima di iniziare a girare il film ho scritto una lunga lettera a Nelson Mandela; ho ricevuto da lui una risposta in cui mi autorizzava a girarlo raccomandandosi di raccontare, attraverso la pellicola, solo cose veritiere; così per rendere la storia più reale possibile mi sono trasferito in Sud Africa sei mesi prima che iniziassi le riprese. Ho avuto così occasione di confrontarmi con questo straordinario popolo, di sentire i loro racconti, ricordi e pareri su Nelson Mandela e addirittura sono riuscito a parlare con le sue guardie carcerarie. Inoltre- ha continuato August – le scene del film sono interamente girate nei luoghi reali dove Mandela ha vissuto ed è stato imprigionato. Grazie al lavoro di documentazione che ho fatto per girare questo film mi ha fatto percepire ancor di più la grandezza di questo uomo e sono convinto che se in Siria ed in Iraq ci fossero personalità come quella di Mandela le cose andrebbero diversamente”.

La serata è proseguita con il film What is left? per la regia di Gustav Hofer e Luca Ragazzi. Terzo capitolo di un’ideale trilogia cinematografica sui cambiamenti italiani dell’ultimo decennio, dopo “Improvvisamente l’inverno scorso” e “Italy Love it or Leave it”, “What is left?” è un film che con leggerezza mostra i delicati cambiamenti politici, in particolare della sinistra, attraverso gli occhi soggettivi dei due protagonisti-registi Gustav e Luca, quest’ultimi da sempre elettori di sinistra, hanno pensato che il 2013 sarebbe stato l’anno della svolta ma, la rimonta inaspettata di Berlusconi e l’entrata in scena di Beppe Grillo, sembrano aver cambiato le carte in tavola. A partire dalle primarie PD del 2012, una serie di incontri, manifestazioni e situazioni paradossali li aiuteranno a districarsi nei meandri di un’identità, quella della sinistra, che se non smarrita è sicuramente appannata.

“Il 2013- hanno spiegato i due giovani registi – è stato un periodo storico di grande cambiamento e questo film, vuole dunque essere una sorta di documento per le generazioni future affinché sappiano e capiscano cosa ha attraversato l’Italia dal punto di vista politico e sociale in questi anni; Inoltre – ha continuato Ragazzi- abbia scelto questo titolo perché ha un doppio significato (cos’è di sinistra/cos’è rimasto) con il quale appunto dare uno spunto di riflessione, un po’ provocatorio, al pubblico sull’identità della sinistra oggiAggiungi un appuntamento per oggi perché secondo il nostro parere si sta sbiadendo sempre più”.

Altro film che ha suscitato grande interesse l’opera prima del regista Stevens Moro Into the dream presentato in anteprima mondiale proprio all’Ischia Film Festival. Il film narra la storia di Richard Cantwell, giovane americano con la passione per la poesia che intraprenderà un lungo viaggio ripercorrendo le tappe dello scrittore Ernest Hemingway.

“Sono contentissimo – ha dichiarato Moro – di essere qui a presentare la mia opera prima in anteprima mondiale; non ero mai venuto ad Ischia prima d’ora e questo Festival, che mi ha colpito per la sua organizzazione impeccabile e per l’alto livello dei film in concorso, mi ha dato la possibilità di visitare un posto incantevole dove tornerò sicuramente per vacanza o anche per presentare il mio prossimo corto sa cui ho appena iniziato a lavorare”.

Ha chiuso la serata la proiezione, nella Cattedrale dell’Assunta, del cortometraggio di Mario Leonbruno e Luca Romano Terra Promessa. Questo docu-corto punta l’obbiettivo su due gravissime situazioni campane: la terra dei fuochi, ricca di materiale radioattivo ed infetto, ed i campi rom nelle immediate vicinanze di queste discariche, dove insieme agli adulti, tra rifiuti e gas che provengono dal sottosuolo, vivono tantissimi bambini che rischiano di ammalarsi ogni giorno; tutto questo sotto gli occhi di uno stato assente.

Tra gli ospiti presenti Valeria Labriola che ha presentato il corto Sassiwood; Federico di Cicilia con il film L’ultimo goal; Barbara Maffeo con L’uomo del fiume; Giovanni Aloisi con A passo d’uomo; Matteo Freitas Ginori e Joana de Veille Rivara con Wangki-Il silenzio delle sirene e Cristian Manno e Pantaleo Riellicon il corto Evù ce es (io e te).

19_Cecilia_ManginiQuesta sera all’Ischia Film Festival Cecilia Mangini, la più importante documentarista italiana del dopoguerra.

Il motivo della sua presenza, nella splendida isola verde è la presentazione del suo ultimo film. “In viaggio con Cecilia”, co-diretto con la giovane collega Mariangela Barbanente.

Estate 2012. Le due registe, attraverso un film on the road, ci raccontano com’è cambiata la Puglia, loro terra d’origine e tema centrale dei documentari realizzati da Cecilia Mangini negli anni ’60. La stessa estate un giudice ammette che Taranto è una città in ostaggio dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria ILVA e ordina l’arresto del proprietario, Emilio Riva. Il film intreccia epoche e luoghi, gli archivi dialogano col presente indagando un luogo nella sua continuità. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con domande che Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma ponendola in un presente crudele e contraddittorio?

Dopo un esordio come critico cinematografico (in Cinema Nuovo, Cinema ’60, L’Eco del cinema), Cecilia Mangini inizia la sua opera con il marito, Lino Del Fra; in seguito collabora con Pier Paolo Pasolini in lavori documentaristici sulle periferie cittadine: Ignoti alla città (1958), La canta delle marane (1960), ispirato dal romanzo Ragazzi di vita e il documentario Stendalì (1960), sulle lamentazioni funebri nella provincia di Lecce (anche sull’analisi di studi di Ernesto De Martino).

Nell’analizzare la fabbrica, affronta i drammi sociali legati al boom economico; come per esempio in Essere donne (1965) o in Brindisi ’66 (1966), sul petrolchimico Monteshell a Brindisi (1965); In Comizi d’amore ’80 invece ,tocca i temi della sessualità e la legge sull’aborto. Altri suoi lavori sono: Poi DomaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani vincerò (1969), e All’armi, siam fascisti! (1962) con Lino Miccichè a cui seguirà Stalin, del 1963.

Nel 2009 è ripresa la sua figura e la sua opera al NodoDoc Festival di Trieste. Nel 2012 si reca a Taranto per raccontare e sostenere le mobilitazioni contro l’inquinamento prodotto dalla locale industria siderurgica.

L’Ischia Film Festival, si concluderà sabato con la serata finale dedicata alle premiazioni delle tre sezioni del concorso in cui è articolata la manifestazione: cortometraggi, documentari e location negate.

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