Onde Road. La radio conquista il cinema.

Awanagana, speaker storico di Radio Montecarlo, con un atto terroristico ma romantico blocca tutte le frequenze delle radio moderne. Una fantomatica speaker (Francesca Zavettieri), nascosta chissà dove in Calabria, inonda l’etere con trasmissioni di repertorio nazionali degli anni settanta e ottanta. asganawanaFederico l’Olandese Volante, capo della censura futuribile (un corpo speciale dei servizi segreti), non può tollerare un simile affronto e invia l’agente Barbara Bi (Barbara Cambrea) a setacciare la Calabria, alla ricerca della misteriosa speaker e anche di se stessa. Un viaggio di sola andata nel favoloso mondo delle radio libere, in cui capiterà di tutto e ascolteremo di tutto (rigorosamente contenuti originali), tra balli, risate, incontri ravvicinati con alieni (Fabrice Quagliotti dei Rockets) e un finale persino oltreoceano, a New York.

Tutto questo è ‘Onde Road’. Il film indipendente di Massimo Ivan Falsetta che gioca sull’assonanza nella pronuncia italiana di ‘On the Road’.

onderoad7Chiunque abbia vissuto la stagione delle radio libere, non può che commuoversi nel ricordo di quello che è stato uno squarcio storico di autentica libertà. Una generazione che ha sognato di conquistare il mondo: con pochissimi soldi, raccattando attrezzature e rintanandosi in locali di fortuna, era possibile mettere in piedi una radio, liberarsi nel vuoto, far viaggiare la propria voce per chilometri e chilometri, o semplicemente “coprire” il proprio paese a partire da sotto casa. Memorabile il film di Ligabue ‘RadioFreccia’ che partiva proprio da questa deregulation.

In pochi anni, a cavallo tra il 1975 e il 1980, tutte le frequenze disponibili, almeno nelle grandi città, vennero occupate da decine di radio libere. Pirati che solcavano “i mari” nel periodo in cui si andava conquistando l’etere a discapito dei monopoli delle reti pubbliche nazionali, poco attente alle nuove mode e ai nuovi generi musicali. Le voci erano quanto meno improbabili: un popolo di speaker improvvisati, disc-jockey/fruttivendoli, intrattenitori/meccanici e una valanga di musica libera, fatta perlopiù con i dischi che si avevano in casa, in barba al copyright. In molte di quelle piccole realtà si producevano programmi spesso geniali, fatti non solo di dediche, come si è portati erroneamente a pensare, ma caratterizzati da inchieste, intrattenimento, informazione, sport, spettacolo, denuncia sociale… Lo scopo di questo film è rivivere quel periodo, come spunto di riflessione sugli attuali mezzi di comunicazione, dalle moderne radio (e web radio) ai social network. Un modo per riflettere sulla libertà d’espressione oggi, e sulle nuove generazioni.

olandese-volante“A far partire il progetto Onde Road – afferma il regista – è stata la partecipazione a un bando della Regione Calabria, che finanziava progetti inerenti alle radio libere. Seguivo da tempo questa tematica, così, assieme all’associazione che ho fondato (A.C.AR.I.), ho deciso di provare. Il finanziamento ci è stato concesso, anche se, purtroppo, è rimasto tutt’ora su carta, dopo quasi due anni dallo stanziamento. Grazie alla volontà di un gruppo fantastico, e al cuore di tantissime persone che ci hanno accolto dentro e fuori dal set, siamo comunque andati avanti e il progetto è cresciuto a dismisura. Le grandi collaborazioni sono nate strada facendo, la sceneggiatura infatti è stata costantemente stravolta. Ne è nato un esperimento unico: Onde Road è un road movie che scardina le regole del mockumentary più tradizionale. Volutamente sperimentale nell’oltrepassare la sottile linea tra finzione e realtà, tenta di costruire una storia avvincente seguendo temi, tracce e contenuti reali. Ne viene fuori un grande viaggio tra presente e passato, alla scoperta di un mondo “cult” perduto”.

battaglia-miseferiSebbene sia un docufilm, Onde Road ha una parte di finzione molto ben delineata. “Da entrambi i lati – prosegue Massimo Ivan Falsetta -, realtà e finzione, ho però inserito e utilizzato elementi precisi e puntuali, con lo scopo di ricostruire la nascita del fenomeno e il contesto sociale in cui si è sviluppato. Ogni singolo indizio, utile a svelare il finale, è reale e non inventato. È così che, ad esempio, alle cinque del mattino siamo giunti a filmare una messa con rito bizantino nel comune di Civita (CS), tra le comunità storiche albanesi in Italia (arbëreshë), in cui si parla ancora oggi, e piuttosto correntemente, la lingua albanese degli avi. Ho ripreso il live della messa, istruendo la troupe e la protagonista Barbara, affinché fossimo parte integrante di quella situazione, senza recare disturbo e senza “sporcare” col nostro intervento un rito unico al mondo. Proprio la lingua albanese che si può ascoltare nel rito, è l’indizio che l’Agente Bi cerca, la lingua che il laboratorio non riesce a trovare poiché, di fatto, non esiste: si tramanda da secoli soltanto per via orale e solo in queste comunità”.

fabriceFabrice Quagliotti e i Rockets firmano la colonna sonora del film, che racchiude i più grandi successi della band, dalle sonorità riconducibili ai mitici anni settanta agli inediti contenuti nell’album “Kaos”, uscito il 30 settembre 2014 e distribuito dalla Warner Music assieme al videoclip di Party Queen.

Onde Road uscirà nelle sale italiane giovedì 26 marzo 2015, distribuito da Distribuzione Indipendente.

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