Gli occhi di Leonardo Di Caprio, il redivivo

Leonardo Di Caprio e Alejandro González Iñárritu a Roma per presentare il  film ‘Revenant – Redivivo’, già vincitore di 3 Golden Globes per il miglior film drammatico, la miglior regia e il miglior attore drammatico. Dal 16 gennaio, infatti, arriva al cinema la nuova epica avventura diretta dal regista premio Oscar, Iñárritu, ispirata a una storia vera e basata in parte sul romanzo omonimo di Michael Punke.

Leonardo Di Caprio è l’esploratore Hugh Glass, un uomo che cerca di sopravvivere grazie alla straordinaria forza del proprio spirito. In una spedizione nelle vergini terre americane, viene brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald (Tom Hardy, in una nuova splendida interpretazione). Mosso da una profonda determinazione e dall’amore per la sua famiglia, Glass dovrà superare un duro inverno nell’implacabile tentativo di trovare la sua redenzione. Ma la vendetta sarà nelle mani di Dio.

Il film, immerso nel mistero e nei pericoli del paesaggio nordamericano del 1823, è ricco di suspense ma anche di pittoresche immagini della natura ed esplora l’impulso primordiale della vendetta, nonché il desiderio di dignità, di giustizia, di fede, l’amore per la famiglia e la propria casa.

Per riuscire a comprendere a pieno l’esperienza dei cacciatori di pellicce dei primi decenni del 1800, Alejandro González Iñárritu ha deciso di sperimentare alcune delle aspre condizioni di vita del protagonista del film, effettuando riprese complicate in Canada e in Argentina, insieme al direttore della fotografia, il premio Oscar Emmanuel “Chivo” Lubekzi, noto per la sua inconfondibile fotografia di esterni e per il suo ‘fluttuante’ metodo di ripresa, i cui primi piani spesso riescono a catturare il respiro stesso degli attori (e, in questo caso, degli orsi). Iñárritu si è inoltre consultato con esperti di storia, per conoscere meglio le leggendarie guerre territoriali combattute contro le tribù degli indiani d’America.

revenantIn quel periodo la natura era considerata un vuoto spirituale da domare e conquistare con la forza. E così in molti si riversavano verso l’ignoto, lungo fiumi sconosciuti, attraverso foreste intricate, alla ricerca di forti emozioni ma soprattutto di grandi profitti, spesso costretti ad affrontare le tribù dei nativi che da sempre abitavano queste terre. Molti morirono senza gloria, mentre Glass fa ormai parte degli annali del folklore americano, ed è ricordato da tutti per la sua caparbietà e ostinazione nel non voler morire. La leggenda racconta che quest’uomo si è misurato con uno dei maggiori pericoli del West: un orso grizzly spaventato. Persino per gli esploratori più esperti questo incontro sarebbe stato fatale. Ma non per Glass. Nel racconto di Iñárritu, Glass si aggrappa alla vita, persino il tradimento dei suoi compagni lo motiva a continuare, a qualsiasi costo. Nonostante la grave perdita che ha subito, Glass si rialza e si fa strada, faticosamente, tra i pericoli sconosciuti e culture ignote, in un viaggio che diventa non solo la ricerca di una resa dei conti, ma anche di un riscatto spirituale.

Iñárritu dice: “La storia di Glass pone la seguente domanda: Chi siamo quando veniamo spogliati di tutto? Di cosa siamo fatti e di cosa siamo capaci?”.  Aggiunge Leonardo DiCaprio: “Revenant – Redivivo è un viaggio incredibile attraverso la natura più inospitale dell’America ancora inesplorata. E’ la storia della forza interiore di un uomo. La storia di Hugh Glass è una di quelle leggende raccontate intorno ai falò, ma Alejandro la utilizza per esplorare cosa significa avere tutto contro, cosa è in grado di sopportare lo spirito umano, e quali sono le conseguenze della sua caparbietà”.

THE REVENANTPer Iñárritu, Revenant- Redivivo è stata un’esperienza totalmente diversa rispetto al mondo interiore di ‘Birdman’. Dopo aver esplorato le nevrosi dei tempi moderni, Iñárritu ora cambia direzione, per avvicinarsi a una storia in grande scala, ambientata nel passato americano, in bilico costante fra brutalità e civiltà, tranquillità e spirito di ricerca. “Per oltre 5 anni ho sognato questo progetto”, dichiara Iñárritu.

“Revenant- Redivivo racconta una storia di sopravvivenza ma anche di speranza”, conclude Iñárritu. “Ci tenevo a trasmettere questa avventura con un senso di meraviglia e di scoperta, a raccontare l’esplorazione della natura e della natura umana”.

Il film risulta realistico ma anche pieno di spiritualità. Nel primo giorno di riprese, Iñárritu ha riunito la produzione sulle rive del Bow River di Alberta, dove il cast si sarebbe presto immerso nelle acque ghiacciate, per girare una scena ricca d’azione. A ogni membro della produzione è stata consegnata una rosa rossa. Il consulente culturale della tribù dei Blackfoot (Piedi Neri) Craig Falcon, ha guidato una cerimonia, insieme agli anziani della tribù Stoney, per benedire il film, le creature e la terra. Dopo la benedizione, Iñárritu ha chiesto alle 300 persone presenti, di tenersi le mani in silenzio. Poi, tutti insieme, sono entrati nel fiume per spargere i petali di rosa.

Anche nel film si avverte molta spiritualità e il protagonista è continuamente in contatto con i suoi cari, deceduti, e con Dio. Ci si chiede continuamente se alla fine Glass cercherà la vendetta che ha giurato. Tuttavia la necessità di andare avanti è più importante, e il viaggio diventa quasi un’esperienza spirituale.

Leonardo DiCaprio dopo aver interpretato in passato Jack Dawson (Titanic), Howard Hughes (The Aviator), Jay Gatsby (Il Grande Gatsby), Calvin Candie (Django) e il dissoluto Jordan Belfort (Wolf of Wall Street), con il suo nuovo ruolo di Hugh Glass avrà l’occasione per giungere finalmente al premio Oscar. Per DiCaprio, infatti, questo è stato forse il ruolo più impegnativo della sua carriera, sia dal punto di vista fisico che psicologico, essendo la sua performance, in molte scene, completamente priva di dialoghi e interpretata solo con gli occhi.

THE REVENANT“Dovevo trasmettere le mie sensazioni senza parlare – spiega DiCaprio -, oppure esprimendomi in una lingua diversa. Il film ha catturato le nostre vere sensazioni nel momento in cui le provavamo, la nostra capacità di adattamento alla natura, situazioni estemporanee capitate durante le riprese. Dovevamo esplorare i meccanismi più intimi dell’istinto di sopravvivenza”.

DiCaprio ha apprezzato il desiderio di Iñárritu di portare in vita la storia di Glass con un realismo che riuscisse a far entrare il pubblico nel West americano, in un periodo antecedente ai cowboy e ai fuorilegge. “E’ un periodo della storia americana che non è mai stato veramente rappresentato al cinema, quindi mi interessava molto”, dice. “E’ un momento unico nella storia del West americano, perché era ancora più selvaggio di quel che definiamo ‘Wild, Wild West’. Era come l’Amazzonia, un territorio completamente sconosciuto, una terra di nessuno, quasi priva di leggi. Questi cacciatori che venivano dall’Europa e dalla costa orientale, dovevano imparare a vivere in mezzo a questi elementi, a sopravvivere, come facevano gli altri animali”.

DiCaprio ha lavorato nelle condizioni più difficili, con pesanti costumi di scena, un make-up estremo (le ferite dell’orso). L’attacco dell’orso che minaccia di porre fine alla vita di Glass ha catapultato DiCaprio in un corpo a corpo con uno dei predatori più feroci che esistono in natura. “Girare la scena dell’attacco dell’orso è stato molto difficile e ardimentoso”, spiega DiCaprio, “ma anche molto coinvolgente.

Nel film Alejandro trasforma lo spettatore in una mosca che gira intorno all’attacco, quindi riusciamo a percepire il fiato di Glass e quello dell’orso. Il risultato è stupefacente. Glass deve trovare un modo per difendersi da questo animale enorme che lo sovrasta. Sta per morire, e si viene totalmente immersi in questa atmosfera.

DiCaprio ha voluto cimentarsi in varie scene d’azione: è stato lui e non la sua controfigura, a restare sepolto nella neve, senza vestiti a meno cinque gradi, e a saltare dentro un fiume ghiacciato. Ogni momento di questo genere lo ha portato a immedesimarsi sempre di più nella volontà ferrea di Glass.

Il lato oscuro del viaggio per la sopravvivenza di Leonardo Di Caprio, riguarda la paranoia, la recriminazione e l’amarezza incarnata da John Fitzgerald, l’uomo che tradisce Glass e che lo motiva a sopportare tante asperità. re_select_4.00002444Tom Hardy, un attore di rara raffinatezza, interpreta un uomo pieno di pregiudizi. “Fitzgerald è un personaggio interessante perché il pubblico riesce a comprendere le sue motivazioni. E’ un uomo che non ha nulla e che spera di farsi strada in un impresa redditizia, ma che in un istante vede tutti i suoi progetti andare in fumo. E così opta per un’esperienza estrema, in cui si uccide o si resta uccisi, ma troverà Glass a ostruirgli la strada”, dice Di Caprio. “Anche Fitzgerald è un sopravvissuto, ma in modo molto diverso da Glass. Perché lui sceglie di essere spietato”.

L’ultimo giorno di riprese, Iñárritu ha riunito il cast e la troupe proprio come aveva fatto all’inizio, e ha detto loro: “Un film come questo è il viaggio di una vita. E’ un viaggio colmo di stupore, di momenti difficili e altri bellissimi. Sono onorato, grato, felice e triste di quel che abbiamo ottenuto. Ogni giorno di lavoro è stato duro ma credo che questa sia l’esperienza artistica più soddisfacente di tutta la mia vita”.

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