Il trono ha un nuovo Re

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Ric Roman Waugh trasforma Nikolaj Coster-Waldau – il Jaime Lannister del Trono di Spade – da cavaliere con una mano sola a re de ‘La Fratellanza’, al cinema dal 7 settembre. E stavolta non si parla di fratellanza senza vessilli, come quella descritta dagli sceneggiatori di HBO, David Benioff e D.B. Weiss, ma della fratellanza ariana delle carceri americane.

Nikolaj Coster-Waldau interpreta Jacob Harlon, un affermato uomo d’affari di Pasadena sposato con Kate (Lake Bell), con la quale porta avanti una vita perfetta con una famiglia perfetta. Tutto questo finisce in una notte quando, ubriaco al volante, Jacob causa un incidente mortale nel quale perde la vita il suo migliore amico Tom (Max Greenfield). Accusato di omicidio stradale colposo, Jacob è condannato a scontare due anni in prigione circondato da veri criminali. Pur di sopravvivere all’interno della gerarchia della prigione, in cui una mossa sbagliata può significare la fine dei giochi, Jacob è costretto a fare delle scelte. Indosserà così la maschera di “Money” e farà la sua ascesa all’interno della gang della Fratellanza Ariana, nella quale la sua morale sarà messa a dura prova. Dopo il suo rilascio, Jacob/Money torna per le strade di Los Angeles come un uomo cambiato e inizia una mortale partita a scacchi con l’agente Kutcher (Omari Hardwick) e lo sceriffo di LA County Sanchez (Benjamin Bratt) mentre la sua gang lo obbliga a organizzare uno scambio illegale di armi da fuoco minacciando la sua famiglia.

“Per riuscire a comprendere meglio la realtà della prigione e delle gang che sono a capo di queste istituzioni – afferma il regista Ric Roman Waugh -, ho lavorato, sotto copertura, come agente volontario in California. Quella che è iniziata come una semplice ricerca è diventata unodissea di due anni in cui ho avuto accesso in maniera sempre più profonda a quel mondo violento. Nessuno sapeva che io fossi un regista. Mi vedevano solo come un poliziotto alle prime armi, non mi hanno risparmiato nulla. Quello che ho imparato subito è che le guardie possono anche controllare i cancelli e le porte ma, dentro le prigioni, comandano le gang. E comandano anche nelle strade, direttamente dalle prigioni. La Fratellanza è uno sguardo autentico sulle nostre gang e i nostri poliziotti, i quali controllano questi gruppi allinterno delle mura e gli danno la caccia sulle strade”.

La Fratellanza è il terzo film di una trilogia di prison-movie realizzati dal regista/sceneggiatore/produttore di Austin Ric Roman Waugh, iniziata con Felon e proseguita con Snitch – L’infiltrato. Appena concluse le riprese di Snitch – L’infiltrato, una sera del 2012, a cena, Waugh disse al produttore Jonathan King della Participant Media che gli sarebbe piaciuto realizzare un film su un uomo benestante che, a causa di una sola scelta sbagliata, si ritrova vittima dell’attuale sistema carcerario della California, senza avere modo di tornare indietro. Questo tipo ha una vita grandiosa, un lavoro fantastico. È sposato con una donna intelligente e bella. Ha un figlio splendido, una grande casa, ottimi amici. Le cose brutte a lui non capitano, così come accade nella casa del ‘Mulino Bianco’. E poi fa questo errore tremendo dice King: “In questa storia si racconta un evento che potrebbe capitare a chiunque. Potrebbe capitare a un sacco di persone. Potrebbe capitare a me. E questo mi ha fatto chiedere cosa farei io in quella situazione? e tutti quelli a cui ho raccontato la storia hanno avuto la stessa reazione. Cosa farei io in quella situazione? È una maniera per far riflettere il pubblico sulla popolazione sempre in crescita all’interno delle prigioni del nostro paese”.

Questo è un resoconto molto reale di cosa sia il mondo delle prigioni, sia per quello che riguarda gli avvenimenti all’interno delle carceri, sia come questi si propagano al di là delle loro mura. La cosa più sorprendente del mondo delle prigioni e del mondo delle gang è l’organizzazione e l’estensione del rispetto per la gerarchia tra l’organizzazione e le relative alleanze. Il tipo di struttura rigida che si espande sia dentro che fuori le sue stesse mura. Realistica anche l’impunità nella quale operano queste organizzazioni: il controllo che hanno arriva al punto che è quasi come se fossero le guardie a prendere ordini da loro, e grosso modo è così, è lì che risiede il potere.fratellanza

Jacob, Nikolaj Coster-Waldau, passa attraverso un gran numero di trasformazioni durante la storia; da colletto bianco a contrabbandiere di armi e omicida. Rivederlo dopo aver indossato i panni dello ‘sterminatore di re’ nella serie tv ‘il Trono di spade’, con la maschera di un galeotto tutto tatuato è notevole. Più fisicamente che per la recitazione, a dire la verità. Corpo e atteggiamento cambiano gradualmente seguendo gli scossoni morali delle malefatte alle quali è costretto prima per salvare sé stesso e poi la sua famiglia.

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