Qualunque cosa succeda…

DSC00761Si è aperta ufficialmente la rassegna “Roma Fiction Fest” all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ospite d’onore il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, accompagnato da sua moglie Clio.

DSC00773Novità degna di nota di questa edizione, ha sottolineato il direttore artistico Carlo Freccero “la fiction su un grande italiano”, la miniserie in onda prossimamente su Rai1 ‘Qualunque cosa succeda’, sulla vita e l’assassinio di Giorgio Ambrosoli, una delle sei anteprime italiane del Roma Fiction Fest.

Il film comincia con la telefonata della Banca d’Italia e con il conferimento ad Ambrosoli, che ha il volto di Pierfrancesco Favino, dell’incarico di liquidatore della Banca Privata Italiana. Siamo nel 1974, a Milano, la storia con la regia scrupolosa di Alberto Negrin si chiude nella notte tra l’11 e il 12 luglio del 1979: un killer su mandato del banchiere Michele Sindona fredda l’avvocato sotto casa. Solo al termine, con alcuni salti temporali, il regista mostra la morte di Sindona in carcere, l’allontanamento di Marcinkus dalla guida dello Ior, la famosa intervista Rai in cui Andreotti disse di Ambrosoli: “se l’e’ cercata”.

DSC00821Nell’interpretare Giorgio Ambrosoli la sfida piu’ grande per Favino – reduce dal Festival di Venezia con il film Senza nessuna pieta’ di Michele Alhaique (e presto sul set con Elio Germano per Suburra di Stefano Sollima) – “e’ stata non cadere nella retorica dell’uomo tutto d’un pezzo. La complessita’ di una persona e’ fatta dalla sua dimensione pubblica e da quella privata, dalle sue tante sfaccettature”. Sul set per Favino c’e’ stato un momento per lui di “grandissima emozione” quando sono arrivate la signora Ambrosoli e la figlia. “Stavamo girando la scena dell’ultima requisitoria di Ambrosoli – ricorda -, l’unico momento in cui la moglie nella realta’ non era presente, perche’ era gia’ andata al lago dove lui avrebbe dovuto raggiungerla”.

La miniserie in due puntate, prodotta dalla 11 Marzo Film, con sceneggiatura di Andrea Porporati, vede nel cast anche Massimo Popolizio (Sindona), Anita Caprioli nel ruolo di sua moglie e Andrea Gherpelli in quello del suo braccio destro, il maresciallo della Guardia di Finanza, Silvio Novembre.

DSC00784La miniserie e’ stata girata tra Milano e Torino, con alcune scene girate anche a New York, ed approfondisce alcuni aspetti anche privati dell’avvocato commissario liquidatore. A dare il titolo a libro e fiction, la lettera-testamento scritta dallo stesso Ambrosoli a sua moglie Anna nel 1975, quattro anni prima di morire quando, sempre piu’ isolato anche dal mondo politico, l’avvocato era gia’ consapevole del pericolo imminente che correva la sua vita. Quelle righe, sono un vero testamento morale: “…e’ indubbio che paghero’ a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perche’ per me e’ stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese. Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo”.

Con Umberto Ambrosoli il regista Negrin ricorda di aver fatto un anno di ricerche: “non comincio mai un film prima di conoscere a fondo i fatti nella loro totalita’, per quanto possibile. Non piego mai la storia alla fiction. Ho evitato in ogni modo la santificazione del protagonista come eroe solitario, forse uno dei principali limiti del genere storico-biografico”.