Pinguini scatenati.

Sono uccelli ma non volano, sono bianchi e neri ma non c’entrano nulla con la squadra di calcio, sono pinguini, anzi “i” Pinguini, quelli divenuti famosi con la saga d’animazione Madagascar e che ora sono protagonisti del lungometraggio Dreamworks ‘I Pinguini di Madagascar’.

i_pinguini_madagascarGià protagonisti da solisti di una serie di cartoon di Nickelodeon dal 2009, I Pinguini di Madagascar nascono all’interno del film del 2005 Madagascar, uno dei più fruttuosi successi della Dreamworks, che ha poi dato vita a ben due sequel. Già da quella comparsata come disturbatori si capiva che Skipper, Rico, Kowalski e Soldato avrebbero guadagnato più fan di molti altri personaggi, non a caso nei sequel hanno acquistato sempre più spazio. Il passo da qui alla promozione a protagonisti era dunque automatico e così arriva nelle nostre sale I Pinguini di Madagascar, che in un colpo solo si piazza immediatamente al primo posto di un’ipotetica classifica qualitativa dell’universo di Madagascar.

In quest’avventura dei quattro membri dell’unità d’élite partiamo da molto indietro, assistendo alla nascita di Soldato e all’infanzia degli altri tre, quando erano dei batuffoli di piume e, rischiando la vita, riescono a fuggire dall’inospitale Polo Sud, fino ad arrivare allo zoo di Central Park a New York, dove tutti li abbiamo conosciuti. Ma i nostri quattro eroi finiscono nelle mire del Dr. Octavius che non è altro che Dave, un disgustoso e rancoroso polpo la cui fama è stata più volte offuscata proprio dai pinguini.

ipdm1Così il mollusco ha inventato un fluido che ha la possibilità di trasformare in mostro qualsiasi essere con cui viene in contatto e comincia a rastrellare tutti i pinguini sulla faccia della terra proprio per attuare un piano di mostrificazione di questi uccelli. Ma sulle sue tracce c’è la squadra speciale Vento del Nord, comandata da Agente Segreto, che dovrà unire le forze con Skipper e soci per fermare il folle piano del Dr. Octavius.

Fin dal prologo, in cui viene preso in giro il mondo dei documentaristi stile National Geographic (tra l’altro a dare la voce in originale al commentatore è addirittura Werner Herzog!), si capisce che I Pinguini di Madagascar ha un’ironia irriverente e leggermente “politically incorrect” come ci si aspetterebbe dai personaggi protagonisti, che si sono sempre distinti per essere tutt’altro che buoni e amichevoli. Skipper – che è il leader -, Kowalski – che è la mente -, Rico – che è… boh! – e l’ingenuo Soldato, sono i personaggi che non ti aspetti da un lungometraggio derivato dalla serie Madagascar, che ad oggi è sempre apparsa come il prodotto Dreamworks più orientato ai bambini, a differenza dell’altro successo dell’etichetta fondata da Spielberg che è Shrek. Tra battute sagaci, un meccanismo da slapstick comedy che funziona ottimamente e una costruzione dei personaggi principali che è vincente, I Pinguini di Madagascar dimostra di essere un centro su tutta la linea.

ipdmDivertono e non poco anche i personaggi della squadra Vento del Nord, con Agente Segreto, un altezzoso Husky che in originale ha la voce di Benedict Cumberbatch, in prima linea a fare da parodia all’action hero iper tecnologico alla Ethan Hunt, che ha un piano spettacolare per risolvere ogni azione.

Anche se l’idea di inserire i Pinguini in un contesto da spy story ricca d’azione era piuttosto scontato e abbassa un po’ il tiro per quanto riguarda pinguini-madagascarla scelta del soggetto, a prevalere è la commedia e in ciò I Pinguini di Madagascar funziona davvero bene, con siparietti comici che rimangono in testa allo spettatore. Forse il neo maggiore risiede nel villain, Dave/Octavius, graficamente e motivazionalmente poco fantasioso e tendente ad abbassare il target del film.

Nel complesso I Pinguini di Madagascar è un film dal sicuro appeal per grandi e piccini, il miglior prodotto di un brand – Madagascar, appunto – che, arrivati a questo punto, potevamo già ritenere morto. E invece…

Roberto Giacomelli

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