Strade di Musica, un filmlife ‘a cappello’.

Due registi, Michele Morsello Angileri e Giuliano Giacomelli, indagano la vita privata di otto musicisti di strada che hanno accettato di rivelarsi davanti la macchina da presa e, senza ricorrere ad alcun tipo di finzione, hanno messo a nudo il loro passato, il loro presente e le loro scelte – spesso difficili – indispensabili per poter divenire quello che sono oggi e vivere lungo quel cammino che hanno deciso di percorrere.

locandinaufficialestradedimusicaL’intento primario dell’opera è quello di scardinare e smentire tutti quei pregiudizi e quelle dicerie che, da tempi remoti, aleggiano attorno a questi Artisti troppo a lungo accomunati a vagabondi in cerca di elemosina.

Utilizzando uno stile registico che ricorda quello di Gianfranco Rosi, a volte sperimentale e a volte anarchico, ‘Strade di musica’ nasce dalla voglia e dalla curiosità dei due registi di scoprire cosa può nascondersi dietro i volti e le esibizioni – on the road – di alcuni musicisti di strada che, più di altri, hanno attirato la loro attenzione nelle strade e nelle piazze della Roma brulicante.

Nel docufilm Beppe ha lasciato il suo lavoro redditizio per intraprendere l’attività di musicista di strada; “La musica è l’unica strada possibile” afferma Kiko, che gira in camper tutto il mondo per donare ad esso la sua arte; Micol, diplomata al conservatorio con il massimo dei voti, si è ingegnata per poter suonare in piazza la sua arpa elettrica; Roberto, non vedente dalla nascita, per tanti anni ha suonato nelle periferie di Roma, adesso si procura serate in ristoranti e balere; Orlando, dopo anni di studio, ha deciso di trascorrere le sue giornate tra la gestione di uno studio di registrazione e Ponte Sisto, dove suona le sue melodie. Leon preferisce i luoghi chiusi, come i tunnel della metropolitana, per questioni di amplificazione; Andrea porta in giro per Roma le sonorità del suo Hang coadiuvando spesso lezioni di yoga; il collettivo Pizza Connection, sorto sulla strada, si prepara per l’esibizione in un noto locale della Capitale.

Ad ognuno di loro la propria musica. Ad ognuno la propria strada. Diversi, ma al tempo stesso uguali, i personaggi di questo racconto si muovono lungo le vie di una città incantata ed eterna. Attraverso un sguardo a volte poetico e a volte disincantato, il film racconta la vita artistica e privata di (alcuni) musicisti che, per scelta, donano ogni giorno nelle strade e nelle piazze la loro arte.

Giuliano Giacomelli

Giuliano Giacomelli

Prodotto da Alberto De Venezia per Ipnotica Produzioni, e realizzato con il prezioso contributo del videomaker Lucio Zannella (che ha curato tutto l’aspetto tecnico del film, dalla fotografia alla presa diretta) e del montatore Andrea D’Emilio, Strade di musica decide di discostarsi sia dalla fiction che dalla forma classica del documentario. Un FilmLife che, sull’orma di successi come “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi, non intende veicolare alcun messaggio bensì si ‘limita’ a spiare i protagonisti mostrando i pregi e i difetti delle loro scelte, le analogie e le differenze e, in ultimo, la comune voglia di ribellione verso quell’immagine stereotipata che l’opinione pubblica ha creato di loro.

In questo film, oltre all’asfalto e al catrame, ci sono anche il pavimento e le pareti di una vita fondata sul sacrificio per il raggiungimento di una passione, la Musica, che unisce tutti i protagonisti di questo racconto con i pro e i contro di una vita basata sulla beneficenza, ma non quella che ricevono bensì quella che donano in cambio di un sorriso, di un motivetto orecchiabile, di un complimento o di qualche spiccio. Dopo aver visto questo film vi ricrederete sugli artisti di strada.

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