Aragorn governa la Repubblica di Platone.

Dopo aver vinto il premio per la miglior regia nella sezione ‘Un Certain Regard’ all’ultimo Festival di Cannes, Captain Fantastic è stato presentato nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma in collaborazione con Alice nella città (dove concorre nella sezione Young/Adult) e uscirà nella sale cinematografiche italiane il prossimo 7 dicembre distribuito da Good Films.

CAPTAIN FANTASTICIl film di Matt Ross vede protagonista Viggo Mortensen, l’attore che ha prestato il volto ad Aragorn nella trilogia de “Il signore degli Anelli” e candidato all’Oscar e al Golden Globe per “La promessa dell’assassino” di David Cronenberg, che stavolta veste i panni di un hippy, Ben Cash, che vive nel cuore delle foreste del Nord America, lontano dalla società, insieme ai suoi 6 figli. Un padre fuori dal comune che dedica la propria vita a trasformare i suoi ragazzi in adulti straordinari, il più lontano possibile dall’influenza della moderna cultura consumista. Riempie i giorni dei suoi sei figli con un’educazione rigorosa, imponendo loro un allenamento fisico e un’istruzione impegnativi, ma necessari per sopravvivere nelle terre selvagge. Ben sta crescendo una tribù di “Re filosofi” dotati della resistenza cardiovascolare e muscolare dei migliori atleti, impartendo loro anche un’approfondita preparazione sui testi classici, che va ben oltre la loro età. Ma una tragedia si abbatte sulla sua famiglia, costringendolo a lasciare quel paradiso, faticosamente costruito, per iniziare un viaggio nel mondo esterno che metterà in dubbio la sua idea di cosa significa essere un genitore, e tutto ciò che ha insegnato ai suoi figli.

Nel cast insieme a Viggo Mortensen anche Frank Langella, Missi Pyle, Erin Moriarty, George MacKay, Ann Dowd, Samantha Isler, Annalise Basso, Kathryn Hahn, Steve Zahn.

Per Matt Ross, sceneggiatore e regista di Captain Fantastic, la storia è un’esplorazione delle scelte che i genitori compiono per i loro figli. “Sono affascinato da tutti i temi che ruotano attorno all’essere genitori”, spiega Ross. “Ben ha abbandonato il mondo esterno e qualsiasi ambizione personale per dedicare la sua vita a essere il miglior padre possibile. La questione è: è il miglior padre del mondo, oppure il peggiore? Quello che fa è folle, oppure follemente bellissimo?”. Alcune esperienze vissute dalla famiglia Cash prendono spunto dall’infanzia di Ross. “A mia madre interessavano situazioni di vita alternative,” dice. “Quando ero un bambino non la consideravamo un’esistenza fuori dalla civiltà la nostra, anche se vivevamo nelle comuni della California del Nord e nell’Oregon. Eravamo nel bel mezzo del nulla senza televisione e senza gran parte della tecnologia moderna”.

Come per la famiglia in Captain Fantastic, l’infanzia di Ross è stata una vera e propria avventura e, allo stesso tempo, un’esperienza alienante per un bambino. “È stato duro soprattutto durante l’adolescenza”, nota il regista. “Fui allontanato dai ragazzi della mia età quando iniziai a essere attratto dal sesso opposto. I miei amici erano lontani. E io volevo che facessero parte della mia vita. Nel film, il figlio maggiore dei Cash, Bo, si trova proprio in questo momento della sua esistenza, mentre i figli più piccoli considerano ancora straordinario il loro stile di vita”.

Ross ammette che mentre scriveva la sceneggiatura, si chiedeva la stessa domanda: Come essere genitore nell’America contemporanea? “È saggio permettere ai nostri figli di essere costantemente connessi alla tecnologia?”, si chiede. “Dovremmo chiederci se è ragionevole permettere ai nostri figli di giocare a football, come facevo io da ragazzo. Poiché ci sono molte prove che dimostrano quanto sia pericoloso. Non devi per forza andare a vivere nella foresta e scalare rocce con i tuoi figli, come fa Ben, per correre dei rischi”.

Il personaggio di Ben è, per molti versi, fonte di ispirazione per Ross. “Vorrei essere stato abbastanza coraggioso e altruista da abbandonare le mie aspirazioni e ambizioni di carriera per i miei figli”, dice Ross. “Per Ben, tutto ciò che faceva prima di questo assume un’importanza secondaria rispetto a crescere i suoi figli. Fa tutto ciò pagando un prezzo, ed è attorno a questo tema che ruota il film”. Le scelte di Ben sono ben più estreme rispetto a quelle che potrebbe fare qualsiasi altro genitore. Per dieci anni, Ben e la sua famiglia hanno vissuto al di fuori di tutto, in un luogo remoto, dove cacciano e coltivano il loro cibo. Lui e sua moglie Leslie hanno scelto di crescere i loro figli in maniera totalmente diversa da quella che è la normalità, e la loro scelta genera dei dilemmi: il fine giustifica il mezzo? “Lui fa delle cose che potremmo legittimamente mettere in discussione, poiché mettono in pericolo le loro vite,” dice Ross. “Il tema di come allevare i figli è molto attuale”.

cf1_6202“E’ stato uno dei più bei copioni che abbia mai letto da anni, mi attira questa figura di padre che vive con i suoi figli nella foresta ma si dovrà scontrare con ostacoli che lo renderanno flessibile. E mi piace soprattutto il fatto che sia un uomo onesto”, sottolinea Viggo Mortensen ai giornalisti della Festa del Cinema di Roma.

“Quando faccio i film – dice l’attore – non penso certo al budget, ma ad una storia che vorrei vedere al cinema. Mi piace nel mio personaggio il fatto che sia onesto, anche se io a volte mento per non fare del male agli altri. Non posso dire che ho preso molto dalla mia storia personale, anche se mio padre lavorava molto e lo vedevo poco, ma mi ha dato un’educazione tradizionale, mi ha insegnato ad andare a pesca e a caccia e ad avere un buon rapporto con la natura”.

Il fatto che nel personaggio di Ben ci siano molte contraddizioni – ama la cultura di sinistra ma educa i figli anche alla violenza – “è perché – dice Mortensen – è un personaggio sicuramente contraddittorio e a volte diventa un dittatore nonostante predichi la tolleranza. Non credo esistano padri e madri perfetti, questa è la vita”.

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