A moon shaped pool, il ritorno dei Radiohead.

Tutto comincia dalla loro eclissi su internet: sito ufficiale, account Twitter, pagina Facebook. Ogni spazio virtuale abitato dai Radiohead è diventato vuoto. Il gruppo di Oxford ha scelto di ribadire la sua presenza con un’assenza. Scomparsi dal web con un messaggio criptico “Sing the song of sixpence that goes – burn the witch – we know where you live”. Il riferimento è a una celebre filastrocca inglese, “sing the song of sixpence”, e ad un brano inedito del gruppo vecchio di tredici anni, “burn the witch”. Sul foglio, in basso, un avvertimento: “Sappiamo dove abiti”. La trovata di marketing, che strizza l’occhio all’arte concettuale, ha attirato  la curiosità di fan e non, i media si sono scatenati nel dare interpretazioni, ma i Radiohead non sono nuovi a trovate del genere alla vigilia dell’uscita di un nuovo disco. radiohead a-moon-shaped-poolE finalmente è arrivato: A moon shaped pool. Undici canzoni disposte in ordine alfabetico a raccontare un mondo in crisi ma con la possibilità di trovare luce nelle sue ferite. La voce di Yorke, marchio di fabbrica della band, disegna universi in cui c’è la critica al conformismo, il fervore ambientalista, una sana rabbia politica, l’ansia e l’inquietudine che permea l’uomo contemporaneo, da sempre protagoniste indiscusse dei loro brani.

L’album è intimista, lirico, malinconico come il paesaggio lunare della copertina.

Probabilmente risente anche della vicenda personale di Thom Yorke che nel 2015 si è separato dalla compagna Rachel Owen, con la quale ha due figli.

L’amore dei Radiohead per la musica elettronica si conferma anche in questo disco, ma mentre Kid A e Amnesiac sono definiti soprattutto dall’elettronica,  A moon shaped pool trova la sua identità nel suono degli archi, nell’architettura delle chitarre, negli arrangiamenti di Jonny Greenwood, che fa sentire inconfondibile la sua firma. radioheadNel disco ritroverete i Radiohead di sempre e quelli capaci di superarsi e reinventarsi, le sonorità tra sperimentazione e tradizione, elettronica e rock si stagliano sul confine del contemporaneo.

L’album, prodotto da Nigel Godrich, è stato registrato nello studio La Fabrique, in Provenza. È disponibile sul sito della band, sui servizi di streaming Apple Music e Tidal ma non su Spotify. Nei negozi arriverà il 20 maggio in vinile e a giugno nei formati standard. Inutile descrivere ogni traccia in dettaglio, la musica va ascoltata.

Lorenza Rossi

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