Superman abita a Tor Bella Monaca.

La Festa del Cinema di Roma lancia il primo film italiano della selezione ufficiale, ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’, opera prima di Gabriele Mainetti, autore del corto cult su YouTube ‘Basette’.

Il film, che è stato molto apprezzato dai giornalisti accreditati, non è un film sui supereroi sugli Xmen, o sui fumetti giapponesi, seppure è pieno di citazioni ironiche di Spider-Man, Superman e di rimandi ai film di Quentin Tarantino, ‘Le iene’ e ‘Pulp Fiction’. Nella storia c’è anche qualcosa delle serie Tv ‘Romanzo criminale’ e ‘Gomorra’.

‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ è una pellicola che racconta la storia di Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), un delinquente che vive in uno squallido appartamento di Tor Bella Monaca e che si nutre di yogurt alla vaniglia e colleziona dvd porno. Durante una fuga dalla polizia, Ceccotti si getta nel Tevere, finisce in un bidone contenente materiale radioattivo e acquista i superpoteri: diventa invulnerabile. La storia del supereroe di Tor Bella Monaca si intreccia con quella di una banda malavitosa romana guidata dallo Zingaro (Luca Marinelli) un pazzo violento che intreccia rapporti di affari con la camorra.

lo_chiamavano_jeeg_robotCeccotti si trova, inoltre, a dover accudire Alessia (Ilenia Pastorelli), una ragazza che abita nel suo stesso palazzo, impazzita dopo la morte della madre, che vive nel mondo di ‘Jeeg Robot’ (un cartone animato popolarissimo nella tv italiana nei primi anni ’80), identificando tutti con i personaggi della serie tv. E così che diventa per lei il protagonista del cartone animato, Hiroshi Shiba, che la deve salvare e aiutare a ritrovare il padre scomparso, che nella sua mente è il Ministro Amaso del cartone.

Anche lo Zingaro, come nei fumetti Marvel classici del genere, diventa super-cattivo acquisendo gli stessi poteri di ‘Jeeg Robot’.

Il film, che arriverà al cinema a marzo 2016, è tratto dalla sceneggiatura di Nicola Guaglianone e dello stesso Gabriele Mainetti ed è un gustoso frullato di malavita capitolina, camorra, manga giapponesi (Jeeg Robot) e supereroi hollywoodiani.

“L’idea è nata pensando ai supereroi Usa – racconta il regista alla Festa del Cinema di Roma -. Insieme a Nicola Guaglianone volevamo dare una risposta italiana a quei film senza cadere nella tentazione di fare un’imitazione. Sapevamo che era un tentativo rischioso perciò abbiamo creato personaggi super forti inseriti in un contesto un po’ folle, quello della periferia romana”.

DSC04262Anche il protagonista, Claudio Santamaria, aveva questa ambizione: “Fin da piccolo sognavo di fare Spiderman – dice – ma volevo farlo in periferia: mi interrogavo su come si sarebbe districato tra i fili del tram”.

“Ho lavorato sul carattere del mio personaggio – prosegue Santamaria – un ragazzo di periferia che dice quattro parole, che non infiocchetta il discorso perchè dove abita lui si cresce con la corazza e deve giocare a fare il duro. Io come Spiderman, come l’Uomo Ragno? Visto cosa gli accade forse sarebbe meglio chiamarlo l’Uomo Rogna!”.

Luca Marinelli, fresco protagonista dell’ultimo film di Caligari ‘Non essere cattivo’, confessa di essersi ispirato a uno psicopatico: “a sette anni ho visto ‘Il silenzio degli innocenti’ di Demme – spiega – e mi ha colpito il personaggio ‘Buffalo Bill’. Per questo ruolo mi sono ispirato a lui e ad altri personaggi in cui il male convive con la follia”.

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