Le regole del caos nei giardini di Versailles.


‘A little Chaos’, titolo originale di Le regole del caos, con protagonisti Kate Winslet, Matthias Schoenaerts e Stanley Tucci arriva al cinema dal 4 giugno distribuito da Eagle Pictures. Una commedia romantica ambientata nel 17° secolo, che segna la seconda regia dopo ‘L’ospite d’inverno’ per Alan Rickman.

kate winslet

Sabine De Barra (Kate Winslet), donna volitiva e talentuosa, lavora come paesaggista nei giardini e nelle campagne francesi. Finché un giorno riceve un invito inaspettato: Sabine è in lizza per l’assegnazione di un incarico alla corte di Luigi XIV (Alan Rickman).

Se, al primo incontro, l’artista della corte di Re Sole André Le Notre (Matthias Schoenaerts) appare disturbato e indispettito dall’occhio attento di Sabine e dalla sua lungimirante natura, alla fine sceglie proprio lei per realizzare uno dei giardini principali del nuovo Palazzo di Versailles. Malgrado – e forse proprio grazie – al poco tempo a disposizione, il valore della ricerca artistica individuale di Sabine, del suo “little chaos” sarà presto riconosciuto anche da Le Notre.

le regole del caosCosì, nel periodo concessole, per progettare e realizzare la sala da ballo all’aperto di Rockwork Grove, Sabine ha modo di sperimentare e conoscere da vicino le piccole e grandi rivalità di corte e di addentrarsi nell’intricata rete di regole ed etichette.

Sfidando le differenze di genere e di classe, con grande sorpresa Sabine riesce a entrare addirittura in contatto con il Re, e a guadagnare la fiducia di Philippe, suo fratello (Stanley Tucci).

Mentre cerca di fare i conti con una tragedia che prepotentemente riemerge dal passato, i rapporti personali e professionali tra André e Sabine regalano a entrambi comprensione, creatività e appagamento.

Per Alan Rickman “la storia di Le Regole del Caos è, per molti versi, una storia moderna”. Il regista ricorda: “Un giorno mi sono ritrovato la sceneggiatura di Alison Deegan nella cassetta della posta. Sono rimasto immediatamente colpito dalla sua profonda conoscenza del periodo storico rappresentato, dal linguaggio utilizzato, e dall’interessante prospettiva personale offerta sul rapporto tra donne e uomini”.

Il vero cuore della storia di Le Regole del Caos batte nello straordinario mondo dei giardini e del paesaggismo, disciplina particolarmente cara agli uomini dell’epoca. Joan Bergin ha studiato la storia sociale del 17° secolo per regalare al pubblico il giusto contesto storico.
Ha scoperto, così, che “grazie alla magnanimità del Re Sole” i giardinieri godevano di grande rispetto.

Alan Rickman commenta: “Se guardiamo i dipinti, gli schizzi o le illustrazioni dell’epoca, ci accorgiamo che mancano i fiori. Era tutto molto architettonico, progettato su larga scala: ampi scorci, laghi, fontane e grandi strade”.

Le Regole del Caos mostra come i giardini di Versailles fossero diventati una vera e propria ossessione per il Re. Rickman racconta: “Luigi XIV aveva il potere di spostare tutta la corte al Louvre, o far costruire un palazzo a Versailles. Così volle i più grandi giardini mai costruiti in tutto il mondo – e li volle su un terreno paludoso”.

little chaos“C’erano ovviamente problemi di irrigazione; la famosa serie di fontane poteva attivare solo un meccanismo alla volta; se il Re passeggiava nei giardini, qualcuno doveva segnalare che Sua Altezza stava arrivando, e che la fontana successiva doveva essere aperta; nella fervida immaginazione del Re, invece, tutte le fontane funzionavano contemporaneamente”.

Così Rockwork Grove diventa uno spazio unico all’interno della stretta formalità di Versailles; rappresenta una piccola, splendida oasi di caos. A questo fine, James Merifield ha introdotto un elemento estetico e naturalistico che è quasi la “firma” di Sabine. “Nel suo giardino, Sabine ha creato dei giochi d’acqua con le conchiglie, quasi un pozzo dei desideri. Dall’altro lato, c’è un pergolato con un motivo a conchiglia, simile a una grotta. È quello il luogo da cui trae idee e ispirazioni per il lavoro più grande che le sia mai stato assegnato”.

Le Regole del Caos reinventa e racconta la creazione di Rockwork Grove. “Il pubblico si immedesimerà facilmente in questa storia, che conosca bene quel periodo storico oppure no. Alcuni fatti che abbiamo raccontato e drammatizzato sono accaduti realmente, altri no. Il nostro sguardo sulla vicenda è una sorta di prisma…”.

“Abbiamo capito che solo un paio di attrici in tutto il mondo sarebbero state in grado di interpretare Sabine. La prima della lista era Kate Winslet, senza ombra di dubbio. Io e Alan le abbiamo mandato la sceneggiatura… e lei ha accettato!”. La Winslet ricorda: “Non è la prima volta che lavoro con Alan; avevo 19 anni quando abbiamo lavorato sul set di Ragione e Sentimento. kate winsletDa allora, siamo sempre rimasti in contatto. Sapevo che Emma Thompson e Phyllida Law si erano trovate magnificamente con lui, che le ha dirette sul set di L’ospite d’inverno e, naturalmente, non ho saputo dire no alla sua proposta”.

“Le Regole del Caos è una commovente storia d’amore che si staglia su uno sfondo affascinante e meraviglioso. Di questa storia mi ha colpito la sua semplicità, che si rispecchia nella freschezza di Sabine, uno spirito bohémien che contrasta con la rigida epoca storica di cui parliamo. I personaggi come lei mi attraggono sempre; sono donne che differiscono molto dall’ambiente con cui interagiscono e per questo risaltano maggiormente; donne che hanno le proprie regole e il proprio stile di vita; per me Sabine è tutto questo, e molto altro”.

Rickman commenta: “Non avrei mai potuto fare Le Regole del Caos senza un’attrice come Kate; ho immensa fiducia in lei, che è fenomenale da tutti i punti di vista”.

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