Mandelli fa l’orso.

Sarà Francesco Mandelli a prestare la voce all’orso Paddington, il film di Natale.

Paddington e Mandelli hanno ballato sul red carpet del Festival internazionale del Film di Roma prima dell’incontro con il pubblico. Nel corso dell’evento organizzato da Alice nella città, la sezione ragazzi del Festival, Fabia Bettini ha mostrato in anteprima alcune clip del film insieme allo stesso Francesco Mandelli che ha letto un brano del libro di “A Bear Called Paddington” di Michael Bond che risale al 1958,  illustrato da Peggy Fortnum.

Mandelli ha letto il primo capitolo del libro originale, dove il consueto understatement inglese introduce un volo di fantasia col più pragmatico degli inviti: “Per piacere prendetevi cura di quest’orso”, così recita il cartellino che il protagonista, un orso parlante, porta al collo. Lo prendono alla lettera i coniugi Brown, che lo ribattezzano “Paddington” perché si trovano proprio in quella stazione. Marito, moglie e figli si apriranno a una convivenza col nuovo arrivato, inadatto alla frenetica vita londinese.

La leggenda vuole che l’autore, all’epoca cameraman della BBC, abbia creato il personaggio per caso, nel Natale del 1956. Acquistò per sua moglie l’ultimo orsetto di pezza in un grande magazzino: era rimasto tutto solo sullo scaffale. Lo battezzò Paddington, perché Bond abitava accanto a quella stazione, e la sua immaginazione partì da lì.

E così a Natale di quest’anno arriverà anche in Italia Paddington, il film prodotto  da David Heyman (già produttore di Harry Potter).

Nel lungometraggio l’orsetto porta solo cappello e occasionalmente impermeabile, senza le galosce che indossava nel merchandising, pare create solo per permettere al pupazzo di mantersi in piedi!

La narrazione unica di un lungometraggio, in contrasto con la divisione in miniracconti dei lavori originali, ha richiesto la creazione di una ‘cattiva’ per dare più sapore drammatico alle avventure dell’orsacchiotto. Si tratta della tassidermista Millicent, interpretata da Nicole Kidman. Un azzardo, perché il tono alla Winnie the Pooh non prevedeva nemesi, ma la Kidman dimostra di aver preso sul serio il compito.

 

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