Ready Player One, più reale della realtà

Nei vecchi videogame degli anni ’80 all’inizio di ogni partita si leggeva: “Ready Player One!”, poi cominciava l’azione. Ed è proprio questo il titolo del nuovo film del regista Steven Spielberg, ambientato in un futuro non troppo lontano, che tiene fede a quell’alternanza fra impegno e fantasia che compone la sua cifra stilistica e a quella doppia anima che ha caratterizzato tutta la sua produzione fino a questo momento.ready_player_one_wade Un’avventura adrenalinica di fantascienza tratta dall’omonimo best seller di Ernest Cline, divenuto un fenomeno di portata mondiale.

Il film è ambientato nel 2045, anno in cui il mondo sta per collassare sull’orlo del caos. Ma le persone hanno trovato la salvezza in OASIS, un enorme universo di realtà virtuale creato dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance), un fricchettone di mezza età che parla come il GGG. A seguito della morte di Halliday, la sua immensa fortuna andrà in eredità a colui che per primo troverà un “Easter Egg” nascosto da qualche parte all’interno di OASIS, dando il via ad una gara che coinvolgerà il mondo intero. Quando un improbabile giovane eroe, Parzival alias di Wade Watts (Tye Sheridan), deciderà di prendere parte alla gara, verrà coinvolto in una vertiginosa caccia al tesoro in questo fantastico universo fatto di misteri, scoperte sensazionali e pericoli. La caccia al tesoro fa gola non solo agli appassionati, ma anche a una multinazionale, la IOI, guidata da Nolan Sorrento (Ben Mendelshon), un uomo d’affari che vuole approfittare della realtà virtuale creata da Halliday per governare il Mondo. Insieme all’amico Aech, Parzival dedica la sua vita alla caccia al tesoro, grazie a cui incontra Art3mis (Olivia Cooke), una degli avatar più famosi di OASIS.

“La realtà è deludente” dice Wade Watts nelle prime scene del film e, infatti, giudicando dalle immagini della baraccopoli in cui vive non è difficile essere d’accordo con lui. Al contrario, la realtà parallela creata da Halliday è un posto meraviglioso; un universo nel quale ognuno può essere quello che vuole e fa lo sport o il lavoro che il suo vero fisico non gli consentirebbe di fare. Spielberg crea un’esperienza di realtà virtuale mai vista prima sul grande schermo, ad anni luce di distanza da Matrix dei fratelli Wachowski e da Avatar di James Cameron, ma soprattutto da Il Tagliaerbe di Brett Leonard.

Spielberg, inoltre, crea un vero baccanale di citazioni e riferimenti con l’entusiasmo di un nerd adolescente che ha a disposizione tutti i suoi giocattoli preferiti senza limiti di spesa. E così la DeLorean di Ritorno al Futuro diventa una macchina da corsa,  King Kong e Godzilla sono due guardiani del traguardo di un videogame, L’Overlook hotel di Shining diventa la sala cinematografica dove è ambientato un altro videogioco e così via.

ready_player_oneDietro la macchina da presa, il tre volte premio Oscar Spielberg (“Schindler’s List”, “Salvate il soldato Ryan”) ritrova il suo team creativo de “Il ponte delle spie”, tra cui il direttore della fotografia premio Oscar Janusz Kaminski (“Schindler’s List”, “Salvate il soldato Ryan”), lo scenografo premio Oscar Adam Stockhausen (“Grand Budapest Hotel”), il montatore premio Oscar Michael Kahn (“Salvate il soldato Ryan”, “I predatori dell’Arca perduta”), la montatrice Sarah Broshar (“The Post”) e la costumista Kasia Walicka-Maimone (“Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore”). Le musiche sono del compositore candidato all’Oscar Alan Silvestri (i film di “Ritorno al futuro”, “Forrest Gump”).

L’uscita nei cinema italiani è prevista a partire dal 28 marzo a meno di due mesi dall’uscita di The Post, candidato all’Oscar come miglior film e per la migliore attrice protagonista, Meryl Streep; il film realizzato da Amblin Production sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures.

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