Il pianoforte di Franco Zennaro.

Secondo appuntamento il 20 novembre alle 21.00 (Roma, Teatro Keyros) per il secondo appuntamento con il Ciclo Studi di Franco Zennaro: un incontro fra la lezione e il concerto pensato per far innamorare il pubblico della grande storia del pianoforte. In occasione di questo appuntamento del 20 novembre, in programma un excursus dalla fine del Settecento a Chopin fino al secolo scorso con Bussotti e Mannino; e ai nostri giorni con Marco Lucidi.

zennaroFra gli autori toccati, ricordiamo nel dettaglio: Alfredo Casella (1883 – 1947), Franco Mannino (1924 – 2005), Sylvano Bussotti (1934), Marco Lucidi (1964), Adolf Henselt (1814 – 1889), Felix Mehndellsoohn Bartoldy (1809 – 1847), Anton Arensky (1861 – 1906), Cesar Cui (1835 – 1918), Alexander Scriabin (1872 – 1915), Friedrich Kalkbrenner (1785 – 1849), Edwar Wolff (1816 – 1880), Charls Valentin Alkan (1813 – 1888), Daniel Steibelt (1765 – 1823), Friedrich Chopin (1810 – 1849).

Ciascun incontro è dedicato, infatti, a raccontare la creatività, la tecnica, la cultura che ha nutrito la grande scuola del pianismo occidentale dell’800, con alcune incursioni sia alla fine del ‘700 che nel ‘900 e nei primissimi anni del nostro millennio, attraverso una forma musicale ben precisa, quella dello studio, con la quale pianisti e autori di musica per pianoforte hanno scandagliato la propria creatività mettendola a confronto con le proprie conquiste tecniche. Fra gli autori analizzati: Liszt, Scriabin, Chopin, Debussy, Brahms, Rachmaninov. Ma anche numerosi cosiddetti minori che hanno intessuto la tela di un repertorio che ha dipinto la fortuna del pianismo occidentale. Un viaggio nell’arte, alla scoperta di quel misterioso mondo in cui la creatività si incontra con il virtuosismo, ma anche dove il virtuosismo non può bastare a se stesso.

Nato a Roma nel 1961, Franco Zennaro ha scoperto il pianoforte a diciotto anni dopo averlo odiato per poco meno. Sotto la guida dello scomparso Gino Diamanti, ha debuttato nel 1982. Poi fu travolto dai Festival: nel 1983 fondò quello di Sarteano e l’anno successivo “Erice: musica per un atomo”. Nel 1992, dopo alcuni anni di studi matti e disperatissimi, è tornato a suonare in pubblico: a Milano, Roma, Ferrara, Perugia, Firenze, Montepulciano, L’Aquila e Viterbo. Anni e piazze che gli hanno permesso di costruire un repertorio di particolare ricchezza e complessità.

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