Proprio lui? Il futuro genero di Walter White.

Dal 26 gennaio al cinema la nuova esilarante commedia diretta da John Hamburg con protagonisti James Franco e Bryan Cranston, noto per la sua leggendaria interpretazione di Walter White nella serie Breaking Bad.

L’umorismo del film è generato da alcune delle situazioni più comuni della vita di ognuno di noi e la sua comicità irresistibile è condita da momenti commoventi ed emozionanti.

Ned Fleming (Bryan Cranston) è un uomo geniale e simpatico, con una vita ideale. Possiede una tipografia a Grand Rapids, nel Michigan, ed è adorato dai suoi impiegati, dai suoi amici e dalla sua famiglia che è molto unita e composta da sua moglie Barb (Megan Mullally), dalla figlia Stephanie (Zoey Deutch) e dal figlio Scotty (Griffin Gluck). La vita del “grande boss” (come lo chiamano tutti) si complica un po’ quando, durante la festa per il suo 55° compleanno, Stephanie lo contatta via Skype per fargli gli auguri da Stanford, la cittadina dove si è trasferita. Ma nel corso della video chiamata, i Fleming e i loro ospiti restano sorpresi dall’inaspettata comparsa, senza veli, del nuovo fidanzato di Stephanie, o perlomeno di una parte di lui. Allarmato dal fatto che sua figlia gli possa aver nascosto qualcosa, cosa che non ha mai fatto prima, Ned parte per la California insieme a tutta la famiglia, per trascorrere le vacanze da sua figlia e incontrare di persona il suo misterioso fidanzato, il primo con cui Stephanie sembra fare davvero sul serio.

proprio luiNed immagina Laird come un insignificante studente di college. Ma al suo arrivo si trova davanti uno spudorato ed eccentrico magnate della tecnologia di Silicon Valley, pieno di tatuaggi, proprietario di una vasta “smart home” completamente priva di carta, inserito in un ambiente a lui totalmente alieno, che entra immediatamente in conflitto con la sua visione pragmatica ed essenziale della vita. Nonostante Laird si adoperi per accogliere i Fleming nel migliore dei modi all’interno della sua proprietà di Palo Alto, Ned è davvero a disagio, e nel giro di qualche giorno parte alla carica per riuscire a liberarsi dell’uomo che percepisce come suo rivale. Il problema è che Laird intende chiedere la mano di sua figlia! Essendo anche lui padre, Cranston ha potuto immedesimarsi nel sentimento di resistenza e riluttanza di Ned, che non riesce a lasciare andare le cose. Ned è un brav’uomo e un padre devoto e affezionato, e Laird non corrisponde esattamente all’idea di genero che aveva in mente. “Per un padre non è facile vedere crescere i propri figli, vederli diventare adulti”, dichiara. “Ti sei occupato di loro per tutta la vita e poi a un certo punto si allontanano volontariamente per vivere la propria vita”.

L’intenso tira e molla fra Ned e Laird— fra il solido piccolo borghese e il milionario simbolo degli eccessi sfrenati di Silicon Valley— rappresenta la spina dorsale della storia. “L’intero film si basa sul contrasto fra questi due uomini e sulla loro esilarante competizione per conquistare l’affetto di Stephanie”, dice Cranston. “Ned Fleming e Laird Mayhew differiscono in tutto e per tutto: provengono da ambienti diversi, hanno frequentato scuole diverse, sono stati educati secondo principi diversi; hanno stili di vita diversi, amano ascoltare brani di musica totalmente diversi… tutto ciò che li riguarda è esattamente agli antipodi. Questo ovviamente genera un contrasto fra loro, perché non riescono a immedesimarsi minimamente l’uno nell’altro”. Questo non significa che Laird non sia animato dalle migliori intenzioni. In realtà è molto gentile e premuroso, ed è profondamente innamorato di Stephanie. Ma dopo aver trascorso una vita a scrivere codici e a ideare app, coltivando una naturale inclinazione a essere sempre e comunque onesto, non è molto scaltro nel captare gli stati d’animo altrui e a comportarsi quindi di conseguenza. La sua coerenza lo spinge a fare sempre la cosa sbagliata, pur essendo mosso da ottime ragioni, e i suoi maldestri tentativi di conquistare Ned, hanno l’effetto di farlo allontanare ancora di più.

“Non sono raffinato, ho molti tatuaggi e parlo in modo un po’ volgare: in pratica incarno proprio tutto ciò che il personaggio interpretato da Bryan Cranston, non avrebbe voluto come genero”, dice Franco. Laird è fin troppo onesto. “La cosa bella di Laird è che non è capace di mentire”, aggiunge Cranston. “E’ impulsivo e grezzo, spesso ferisce i sentimenti altrui perché dice sempre la verità il ché non è sempre la politica migliore da adottare. Ma, d’altro canto, non sa essere falso, e questo è un ulteriore aspetto che insospettisce Ned, secondo cui nessuno è veramente tanto buono, quindi immagina che Laird abbia un secondo fine. È convinto infatti che il suo futuro genero stia architettando qualcosa, ed è intenzionato a fermarlo prima che possa mettere in atto il suo piano, qualunque esso sia”. Non tutti però considerano Laird una persona negativa. Barb, la moglie di Ned, che lo conosce dai tempi del college, è sempre più incuriosita dall’atteggiamento anticonformista di Laird e apprezza i suoi sforzi per conquistare l’affetto di suo marito. “Barb è più sciolta di Ned, ha una vena anticonformista che la rende aperta nei confronti di Laird”, spiega Mullally (Will & Grace, Parks and Recreation). “Laird continua a dirle che la trova sexy, che ha un corpo da sballo e tutte cose del genere e lei non sa come reagire. Però si sente lusingata, in modo innocente. In un certo senso, grazie alle sue attenzione, si sente più viva”. Un’altra persona che subisce il fascino di Laird è il figlio quindicenne di Ned, Scotty, che quando arriva a Palo Alto assomiglia a un abbottonato manager in erba e quando riparte indossa il tipico berretto hipster di Silicon Valley. “Scotty all’inizio adora Ned ma gradualmente si allontana da lui perché Ned è impegnato a combattere una battaglia che non lo riguarda”, dice Gluck (Middle School). “Il mio personaggio viene sedotto dalla personalità di Laird e desidera assomigliare a lui”.

Dal canto suo, Stephanie, una donna estremamente equilibrata, tenta di mantenere la pace mentre assiste al suo adorato padre che cerca in tutti i modi di creare una spaccatura fra lei e Laird. “Stephanie vuole che tutti vadano d’accordo e cerca solo di calmare le acque”, dice Deutch (Tutti vogliono qualcosa). “Ma le cose vanno di male in peggio e Stephanie ha l’impressione di assistere a un incidente a catena. Si trova fra due fuochi e non vuole dover scegliere fra la sua famiglia e l’uomo che ama”. In tutto questo, Ned ha un alleato incrollabile, il suo migliore amico e collega che vive con lui nel Michigan, Lou Dunne, interpretato da Cedric “the Entertainer”. Lou cerca di aiutare Ned a gestire il caos in cui è precipitata la sua visita famigliare. “Sostengo il mio amico al 100%”, dice l’attore. “Incarno un punto di vista tranquillo, che cerca di mantenere l’ordine, di tenere tutto sotto controllo, affinché continuino a rispettare il Grande Capo, come lo chiamano loro, e a sostenere i suoi obiettivi, i suoi progetti, i suoi sogni”.

Al fianco del co-sceneggiatore Ian Helfer (Scusa, mi piace tuo padre), il regista John Hamburg ha confezionato un copione divertente ed emozionante che racconta il difficile momento in cui i genitori devono lasciare spazio ai propri figli, affinché possano vivere la propria vita e creare i proprio rapporti interpersonali. “Per me non c’è nulla di più divertente delle situazioni imbarazzanti della vita di tutti i giorni”, spiega Hamburg, che ha magistralmente ricreato situazioni di vita vissuta condite da irresistibile comicità, nei suoi precedenti film I Love You, Man e Ti presento i miei. “Gli scrittori di commedie osservano gli avvenimenti che li circondano attraverso la propria visione “cinematografica”. Ogni giornata è piena di momenti buffi, di tensione, di equivoci, ed è da questi momenti che traggo la mia ispirazione. Questa è la storia di una famiglia normale che entra in contatto con un mondo “anormale” ma pur sempre reale”.

Aggiunge il produttore Shawn Levy, fautore del franchise Una notte al museo: “John è un filmmaker fantastico per quanto riguarda la situation comedy che si basa su una rosa di personaggi di spessore. PROPRIO LUI? è divertente soprattutto perché racconta dinamiche in cui è facile identificarsi. Mi piace il fatto che la comicità nasca da circostanze estremizzate che restano comunque radicate nelle più comuni esperienze umane”.

I commenti sono chiusi.