Una notte da ‘lupacchiotti’.

Al cinema dal 6 aprile un viaggio spensierato per sostenere la propria squadra del cuore diventerà, per quattro amici, un’occasione per mettere in discussione loro stessi e il legame che li unisce. Ovunque tu sarai, opera prima di Roberto Capucci vede protagonisti Ricky Memphis, Primo Reggiani, Francesco Montanari e Francesco Apolloni, affiancati dalla bellissima Ariadna Romero. Prodotto dalla Camaleo di Roberto Cipullo e Mario Pezzi in coproduzione con la spagnola Ulula Films, Ovunque tu sarai è un road movie divertente e scanzonato che, tra l’Italia e la Spagna, porta i suoi protagonisti su “rotte” completamente inaspettate.

Francesco, Carlo, Loco e Giordano, amici da una vita, partono da Roma direzione Madrid per andare a vedere la propria squadra del cuore in trasferta in Champions League (ottavi di finale del 20 febbraio 2008) e, con l’occasione, festeggiare l’addio al celibato di Francesco. Nel loro percorso incrociano quello di Pilar, una splendida cantante spagnola che, inconsapevolmente, porta scompiglio all’interno di un gruppo affiatato favorendo, tra imprevisti, risate e situazioni rocambolesche, anche il venire a galla di diversità, insicurezze e parole mai dette. Al loro ritorno nulla sarà più come prima.

Nel cast anche Davide Ricci, Alessandro Bardani, Astrid Pinero Herrera, Fabrizio Sabatucci, Cristiana Vaccaro, Jose Maria Blanco, Pino Insegno, Daniela Poggi e un cameo di Bruno Giordano, storico attaccante dell'”odiata” Lazio.

“Ovunque tu sarai – racconta Roberto Capucci – è nato da un incontro strano, a parco Oppio, in un pomeriggio di qualche anno
fa. Io, un giovane e appassionato regista, avevo appuntamento con Francesco Apolloni che mi era stato consigliato per essere un artista eclettico e uno sceneggiatore molto preparato. Ovunque tu sarai4Mi era stato suggerito proprio perché aveva caratteristiche tanto diverse dalla mie da poter essere complementari. Dopo averlo incontrato, ho capito che quel “buon” consiglio mi era stato dato da qualcuno che conosceva bene entrambi. E così abbiamo unito quello che era un mio spunto, ovvero raccontare un’amicizia nella quale la passione per il calcio potesse essere il pretesto per unire personaggi diversi e intensi ma che avessero fragilità e un’umanità nella quale potersi immedesimare, con l’intuizione di Apolloni di vederli interagire e confrontarsi in un viaggio o, ancora meglio, in una trasferta. Quello che volevamo era raccontare innanzitutto quattro personaggi che avessero una tridimensionalità, che avessero dei segreti, dei conflitti interni e che questi potessero emergere attraverso il confronto con gli altri. Volevamo raccontare un momento emblematico…che potesse essere significativo per tutti, la “linea d’ombra” di quattro amici e il momento in cui la vita ti mette davanti alla possibilità di attraversarla. Volevamo che quella trasferta diventasse “quel famoso viaggio” che avrebbe in qualche modo cambiato le loro vite per sempre”.

“Dentro a questo “pentolone” – continua il regista – abbiamo poi messo anche le nostre esperienze e quelle di altri, le ispirazioni, le passioni, le citazioni e i riferimenti più o meno nascosti a quel cinema, e non solo, che amiamo e che fa parte della nostra vita. Scrivere questo film, come poi è stato dirigerlo, è stata un’esperienza intensa e appassionante ma allo stesso tempo divertente. Ho avuto il privilegio di vedere il mio film arricchirsi dell’interpretazione di un cast importante e delle capacità di tanti professionisti che hanno lavorato per mesi accanto a me, con una passione fuori dal comune. Divertirci è stata la chiave per raccontare, insieme a quattro meravigliosi attori, una storia di un’amicizia vera e toccante, cercando di dare corpo e verità a un sentimento comune a chiunque”.

Un viaggio On The Road, tra ‘Amici miei’ e ‘Una notte da leoni’, il film un po’ si ispira anche a ‘Febbre a 90°’ (film del 1997 di David Evans, tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby) ma in realtà parla a tutti i tifosi. “Certo io gli metto addosso i colori della Roma, perché sono quelli che conosco meglio. Comunque – conclude Capucci, classe 1975 – si sbaglierebbe a vedere in ‘Ovunque tu sarai’ un lavoro sul solo calcio è anche un film sull’amicizia, insomma tratta di temi universali”.

Ovunque tu saraiSpiega invece Ricky Memphis alla conferenza di presentazione a Roma: “è un film d’amore, quello per la squadra, quello per gli amici e quello per una donna. Il mio rapporto con il tifo? Ho sempre avuto una grande passione per la Roma, ma non sono un tecnico, un esperto. Comunque quando vedo la partita soffro tantissimo. A 48 anni ancora piango o rido proprio come un innamorato”.

Ricky Memphis conclude: “Per il mio personaggio mi sono affidato alla sceneggiatura. Sono stati giorni fisicamente faticosi anche se uno pensa che gli attori non facciano niente. Sono contento di aver fatto qualcosa di onesto, poi com’è venuto ce lo direte voi”.

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