Barry Lindon is back.

barrymanifesto-99x140Arriva anche nella nostra sala – a quarant’anni dall’uscita – il capolavoro storico di Stanley Kubrick. Nuovo titolo distribuito dalla Cineteca di Bologna e Gruppo Unipol per il ciclo ‘Il Cinema Ritrovato’, il film verrà riproposto – oltre che in edizione restaurata – in versione originale inglese con sottotitoli in italiano.
“Mi ha sempre attirato – queste le parole di Stanley Kubrick – un film in cui il destino del protagonista è già inciso sul primo fotogramma”: un duello alla pistola che sembra già tramandare di padre in figlio una vita di vicissitudini rocambolesche.

E dalla vicenda di Barry Lyndon Kubrick è stato attirato al punto da scriverne egli stesso la sceneggiatura, avvicinandosi a Thackeray, grande scrittore inglese poco ricordato e poco tradotto, con semplicità e trasparenza: “Amavo la vicenda e i personaggi di Barry Lyndon, e mi parve possibile farne una trasposizione senza distruggerlo”. Partendo dalle avventure di Raymond Barry (interpretato da Ryan O’Neal) e di Lady Lyndon (Marisa Berenson), il film ripercorre il Settecento come fosse un museo di cera (l’incarnato dei volti, il lume delle candele), come uno viaggio nella pittura dell’epoca: siamo in un salotto di Gainsborough, in un giardino di Watteau, seduti a una tavola di Hogarth. barryVivono, questi tableaux, vivono ansiosamente di ambizioni fallaci, rovine annunciate, sentimenti corrotti, disillusioni, soprusi, umiliazioni: e l’impossibile ascesa dell’avventuriero Redmond Barry, che sposa l’aristocratica Lady Lyndon, “traccia una parabola che conduce al nulla” (Michel Ciment). Un film che ancora una volta ha fatto parlare della leggendaria maniacalità di Kubrick, della sua cura per il dettaglio, a cui ha dato un contributo fondamentale l’italiana Milena Canonero, vincitrice proprio per i costumi di Barry Lyndon del suo primo Premio Oscar.

Il Cinema Ritrovato. Al cinema: classici del cinema che ritrovano il grande schermo, l’incontro vivo con il pubblico di una sala cinematografica. Capolavori di ogni tempo (e senza tempo) che tornano a essere prime visioni, anche per le generazioni di oggi: perché è solo la visione collettiva davanti a un grande schermo che può recuperare, di questi film, l’autentica bellezza visiva, l’emozione dirompente e tutto il divertimento, il piacere, il brivido.

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