Italo dalla A alla Z.

italo_it_r1_00099239Era il 2009 e a Scicli, in seguito ad un brutto episodio di cronaca che aveva coinvolto un branco di randagi e un bambino, tutti i cani vennero presi e portati via dalla strada. Questo meticcio dal color miele arrivò proprio in quel periodo. Qualcuno immaginò fosse rimasto solo dopo la morte del suo anziano padrone, qualcun altro lo credette abbandonato da un clochard.

italo_it_r1_00101355Chi fu Italo? La reincarnazione di qualcuno che ha amato Scicli, risponde il popolo. Presidiava il centro storico Unesco, inseguiva le auto in transito nella zona a traffico limitato, abbaiando. La domenica andava a messa. Partecipava a funerali, matrimoni, feste religiose. Andava a salutare i bambini all’uscita di scuola e, in un memorabile fuori programma, entrò in scena durante la festa delle Milizie, quando l’emiro Belcane apostrofa il Conte Ruggero: “Cane d’un cristiano”. E lui lì sul palco. Il sindaco, l’anno successivo fu costretto a emettere ordinanza: durante la festa Italo deve essere tenuto al guinzaglio, non si sa mai conceda il bis.

I personaggi del film diretto da Alessia Scarso:

ITALO (Tomak)
Un simpatico meticcio color miele. Indole anarchica ed animo nobile, si fa conoscere e apprezzare per la sua straordinaria umanità. L’intero paese finisce per adottarlo e farne il simbolo della città.

ANTONIO BLANCO (Marco Bocci)
Padre di Meno, uomo di poche e misurate parole. Dopo la morte della moglie si è tuffato a capofitto nel lavoro: amministra il paese e la casa con lo stesso rigore con cui educa il figlio. Risultato, tra Meno e padre è la fiera del monosillabo. Anche se la corazza di Antonio, di fronte a Laura, maestra di suo figlio, sta cominciando a vacillare… ma sarà l’incontro con Italo che risolverà ogni cosa.

LUISA NIGRO (Barbara Tabita)
Esuberante consigliere comunale candidata a sindaco, diretta concorrente di Antonio. Luisa Nigro è esplosiva, logorroica, irresistibile, specie quando si spinge tra voli pindarici e metafore al limite dell’inverosimile.

LAURA MENONI (Elena Radonicich)
Un matrimonio naufragato alle spalle l’ha portata in Sicilia: per tutti è la forestiera. A trascinarla al centro delle chiacchiere di paese, poi, ci si è messa la sua forte e trascinante personalità. È la maestra di Meno ed è una vera pasionaria del mestiere: farebbe di tutto per i “suoi” bambini. Anche se poi, con la stessa foga, potrebbe stare ore a cercare occhiali che ha sopra la testa…

ic_r500460553_okMENO (Vincenzo Lauretta)
Schivo, ombroso, di un’intelligenza fuori dal comune. A dieci anni, dopo la morte della madre, si è già trasformato in un piccolo adulto, che fatica a legare con i coetanei. Difficile strappargli una risata o una lacrima, ma Italo riuscirà in entrambe le cose, insegnandogli le regole dell’amicizia.

CHIARA (Martina Antoci)
Compagna di classe di Meno. Socievole, spensierata ma già animata dai turbamenti della pubertà. Sogna, il primo bacio da dare al “suo” Meno. Peccato che il ragazzino ancora non sia interessato all’“altra metà del cielo”…

PAOLO (Matteo Korreshi)
Piccolo e bullo. Nel suo corpo minuto nasconde una potenza da formica atomica. Meno è la vittima preferita della sua spavalderia anche perché Paolo nasconde un debole per Chiara. Come nasconde un’indole più dolce di quanto non faccia credere alla sua banda: teme, altrimenti, di non essere più riconosciuto come capo.

Per la produttrice del film, Roberta Trovato, “L’arrivo di Italo nelle sale cinematografiche è per noi il lieto fine di una favola iniziata qualche anno fa, con grande fiducia e un pizzico di incoscienza, senza sapere se e per quali strade saremmo arrivati a questo traguardo. Se la storia di Italo, infatti, non può che definirsi una favola d’altri tempi, divertente e commovente, profondamente umana fin sulla soglia del romanticismo, per noi c’è una seconda favola che vale la pena raccontare e che si lega alla prima come il rovescio di un ricamo”.

roberta trovato“Al pari di ciò che vedrete – prosegue Roberta trovato -, il lungo lavoro per tessere la tela di Italo è nato da un innamoramento fulmineo verso una storia così incredibilmente potente, come spesso accade quando la realtà della vita supera la fantasia, ed è cresciuto grazie ad uno sforzo corale, a cui non sono mancati ostacoli, dubbi, tentennamenti, ripensamenti, fino a quelli – come in ogni favola che si rispetti – che avrebbero potuto farci desistere. E mi piace pensare che sia anche in ragione di questo travaglio (che non temiamo di raccontare) se oggi Italo può farsi testimone del fatto che ci sono soluzioni percorribili ed esiti possibili, anche in un momento così difficile per il Cinema e la sua industria”.

“La nostra è una piccola produzione, ma nel suo essere piccola è stata costruita e gestita in modo da rispettare il lavoro di tutti. La presenza delle donne, dietro e di fronte la macchina da presa, è un elemento che la caratterizza fortemente e io sono certa che questo abbia giocato un ruolo importante e rappresenti un valore, anche di esempio. Quando è iniziata, l’avventura di Italo si reggeva solo sulle gambe di tre amiche che, con inclinazioni diverse e fortuitamente complementari, erano legate al mondo del cinema per lavoro e per passione. Da tempo immaginavo di poter avviare una produzione che potesse vedere Alessia Scarso alla regia, e quando insieme a Coralla Ciccolini mi presentarono prima l’idea e poi la sceneggiatura di Italo, fu subito amore a prima vista. Pur credendo nelle loro capacità tanto quanto nella forza della storia e della nostra squadra, sapevo di dover restare coi piedi per terra e che per realizzare un progetto del genere, così complesso e ambizioso, avremmo dovuto affrontare molte difficoltà. Per questo, adesso che quelle difficoltà le abbiamo scavalcate e superate, possiamo dire che per tessere questa tela, per completare questo complesso puzzle, abbiamo dovuto incastrare molti pezzi. E dunque dobbiamo – e vogliamo – dire molti grazie”.

bocci radonicich1“Quando un anno fa abbiamo lasciato Scicli – conclude la Produttrice -, con il brindisi dell’ultimo giorno di riprese, sapevamo che stava per cominciare il secondo tempo del nostro lavoro e delle nostre fatiche. Che sono state, forse più dure del previsto. In certi momenti ci è sembrato che fossimo noi al centro della scena di un film, come supereroi chiamati a salvare quella preziosa “pizza”, correndo fuori da una città che brucia, da sotto le macerie di una montagna che crolla. Ci siamo riuscite. E grazie alla fiducia ricevuta da uno dei più grandi distributori sul mercato, che è Notorious Pictures, oggi Italo è nelle sale. Nessuna di queste parole è solo di circostanza: racconto la storia di questa produzione come una storia personale, perché la bellezza e l’avventura di cui è intrisa sono state per tutti questi mesi compresenti protagoniste delle nostre vite. Oggi, attraverso Italo, vogliamo dire che con molta determinazione, accompagnata non certo dall’improvvisazione ma da una grande attenzione, dalla competenza e dal lavoro di squadra, alle favole come questa si può arrivare fino in fondo.
Ora non ci appartiene più: la consegniamo al pubblico, che la farà propria e la completerà, con il finale che vorrà”.

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