Una napoletana a Roma

Per la gioia del pubblico rivive una pagina indimenticabile della lunga e gloriosa storia del Teatro Sistina: dopo il successo della scorsa Stagione, dal prossimo giovedì 2 e fino al 26 marzo, sarà di nuovo in scena, con la supervisione di Massimo Romeo Piparo, la maschera amara e dissacrante di “Rugantino” dei mitici Garinei & Giovannini. Lo spettacolo, che fonde mirabilmente tradizione e modernità, viene presentato nella sua versione storica originale, con la regia di Pietro Garinei, le splendide musiche del M° Armando Trovajoli, le preziose scene e i bellissimi costumi originali firmati da Giulio Coltellacci: un imperdibile ritorno alle radici e un’occasione per riscoprire un classico del teatro musicale italiano.

Sul palco, la splendida Serena Autieri, ancora una volta straordinaria interprete dell’intrigante personaggio di Rosetta, donna bella altera e irraggiungibile, che fa battere il cuore di Rugantino, un ruolo in cui l’attrice napoletana dà prova di grande maturità artistica. Al suo fianco, Michele La Ginestra, che torna a vestire i panni del celebre personaggio indossati, dopo 21 anni, nella scorsa Stagione. Nel ruolo di Eusebia e Mastro Titta, Edy Angelillo e Massimo Wertmuller.

Ancora una volta, dunque, il palcoscenico si trasformerà nella Roma papalina ottocentesca grazie a una storia commovente, ironica e nostalgica, in cui brillano personaggi scritti magistralmente, che emozionano e fanno ancora riflettere. E, seguendo le vicende di Rugantino, chiacchierone e sbruffone dall’animo nobile e dalla impareggiabile verve, fino al triste ma edificante epilogo, il pubblico tornerà a cantare successi famosi in tutto il mondo e che non subiscono lo scorrere del tempo, da “Roma nun fa la stupida stasera” a “Ciummachella” a “Tirollallero” sulle musiche del Maestro Armando Trovajoli.

La trama: Roma, 1830, sotto il papato di Pio VIII: Rugantino, giovane popolano un po’ spaccone e nullafacente, vive di espedienti aiutato da Eusebia, che lui spaccia per sua sorella. I due riescono a ottenere vitto e alloggio prima di un anziano prelato che quando muore non lascia loro nulla, poi dal boia dello Stato Pontificio Mastro Titta, che si innamora di Eusebia e ne è presto ricambiato. Rugantino invece brucia di passione per la bella Rosetta, moglie del violento e gelosissimo Gnecco Er Matriciano, e scommette che riuscirà a sedurla prima della Sera dei Lanternoni. Dopo varie peripezie e stratagemmi, Rugantino seduce la ragazza ma imprevedibilmente se ne innamora: per questo in un primo momento non fa parola con gli amici della sua impresa, poi però cede alla vanagloria ferendo i sentimenti di Rosetta. Quando Gnecco viene ucciso da un criminale, Rugantino si fa trovare accanto al cadavere e si autoaccusa dell’omicidio, affermando di aver compiuto il fatto per amore di Rosetta. Il protagonista, imprigionato e condannato a morte, sarà giustiziato da Mastro Titta: forte dell’amore di Rosetta, Rugantino dimostrerà affrontando la morte di essere un vero uomo.

Una commedia musicale di Garinei e Giovannini, scritta con Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa. Collaborazione artistica di Gigi Magni. Scene e Costumi originali di Giulio Coltellacci. Musiche di Armando Trovajoli. Versione storica originale Regia di Pietro Garinei. Supervisione di Massimo Romeo Piparo con Serena Autieri, Rosetta Michele La Ginestra, Rugantino Edy Angelillo, Eusebia e con Massimo Wertmuller, Mastro Titta, Giulio Farnese, nel ruolo di Don Niccolò, Marco Rea, Gnecco, Alessandro Lanzillotti, Bojetto Matteo Montalto, Serenante/Calascione Marco Valerio Montesano, Scariotto Tonino Tosto, Cardinal Severini Roberto Attias, Cav. Thorwaldsen Brunella Platania, Donna Marta Gerry Gherardi, Don Fulgenzio Burinello Monica Guazzini, La Gattara Gloria Rossi, Donna Letizia Ensemble Sebastiano Lo  Vasto Valentina Bagnetti Rocco Greco Nicolò Castagna Raffaele Cava Alessandro Lo Piccolo, Gendarme Francesco Miniaci, Gendarme Luca Paradiso Rossella Lubrino Fabrizia Scaccia Rossana Vassallo Martina Bassarello Ilaria Ferrari Giovanni Papagni Fatima Rosati Denis Scoppetta.

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