La banda di Greta Scarano, fra galera e rehab.

La banda dei ricercatori di ‘Smetto Quando Voglio’ ha un nuovo capo: la poliziotta Paola Coletti, interpretata da Greta Scarano.

smetto quando voglio 3Torna al cinema con la sua opera seconda Sydney Sibilia, il regista rivelazione del 2015 che ha portato sul grande schermo un gruppo di laureati disoccupati che per sbancare il lunario ha sintetizzato e prodotto una smart drug. Smetto quando voglio – Masterclass è uno dei sequel più attesi degli ultimi mesi e vede nuovamente protagonisti Edoardo Leo, che rimane comunque il leader della banda, Stefano Fresi,  Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti e Valeria Solarino. A loro si aggiungono i nuovi membri: il boxeur Marco Bonini, il venditore di armi Giampaolo Morelli, l’avvocato Rosario Lisma e un nuovo cattivo, Luigi Lo Cascio. Ma, soprattutto, entra nel cast un ispettore di polizia che ha il volto di Greta Scarano. Infatti, se per sopravvivere Pietro Zinni (Edoardo Leo) e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà, infatti, l’ispettore Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rifondare la banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e fermi il dilagare delle smart drugs nella Capitale. Agire nell’ombra per ottenere la fedina penale pulita: questo è il patto. Il neurobiologo, il chimico, l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si ritroveranno loro malgrado dall’altra parte della barricata, ma per portare a termine questa nuova missione dovranno rinforzarsi, riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga” scappati all’estero.

smetto quando voglio 2La banda criminale più colta di sempre si troverà così ad affrontare molteplici imprevisti e nemici sempre più cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e rocambolesche situazioni come al solito… “stupefacenti”.

“La mia generazione è cresciuta guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella sua accezione più classica, in una trilogia”, spiega il regista.

“Dopo il successo del primo film mi chiedevano di fare ‘il due’, in Italia è una cosa strana – racconta Sibilia – sembra un’operazione commerciale, tipo prendi i soldi e scappa, da cui un autore dovrebbe tenersi alla larga sennò dicono che ti sei venduto al sistema, soprattutto se il primo film ha un’anima indie com’era Smetto quando voglio. Ma la mia generazione è cresciuta con i sequel e le saghe, il che non significa avere meno idee ma solo che alcuni meccanismi narrativi, in un universo conosciuto, funzionano in modo diverso che non in un universo da creare da zero”.

“Ma la vera spinta – racconta il regista alla presentazione stampa di Roma – è arrivata sempre all’estero, quando le produzioni nei vari festival vedevano un vero sold out perché invase dai vari ricercatori italiani. Per questi ricercatori in esilio la società ha trovato un nome, quello di cervelli in fuga. Questa categoria era stata ignorata nel primo film, e nel secondo capitolo volevo si parlasse anche di loro. La saga – ha aggiunto – è stato un viaggio lunghissimo e bellissimo una vera ‘epopea’ che ha richiesto un anno e mezzo di scrittura, una lunghissima preparazione dedicata ad alcune sequenze che non avevano un precedente in Italia, e quasi 20 settimane di riprese in giro per il mondo, oltre a mesi di post produzione, con oltre 300 persone che hanno lavorato gomito a gomito con un unico scopo. Far ridere”.

smetto quando voglio 1Scritto da Sydney Sibilia con Francesca Manieri e Luigi Di Capua, Smetto quando voglio – La Trilogia è prodotto da Groenlandia, Fandango con Rai Cinema e da Domenico Procacci e Matteo Rovere. Il secondo capitolo arriva al cinema dal 2 febbraio, distribuito da 01 Distribution, con la fotografia iperrealista di Vladan Radovic e una colonna sonora accattivante di Michele Braga.

Si tratta di una commedia d’azione con citazioni e omaggi alle saghe americane e ai film italiani del secolo scorso. Ma c’è anche ‘Indiana Jones’, ‘Ritorno al Futuro’  e si vede una netta contaminazione de ‘I soliti ignoti’ e di ‘Breaking Bad’. Inseguimenti rocamboleschi nella Roma antica, automobili che si cappottano, assalti al treno con scazzottata stile ‘western’, e corse in sidecar originali della Germania nazista sono solo alcuni degli elementi spettacolari del film. “La cosa più difficile – continua Sibilia – è stata proprio fondere una comicità tutta italiana con un’importazione para-americana: la comicità americana ha la battuta superbreve, stile Bruce Willis dopo un’esplosione; noi invece veniamo da una comicità più verbosa. Far coesistere le due cose è stata un’impresa”.

Un’unica avvertenza: prima di andare al cinema a vedere Masterclass, andate a vedere ‘Smetto quando Voglio’, presto in tv e in streaming. Il divertimento raddoppia se si conosce il primo capitolo della banda ‘armata’ di laurea.

Il film – che ha anche ispirato un fumetto allegato a La Gazzetta dello Sport e ha avuto il sostegno de l’università La Sapienza di Roma. In conferenza stampa anche il preside della Facoltà di scienze della Comunicazione, Mario Morcellini, (La Sapienza riceverà dalla produzione 23.000 euro per la ricerca), che sul tema scottante della “fuga dei cervelli” dice: “questo film apre gli occhi su questo fenomeno più di molto giornalismo”.

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