Jurassic World dalla A alla Z.

Riuscite a immaginare un dinosauro, il suo aspetto, i movimenti e i suoni che fa, senza pensare a Jurassic Park?
Non è solo un film. E’ un ricordo condiviso da tutti noi.

Ha definito i parametri del colossale blockbuster estivo, è stato un evento che ci ha regalato alcune delle immagini e dei suoni più indimenticabili e iconici dell’arte cinematografica. Dava la sensazione che fosse arrivato il primo giorno d’estate. E’ stato pioniere dei progressi negli effetti visivi che ti facevano credere che i dinosauri girovagassero davvero di nuovo sulla Terra.

jurassic-world1Mescolando verità scientificamente plausibili con un’immaginazione straordinaria ha raccontato una favola educativa sui possibili risultati di un sovvertimento dell’ordine naturale. Ci ha lasciato con gli occhi spalancati, la bocca aperta e il cuore a mille.

Jurassic Park ha risposto alla questione di quanta parte di storia, quanta di divertimento e quanta di spettacolo potesse andare bene per un perfetto film dell’estate.

Ora, la storia dell’originale film di STEVEN SPIELBERG torna al punto di partenza e il parco che era solo una promessa prende vita. Benvenuti a Jurassic World.

Ventidue anni fa, il dr. John Hammond ha fatto un sogno: un parco a tema dove i visitatori di tutto il mondo potessero fare esperienza dell’emozione e del brivido di vedere dei veri dinosauri.
Oggi il suo sogno è finalmente diventato realtà.

Benvenuti a Jurassic World, un resort di lusso completamente operativo dove decine di migliaia di ospiti possono esplorare il miracolo e lo splendore delle più magnifiche meraviglie preistoriche che abbiano vissuto sulla Terra e interagire con loro ogni giorno.

Situato su un’isola al largo della Costa Rica e costruito intorno a una Strada Principale (Main Street) molto movimentata, Jurassic World è un miracolo all’avanguardia ed è pieno di strabilianti attrazioni. I bambini cavalcano dei gentili mini Triceratopi nello zoo tattile per bambini, le folle esultano quando il Mosasauro acquatico salta fuori da una piscina nel tentativo di agguantare un grande squalo bianco che gli dondola davanti e mangiarlo come spuntino, e le famiglie fissano affascinate i dinosauri di ogni forma e grandezza che girovagano di nuovo, tutti in bella mostra, ma rinchiusi per motivi di sicurezza, per il divertimento degli ospiti.

A supervisionare ogni angolo di Jurassic World c’è la donna in carriera Claire (BRYCE DALLAS HOWARD di The Help), a cui vengono inaspettatamente affibbiati due nipoti, Zach, 16 anni (NICK ROBINSON di Melissa & Joey in TV), e Gray, 11 (TY SIMPKINS della serie Insidious). Anche se sono stati messi sul traghetto dalla loro mamma, Karen (JUDY GREER di Ant-Man), per trascorrere un paio di giorni a Jurassic World, Claire non ha tempo per intrattenere i due ragazzini in visita e quindi li riempie di pass, invitandoli a esplorare da soli il parco.

Jurassic-World1I miracolosi animali del parco sono creati dal Dr. Henry Wu (BD WONG di Jurassic Park), un genetista che una volta lavorava per InGen, la società che stava dietro al primo parco di Hammond, e ora lavora per il milionario benefattore di Jurassic World, Simon Masrani (IRRFAN KHAN di Vita di Pi). Dato che la prosperità commerciale del parco esige innovazioni e novità ogni giorno per far sì che gli ospiti ritornino, il Dr. Wu viene spinto oltre i limiti della scienza etica, costretto a manipolare la genetica per progettare un dinosauro geneticamente modificato che non ha mai toccato la Terra prima e le cui capacità restano ignote.

Questa nuova specie segreta sviluppata dal dottor Wu, e che ancora deve fare il suo debutto nel parco, è l’imponente e misterioso Indominus rex. Cresciuto in isolamento dopo aver divorato il suo unico fratello, l’Indominus rex, il cui corredo genetico è stato secretato, sta per raggiungere la maturità. Per poter valutare la creatura e la sicurezza del suo contenimento, Claire va a trovare Owen (CHRIS PRATT di Guardiani della Galassia), un ex- militare esperto in comportamento animale che lavora in un’appartata base di ricerca alla periferia del parco principale. Owen studia da anni un branco di aggressivi Velociraptor, sui quali ha stabilito un rapporto alfa che da’ agli animali un equilibrio precario che va dall’obbedienza riluttante alla rivolta predatoria.

Jurassic-World0Quando l’Indominus rex — la cui ferocia e intelligenza sono sconosciute — mette in scena una fuga e scompare all’interno del cuore della foresta, a Jurassic World si sente minacciata ogni creatura, sia dinosauro che essere umano. Per Claire, le vite che contano di più sono quelle dei suoi nipoti, che si sono avventurati fuori rotta in un veicolo girosferico che permette una visibilità a 360° di tutto il mondo che li circonda. Ora, Owen e Claire si uniscono nella caccia ai ragazzi mentre l’ordine all’interno del parco si trasforma in caos e gli ospiti si trasformano in prede. I dinosauri scappano all’aperto, nei cieli e nell’acqua per ingaggiare una guerra senza quartiere per la sopravvivenza, e nessun angolo all’interno del più grande parco a tema del mondo è più sicuro.
In questa grande impresa, al regista di Jurassic World, COLIN TREVORROW (Safety Not Guaranteed) — che è stato scelto personalmente da Spielberg per prendere il testimone di Jurassic — si unisce una fenomenale squadra dietro le quinte guidata dal direttore della fotografia JOHN SCHWARTZMAN (Seabiscuit – Un mito senza tempo, Amazing Spider-Man), dallo scenografo EDWARD VERREAUX (X-Men: Conflitto finale, Monster House), dal montatore KEVIN STITT (X-Men, Cloverfield), dal costumista DANIEL ORLANDI (Il codice Da Vinci, Saving Mr. Banks) e dal compositore premio Oscar® MICHAEL GIACCHINO (Into Darkness – Star Trek, Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie).

Questa epica avventura d’azione è prodotta dal cinque volte candidato all’Oscar® FRANK MARSHALL (la trilogia Ritorno al futuro, le saghe Indiana Jones e Bourne), PATRICK CROWLEY (la serie Bourne, Otto amici da salvare), e si basa su personaggi creati da MICHAEL CRICHTON (la serie Jurassic Park, ER – Medici in prima linea in televisione). La storia di Jurassic World è di RICK JAFFA & AMANDA SILVER (L’alba del pianeta delle scimmie), e la sceneggiatura è di Jaffa & Silver e DEREK CONNOLLY (Safety Not Guaranteed) & Trevorrow. I produttori esecutivi del film sono Spielberg e THOMAS TULL (Godzilla, Warcraft di prossima uscita).

Successore narrativo dell’amato classico di Steven Spielberg, vincitore di tre Oscar®, Jurassic Park, Jurassic World si svolge 22 anni dopo i fatidici eventi sull’Isla Nublar. Jurassic World è il primo parco a tema veramente internazionale e combina senza sbavature le meraviglie della scienza e della storia con il lusso e comfort che i viaggiatori internazionali vogliono trovare. E tutto è cominciato da un’idea della mente brillante del dr. Michael Crichton.

Originariamente uscito nel 1993, Jurassic Park di Spielberg ha dato agli spettatori cinematografici una film capace di comunicare con un pubblico globale di tutte le età e da allora è diventato una parte indelebile della loro memoria collettiva culturale. Basato sulla miscela di fantascienza e di immaginazione senza confini di Crichton, il film ha lasciato il pubblico senza fiato e con la domanda: “Ma questo sarebbe davvero potuto succedere?”. Spielberg spiega che non è mai stata sua intenzione, né dei suoi colleghi filmmaker, rivoluzionare il modo di fare cinema. Loro volevano semplicemente rendere giustizia al fenomenale racconto di Crichton. Il regista dice: “Non sono io a decidere che cosa sia un punto di riferimento, una pietra miliare. Io continuo semplicemente a cercare di raccontare delle storie. Dipende dalle altre persone comprendere se le tue storie sono raccontate con successo o no, ma io so che dal punto di vista tecnologico è stato un punto di riferimento per l’intera industria. C’erano personaggi creati al computer che apparivano totalmente autentici in ogni forma di luce o addirittura in ogni condizione atmosferica. Abbiamo addirittura avuto il T. rex digitale nella pioggia”.

2424_FTT_00426AR_CROPDopo i successivi film della serie — The Lost World: Jurassic Park del 1997 e Jurassic Park III del 2001 —Spielberg ammette di essersi impegnato in una moltitudine di altri progetti. Fortunatamente per i fan dell’amata serie, le idee per questo mondo erano semplicemente dormienti, non dimenticate. Spielberg dice: “Un sacco di persone che incontravo per caso e che non ha avevo mai visto prima me lo ricordavano domandando solamente: ‘Quando esce il prossimo Jurassic Park?’ Ed erano sempre di più, quindi ho cominciato a pensarci”.

L’incoraggiamento di molti fan ha cominciato a far venire delle idee a Spielberg, che ha iniziato a fissare degli incontri con degli scrittori che stimava per cercare di capire come avrebbe finalmente potuto prendere vita un parco ideato più di due decenni prima. Spielberg ci dice cosa significa questo progetto: “Jurassic World è quasi come vedere Jurassic Park diventare vero. In Jurassic World volevamo realizzare questo sogno: avere un parco a tema veramente funzionante dedicato al miracolo di creare dinosauri dal DNA. Questa è la realizzazione del sogno di Michael Crichton, che è poi diventato il sogno di John Hammond. E questo speriamo diventi il sogno che il pubblico ha sempre voluto vedere”.

A bordo per produrre questo nuovo episodio c’è il frequente collaboratore di Spielberg, Frank Marshall, i cui più di 70 titoli includono alcuni dei film più indimenticabili e di maggiore successo di tutti i tempi — da Indiana Jones e il tempio maledetto alla trilogia Ritorno al futuro e da Il colore viola a Il curioso caso di Benjamin Button. Marshall era eccitato al pensiero di avventurarsi di nuovo attraverso i leggendari cancelli di Isla Nublar, e dice: “Jurassic Park è una pietra miliare e la gente continua ad amare i dinosauri, per questo fare un altro film era un’idea eccitante. C’è voluto tutto questo tempo perché l’idea giusta si materializzasse, e l’idea di Steven di avere un parco a tema completamente funzionante è stata l’ancora e la chiave per questa storia. Sarà valsa la pena attendere così tanto”.

2424_D067_00065_RPer aiutare la produzione di questo film epico è stato portato a bordo l’esperto produttore Patrick Crowley, che lavora con Marshall dal primo film della serie Bourne. Anche lui ha sentito che quelli che avevano nostalgia dello stile classico Amblin di fare film erano pronti per la rivisitazione di Jurassic Park . “Non credo che il pubblico avrebbe avuto la possibilità di apprezzare che cosa era stato fatto nel primo film e in quelli successivi se un nuovo episodio fosse uscito, per esempio, nel 2005,” riflette Crowley. “In questo intervallo di tempo, una nuova generazione di spettatori cinematografici hanno creato questa fascinazione e ossessione per i film del periodo in cui è stato realizzato il primo film. In questa assenza sono emersi anche un gruppo di filmmaker completamente nuovo che è davvero amante e appassionato di questo tipo di cinema”.

Mentre innumerevoli registi erano interessati a rilanciare uno dei franchise più popolari e di maggiore successo della storia del cinema, Spielberg, Marshall e Crowley hanno cercato per un po’ di tempo un creativo di talento che fosse in grado di rendere onore allo spirito e all’eredità della saga e di portarla avanti con originalità.
I tre hanno trovato il loro successore nell’esordiente Colin Trevorrow. Pioniere del cortometraggio online, il primo film di Trevorrow, lodato dalla critica, Safety Not Guaranteed, del 2012, è stato candidato a molti premi, incluso quello della Critica al Sundance Film Festival, e ha vinto un Independent Spirit Award. Questo suo lavoro ha catturato l’occhio di Spielberg e Marshall, che hanno pensato che la sua prospettiva fresca e insieme decisa – radicata nel personaggio ma capace di trasmettere tematiche che fanno riflettere — lo rendesse degno di prendere il testimone.

I soci produttori di lunga data si sentivano sicuri che Trevorrow potesse trasmettere la magia, il brivido e la meraviglia che gli spettatori si aspettano da un film della serie Jurassic e, nello stesso tempo, instillare nel racconto una prospettiva fresca e originale.

Spielberg spiega la sua decisione: “Avevo visto Safety Not Guaranteed e l’ultima scena è stata quella che mi ha convinto che Colin fosse la persona giusta per dirigere Jurassic World. Sono volato fuori dalla poltrona quando ho visto l’ultima scena di quel film. Frank mi ha fatto vedere il film, e io ho capito che se l’incontro fosse andato bene, Colin avrebbe avuto il lavoro. Era assolutamente entusiasta sia come regista che come fan, ma aveva anche una storia da raccontare. Non è solo arrivato per dire, ‘Mi piacerebbe molto rendere i miei servigi dirigendo il quarto episodio”.

2424_D044_00369_RV2“Nella ricerca di un regista, per Steven era di enorme importanza trovare un grande narratore, e l’abbiamo trovato in Colin,” continua Marshall. “Quello che abbiamo anche scoperto era che Colin era profondamente immerso in Jurassic Park e che avrebbe portato nel film quel senso di meraviglia che solo i bambini hanno.”
Essendo diventato maggiorenne in quella fascia d’età che è cresciuta guardando i film della Amblin, Trevorrow riconosce che la sua visione come regista è innegabilmente influenzata da Spielberg: “Una parte di quello che mi spinge in questo lavoro è l’idea che sto rappresentando una generazione di persone che sono cresciute con i film di Steven e vogliono che questo tipo di storie continuino a venir raccontate.”

In questo spirito, l’obiettivo di Trevorrow era di trasmettere il perfetto equilibrio di meraviglia da occhi sgranati e brividi che ti fanno aggrappare alla poltrona che gli spettatori si aspettano da un Jurassic, introducendo, nello stesso tempo, nuovi personaggi e una trama piena di idee degne di un altro capitolo. “Sappiamo che non vogliamo un altro film dove le persone scappano via dai dinosauri e urlano; questo è già stato fatto e anche molto bene,” dice il regista. “Pensavo che quello che il pubblico vuole, e so cosa vuole Steven, è prendere questo brillante concetto di base e vedere dove si può arrivare con esso – espanderlo, aprirlo, mentre si riporta il pubblico in un luogo già familiare”.

Qualsiasi scetticismo rispetto alla capacità del giovane regista di gestire un film di questa grandezza è stato presto placato, rassicura Crowley. “Quando ho letto per la prima volta il curriculum di Colin, non c’era niente di nemmeno lontanamente simile né in dimensione nè in portata a quello che stavamo tentando di fare,” dice il produttore. “Tuttavia, dall’inizio Colin ha mostrato delle reali capacità di leadership e la risolutezza ad esse connessa. I suoi commenti e le sue osservazioni erano sagge, sicuramente molto oltre la sua esperienza e la sua età, ed è stato chiaro già molto presto che aveva tutto quello di cui c’era bisogno”.

Trevorrow e il suo partner di scrittura, Derek Connolly, volevano trasmettere un forte senso di personaggio, scopo e intrigo, rispondendo nello stesso tempo alla domanda più importante per il pubblico. Il regista dice: “La domanda per noi era, ‘Perchè ci dovrebbe essere un nuovo episodio? Qual’è la storia che possiamo raccontare e i personaggi che possiamo presentare che fanno sì che tutto questo valga la pena?’”.

Connolly continua ammettendo che erano molto consapevoli della difficoltà del viaggio narrativo che avevano davanti: “La magia di Jurassic Park era nel tono dei personaggi e nella miscela di umorismo, horror e scienza. Volevamo che anche la nostra sceneggiatura avesse queste cose e quel tono”.

Come partner di scrittura, i modi di vedere di Trevorrow e Connolly si sono completati a vicenda, e le loro sensibilità hanno funzionato perfettamente per creare il tono unico e l’intensità essenziali per l’attessissimo capitolo successivo della serie Jurassic. “La combinazione tra il mio senso dell’umorismo e il forte senso che Colin ha per la storia ha contribuito a dare forma al nostro obiettivo complessivo per il film,” spiega Connolly. “Siamo stati capaci di creare un tono unico che, da soli, non possediamo ma che funziona quando stiamo insieme”.

L’opportunità – che capita una sola volta nella vita – di collaborare con uno dei più grandi cineasti della storia del cinema non è stata sprecata da Trevorrow. “Per me, io non posso nemmeno fare finta di non essere uno studente nel corso di tutto questo processo,” dice. “So che posso fare un film che farà onore a quello che ha fatto Steven, ma so anche che, essenzialmente, sto prendendo un master gratis sia in fare cinema che in Jurassic Park.”
Il regista ammette di aver trovato in Spielberg uno spirito affine al suo: “Io e Steven abbiamo entrambi un grande entusiasmo per quello su cui stiamo lavorando, e avere due persone di diverse generazioni che sballano per le stesse cose è stata un’esperienza elettrizzante per me. I momenti in cui siamo stati veramente capaci di creare insieme e costruire nuove idee, queste sono le cose che non avrei potuto prevedere quando ero più giovane. Per una persona creativa è qualcosa di impareggiabile”.

La speranza di Trevorrow per Jurassic World è semplice: ricreare la magia capace di portare il pubblico indietro a come lui si è sentito la prima volta che ha visto il film. “Ho un ricordo molto chiaro di Jurassic Park che usciva l’ultimo giorno di scuola, e c’è una sensazione che si accompagna a questo,” dice il regista. “Quando tutto è dietro di te, tutto è davanti a te e sei solo in un cinema e vieni trasportato dove ti porta Jurassic Park”.

Operativo e accertato come primo parco a tema internazionale del mondo, Jurassic World è la realizzazione gloriosa della promessa del parco originale. Il parco presenta un nuovo e scintillante Visitors’ Center che ospita mostre scientifiche completamente interattive, una movimentata Strada Principale (Main Street) commerciale e una passerella, un anfiteatro acquatico in cui si esibiscono specie addestrate, un’uccelliera altissima e uno zoo per bambini dove questi possono fare delle esperienze tattili che gli esseri umani non avrebbero mai creduto possibili. Dinosauri di ogni forma, misura e varietà riempiono le numerose esposizioni e attrazioni all’interno del parco sorprendendo e deliziando le migliaia di visitatori giornalieri. Una splendente monorotaia collega tutte le attrazioni del parco, scivolando con grazia per tutto Jurassic World.

Trevorrow e la sua squadra di creativi si sono prefissati di creare un mondo magico che sembrasse più tangibile che fantastico. “Per noi era importante creare un luogo che potesse esistere ora, non una fantasia fantascientifica del futuro,” condivide il regista. “Volevamo creare un parco che fosse un’esperienza veramente reale, viscerale, in cui si potesse stare vicino ai dinosauri ed entrare nel loro mondo, tutte cose che John Hammond aveva sognato.”
Il veterano scenografo Edward Verreaux è stato scelto per dare vita alla visione di Jurassic World. Verreaux ha iniziato la sua carriera con Spielberg come illustratore in I predatori dell’arca perduta e E.T.: l’extraterrestre, e poi ha lavorato come scenografo su blockbuster imponenti come X-Men: Conflitto finale e Rush Hour 3. Il suo lungo rapporto con la saga Jurassic — ha lavorato come illustratore per lo scenografo Rick Carter sul film originale, prima di diventare lui stesso lo scenografo di Jurassic Park 3 —lo rendeva la scelta perfetta per dare forma all’episodio successivo e alla versione moderna.

2424_SB_00033RVerreaux era entusiasta di avere l’opportunità di dare a questa saga un’estetica moderna e, nello stesso tempo, di rendere omaggio all’eredità lasciata dal primo film. “Lo stiamo reinventando per la prossima generazione,” dice lo scenografo. “Sono passati 24 anni da quando abbiamo cominciato Jurassic Park, quindi è una cosa completamente nuova. Facciamo comunque riferimento ai film precedenti perché sono loro il riferimento per l’estetica generale di Jurassic World”.

Trevorrow era elettrizzato di avere la chance di lavorare con Verreaux e la sua squadra creativa che avrebbero contribuito a portare avanti la sua visione cinematografica. “Sono davvero privilegiato a poter lavorare con i migliori artisti e innovatori di questo mestiere, capaci di dare vita a tutte queste idee,” dice il regista. “L’estetica di questo film lascerà un segno indelebile e lo separerà dagli altri film spingendolo in avanti.”
I maestosi paesaggi visti in Jurassic Park sono diventati parte del DNA di chi va al cinema, e il film ha creato delle immagini iconiche di enormi creature che girovagano di nuovo sulla Terra. Per la squadra di produzione, ritornare a Isla Nublar significava ritornare alle Hawaii, dove i paesaggi verdeggianti e le cime maestose dei monti sostituiscono eccellentemente il Costa Rica. La troupe ha scoperto che la maggior parte delle location originali era relativamente intatta, e questo permetteva di tornare a quel mondo senza soluzione di continuità dal punto di vista visivo, e senza l’uso massivo della CGI per replicare gli ambienti.

“Sapevamo di dover andare in un ambiente verde per fare il lavoro della giungla, e quasi tutti gli altri film di Jurassic sono stati girati alle Hawaii,” spiega Crowley. “Oltre a questo, volevamo portare visivamente gli spettatori in luoghi dove molti non erano stati. Ci sono luoghi alle Hawaii che sono tanto oscuri e profondi che sembra che ci viva Tarzan.”

Per Marshall, ritornare alle Hawaii decenni dopo è stato come fare un salto indietro nel tempo. “Era magico ritrovarsi in alcuni degli stessi luoghi,” dice. “Essere in quella vallata circondata da quelle iconiche cime montuose fa davvero credere di essere a Jurassic World”.

Le riprese sono iniziate il 14 aprile 2014 sull’isola di Oahu allo zoo di Honolulu, che è stato magicamente trasformato nello zoo per i più piccoli di Jurassic World. Rendendo omaggio alle terre sacre sulle quali la compagnia avrebbe filmato mentre si trovava alle Hawaii — e per ingraziarsi qualche spirito aloha per il complicato lavoro che la aspettava — la troupe ha partecipato a una cerimonia di benedizione spirituale il primo giorno di riprese. Crowley ci dice perché erano decisi a partecipare a questo rituale: “Durante le riprese di Jurassic Park, c’è stato un uragano che ha dstrutto tutti i set, e noi volevamo fare qualsiasi cosa per assicurarci che questo non succedesse di nuovo. Gli attori e la troupe sono stati molto rispettosi. E’ facile credere che la gente di cinema che ha lavorato in tutto il mondo sarebbe rimasta indifferente, invece tutti hanno ascoltato quelle belle parole e le hanno prese sul serio”.

Con all’attivo un totale di 33 giorni di riprese sulle isole Oahu e Kauai, la squadra è partita poi per utilizzare il paesaggio naturale per dare a Jurassic World la misura e portata appropriate. Ritornando a girare al Kualoa Ranch a Oahu, Verreaux e i suoi collaboratori hanno costruito un recinto per dinosauri a grandezza naturale, che avrebbe dovuto ospitare il nuovo dinosauro del parco geneticamente modificato. Kualoa Ranch ha anche fornito lo sfondo per molti esterni, tra cui il bungalow di Owen, l’eliporto sul fianco della montagna di Masrani, e la maestosa Valle della Girosfera, dove i visitatori del parco possono salire su una girosfera a due posti e girovagare tra i vari branchi di giganti gentili. I vari pezzi e le varie parti montate insieme hanno creato l’enorme scala e la grande magia di Jurassic World.

Dalla sua, la girosfera — progettata dal direttore artistico DOUG MEERDINK (Cloverfield) e dalla sua squadra che comprendeva RON MENDELL (la serie Iron Man) — è una sfera spettacolare a due posti che porta i visitatori attraverso le meraviglie di Jurassic World immergendoceli completamente. Una volta dentro – e ripsettate le dovute misure di sicurezza – i visitatori possono muoversi liberamente all’interno della Valle della Girosfera per fare esperienza dei suoi panorami mozzafiato e delle sue creature una volta estinte… tutto con i loro tempi. Mentre viaggiano nella valle, gli ospiti possono utilizzare il monitor interno alla sfera per identificare i dinosauri che vedono, che vanno dai potenti Apatosauri e Stegosauri agli affascinanti Parasaurolofi e Triceratopi.

L’epicentro del Jurassic World da 1,2 miliardi di dollari è la Main Street (Strada Principale), un tratto commerciale molto movimentato che offre ai visitatori del parco la possibilità di fare shopping, cenare e intrattenersi. Per quelli che cercano ricordi e souvenir del loro viaggio, i Commercianti di Jurassic World hanno tutti i giocattoli e i gadget che il curioso turista possa mai volere. Vi va un film mentre siete qui? Gli ospiti possono godere delle spettacolari immagini e dei suoni del film Pterosauria, che è in programma al cinema IMAX sulla Main Street.

Era importante per Trevorrow e i produttori che Jurassic World sembrasse una destinazione reale, piena di quei negozi veri che si possono trovare, per esempio, in posti come gli Universal Studios di Hollywood. Per far sì che tutto questo succedesse, su Main Street e sulla passerella, gli ospiti che alloggiano all’Hilton Isla Nublar hanno un gran numero di opzioni per cenare, che includono il sushi da Nobu, la cucina americana da Winston’s (un’ intelligente allusione al leggendario mago degli effetti speciali Stan Winston), o tacos e margarita al Margaritaville di Jimmy Buffett. Per un po’ di divertimento dopo cena, i visitatori del parco possono fare quattro salti al nightclub o assaporare il gusto di ‘casa’ bevendo un cappuccino allo Starbucks di Isla Nublar.

jurassic-worldVerreaux e la sua squadra hanno avuto il compito di ragionare e creare un parco a tema vivo e vitale in un breve periodo di tempo, un’impresa straordinaria. “Ed è stato davvero importante nel mettere insieme tutta la parte concettuale e progettuale per questo parco a tema,” elogia Crowley. “A differenza di parchi come Universal e Six Flags, che si sono sviluppati nel corso degli anni, Ed ha avuto un paio di mesi per mettere insieme Jurassic World. La sua squadra ci ha davvero colpiti tutti”.

Dare vita all’elaborata idea di Main Street non è stato un compito facile, visto che i realizzatori del film volevano costruire il più possibile senza sacrificare dimensione e portata e riducendo al minimo la creazione digitale. Dopo aver cercato in lungo e in largo un luogo che soddisfacesse i tanti criteri stabiliti per questa imponente costruzione, la squadra della scenografia ha cominciato a costruire in un parco a tema Six Flags abbandonato alla periferia di New Orleans. Sebbene usare le infrastrutture del parco fosse impossibile a causa della devastazione causata dall’uragano Katrina, la squadra ha utilizzato l’enorme parcheggio – più o meno della misura di sei campi da calcio – e ha cominciato a costruire da zero.

Mentre parte della troupe girava alle Hawaii, una squadra di più di 400 persone ha lavorato sodo alla preparazione dell’enorme set a New Orleans. Durante tutto il corso della costruzione, e quando l’arrivo della troupe si avvicinava, Verreaux ha fornito ai filmmaker dei resoconti sull’avanzamento dei lavori. Lo scenografo racconta: “Main Street è stata costruita mentre tutti stavano girando alle Hawaii, per questo Colin non l’ha vista se non qualche giorno prima di iniziare le riprese là. Io gli avevo spedito delle foto e volavo avanti e indietro per mostrargli tutti i colori e i materiali e assicurarmi che lui fosse d’accordo con le scelte che stavamo facendo.”

Durante le settimane finali che hanno portato alle riprese a Main Street, vari reparti hanno lavorato sodo arredando, preparando, illuminando e dotando il set di rig per le riprese. La troupe, il cast e i produttori sono arrivati dalla Hawaii di sabato e hanno cominciato le riprese a Main Street il lunedì successivo. Trevorrow ricorda la sua prima reazione quando ha camminato su quel set per la prima volta: “La prima volta che ho calpestato il set di Main Street mi sono davvero emozionato tantissimo. Non ero il solo ad essere rimasto quasi senza respiro, perché è raro vedere un mondo di queste dimensioni nascere in questo modo. Quando camminavi sul set, sembrava davvero reale”.

Marshall fa eco a questi sentimenti. “Vederlo per la prima volta, completamente arredato con 800 comparse che si godevano tutto quello che Main Street aveva da offrire, come se fosse un vero parco a tema, è stato davvero fantastico”.

Dalla sua parte, Crowley è rimasto esterrefatto dal prodotto finale e all’infinita cura dei dettagli, e commenta: “Avevamo tutto: guardie del parco e impiegati che lavoravano nei vari negozi e ristoranti – e tutti indossavani uniformi realizzate specificatamente per Jurassic World — e fabbisogni di scena e merchandise che si troverebbero in un parco a tema di questo livello. Dai passeggini a dinosauro, i peluches e i pupazzi per le dita, tutti hanno fatto un lavoro fantastico per farti davvero sentire in un vero parco a tema funzionante”.

Il processo di concettualizzare, costruire e, alla fine, filmare a Main Street è stata un’esperienza importante per Verreaux. “Per realizzare una cosa di queste dimensioni, c’è una progettazione molto complicata e lunga e un milione di decisioni da prendere. Leggi il copione, parli con il regista, sviluppi concetti e illustrazioni, progetti il set e lo costruisci. Gli altri poi lo prendono, lo arredano e illuminano e poi, improvvisamente, ci sono 800 comparse che ci passeggiano come dei veri turisti. Loro chiaramente non hanno visto il set prima, e quindi pensano, ‘Oh mio dio, guarda che meraviglia!’ e rispondono nella maniera che speravamo. Tutti quei momenti e quelle reazioni sono davvero gratificanti”.

Anche se le piogge giornaliere, e il formidabile fango che ne conseguiva, sono stati una sfida impegnativa alle Hawaii, la squadra era preoccupata di dover girare a New Orleans a giugno. “Nel corso di quelle prime settimane a New Orleans, giravamo tutti esterni sulla Main Street — con pochissimi set coperti — ed era snervante,” ricorda Crowley. “Quando qui piove, piove per ore … con lampi e saette. Quando il tempo in Luisiana è brutto, è biblico!”
Mentre la squadra è stata colpita da numerose piogge e temporali con fulmini e saette che hanno lasciato Main Street al buio e inondata, il tempo ha finito per essere collaborativo, per la maggior parte delle riprese, e la compagnia si è mossa per andare a girare all’arena dove si svolgono gli studi sui raptor. Situata alla periferia di Isla Nublar lontana dallo scintillio del parco a tema, l’arena ospita Owen e la sua squadra che conducono una ricerca sul comportamento dei Velociraptor. Imponente struttura circolare, l’arena interna è una grande area all’aperto dove vivono i raptor, mentre gli addestratori li osservano dalle estese e sicure passerelle sopraelevate. Degli studi pesantemente fortificati circondano il perimetro, permettendo a Owen e ai suoi di entrare in stretto contatto con questi animali predatori estremamente pericolosi.

Anche questo un set vero, l’arena è stata costruita con l’idea di utilizzare pochissimo green screen e non utilizzando pareti finte. Mentre lavorava all’arena, Pratt è rimasto fortemente colpito dall’enorme lavoro che il reparto scenografia ha fatto per l’integrità della struttura …. senza nessun trucchetto tipico di Hollywood. “L’arena dei raptor è stata costruita tutta in acciaio e cemento ed era enorme; non è stato certo un gioco,” loda l’attore. “Non c’è dubbio alcuno che fosse, in pratica, in grado di ospitare animali pericolosi per molti anni senza crollare. Era fenomenale”.

Per i numerosi e grandi interni, i realizzatori avevano bisogno di un’unica location con ampi spazi, sicurezza e infrastrutture, e l’hanno trovata ai Big Easy Studios di New Orleans. Situate in una porzione del complesso Michoud Assembly della NASA, lasciato abbandonato dopo la cancellazione del programma spaziale, le vaste strutture dei Big Easy sono state trasformate in teatri di posa capaci di ospitare una produzione di queste dimensioni.
I sei teatri occupati da Jurassic World erano in varie fasi di costruzione –una serie di set sono stati costruiti, filmati o distrutti simultaneamente. Alcuni dei set costruiti a Big Easy includevano l’interno del nuovo Visitors’ Center, il laboratorio di genetica del Dr. Wu e la stanza di controllo, tutte grandissime di diritto. Considerata la natura ambiziosa del progetto, questa sede NASA si è rivelata essere il luogo perfetto. “Sembrava appropriato fare questo film all’interno degli hangar in cui hanno costruito il primo razzo che ha portato l’uomo sulla luna,” osserva Crowley con ironia.

Al centro di Main Street c’è il Samsung Innovation Center, una struttura torreggiante che è l’attrazione estetica del parco a tema. Questo nuovo Visitors’ Center è una celebrazione della scienza e della tecnologia, un luogo in cui i visitatori del parco possono sapere di più sulle rinate creature preistoriche che abitano l’isola (oltre a trovare un’apparizione del nostro vecchio amico, Mr. DNA). L’intrattenimento educativo è vario: le attività includono vari stand con dati relativi all’evoluzione che includono elementi high tech dove, premendo un bottone, appare un ologramma rotante, a grandezza naturale, oltre a un luogo dove i bambini possono scavare alla ricerca di ossa di dinosauro e disseppellire la prossima nuova scoperta. Il Visitors’ Center è un abbagliante mistura di tecnologia, scienza e educazione, la vera realizzazione del sogno di John Hammond.

Infatti, a guardare fieramente lo spettacolo dall’alto c’è un’enorme statua del Dr. Hammond, un omaggio all’uomo i cui sogni hanno reso possibile tutto questo. “Quando entri nel Visitors’ Center, lo vedi sul lato opposto della rotonda che guarda fiduciosamente lontano, verso il futuro,” spiega Verreaux. “Se si guarda meglio, si vedrà che in mano tiene il suo cane… e in quel bastone c’è un pezzo d’ambra con una zanzara dentro. Volevamo che ci fosse qualcosa che portasse la gente a ricordare John Hammond, il genio creativo dietro a tutto questo.”

JurassicWorldLa statua invita gli ospiti a continuare il loro viaggio di scoperte all’interno del laboratorio di genetica, che permette di dare un’occhiata ai meccanismi della mente del Dr. Wu e ci presenta alla sua squadra di genetisti. In ognuna delle cinque sezioni del laboratorio – che consistono in 1) estrazione, 2) mappatura, 3) assemblaggio, 4) un’incubatrice e 5) una nursery — i visitatori possono osservare gli scienziati e i tecnici di laboratorio attraverso dei grandi pannelli di vetro. In determinati momenti si può vedere l’estrazione del DNA da zanzare intrappolate nell’ambra che vengono da tutto il mondo o sbirciare all’interno dell’incubatrice mentre si da il benvenuto a un nuovo dinosauro in un tempo che i suoi antenati non avrebbero potuto comprendere. Ogni giorno a Jurassic World si assiste ai miracoli che la modernità ha reso possibile. Costruito nella sua interezza, il laboratorio di genetica rispecchia l’elegante sofisticazione della InGen e la tecnologia apparentemente illimitata che utilizza (e i fondi che servono per pagarla).

Nella stanza di controllo, un’area più lontana e protetta, inaccessibile per il pubblico, Claire e la sua squadra — incluso Lowery — vigilano sul parco. Le pareti della stanza sono altamente sicure e inespugnabili e la stanza è il comando centrale da dove ogni singolo dinosauro e ogni ospite vengono controllati e osservati da una gigantesca parete piena di monitor che riprendono tutto in tempo reale. Ogni angolo del parco è controllato.
La Stanza di Controllo è stata progettata per essere il più completamente immersiva possibile per gli attori che hanno potuto utilizzare un reale playback, registrato durante tutto il corso delle riprese, che appariva sulla moltitudine di monitor. “In molti film, ci mettono le immagini in postproduzione, all’interno della stanza di controllo invece gli attori vedevano le riprese vere,” spiega Johnson. “Colin voleva che noi fossimo in grado di guardare le cose che avevano girato per avere le immagini vere alle quali reagire”.

Con l’enorme varietà di parti mobili di cui una produzione di questa grandezza ha bisogno, la collaborazione tra reparti era fondamentale. Lo scenografo Verreaux spiega: “Questo è il genere di progetto che non si realizza nell’isolamento e neanche solo all’interno di un reparto. Data la dimensione e la portata di questo film, erano necessari il coinvolgimento e la collaborazione di tutti. E tutti hanno dato il massimo”.

Quando ci viene chiesto di immaginare che aspetto aveva un dinosauro, come si muoveva oppure cosa si prova ad averne uno che ti respira sopra mentre tu stai lì rigido e paralizzato dal terrore — nella speranza di non venir scoperto — noi facciamo riferimento a Jurassic Park. I rivoluzionari effetti visivi del primo film hanno lasciato il segno e alzato gli standard regalandoci alcune delle immagini e dei suoni più indimenticabili del cinema moderno. Continuando sulla scia di stupefacenti VFX, la società leader Industrial Light & Magic (ILM) torna a regalare uno spettacolo visivo e delle meraviglie ancora più grandi. Jurassic World sarà il primo film Jurassic realizzato in 3D e IMAX dalla sua uscita, e avvilupperà completamente gli spettatori nell’esperienza visiva e sonora di un parco a tema popolato da dinosauri scatenati che vagabondano.

Per più di 30 anni, la ILM, una divisione della Lucasfilm Ltd., ha stabilito gli standard degli effetti visivi, e facendo ciò, è stata pioniera di nuove frontiere nell’uso della computer graphic e del digital imaging nel cinema. In prima linea nella rivoluzione digitale, la ILM — grazie a una fantasia pura e alla creatività — continua a essere all’avanguardia negli effetti visivi e a collaborare con i filmmaker per creare quello che semplicemente non può esistere.

A capo dell’illustre squadra ci sono il produttore associato/supervisore alla produzione di VFX, CHRISTOPHER RAIMO, e il supervisore agli effetti visivi della ILM, TIM ALEXANDER. Con degli standard altissimi, Alexander e il suo team si sforzano di dare il massimo e di lavorare con assoluta precisione. “La tecnologia ha fatto una lunga strada nei 12 anni che ci separano dall’uscita dell’ultimo film Jurassic, e noi vogliamo essere sicuri che ogni cosa venga fatta bene.” dichiara Alexander. “In ogni fase di questo lungo processo – incluso il modellatore che fa la geometria per un dinosauro, il pittore che aggiunge il colore e l’aspetto e il rigger che lo fa muovere e fa tutte le simulazioni dei muscoli — dobbiamo passare attraverso molte mani. Noi controlliamo ogni passo del percorso perché tutto sia eseguito estremamente bene”.

Per creare un mondo abitato senza soluzione di continuità sia da dinosauri che da esseri umani, la squadra VFX ha lavorato a stretto contatto con Trevorrow e il direttore della fotografia John Schwartzman durante tutta la produzione. Insieme, hanno preparato delle inquadrature che potessero ospitare i dinosauri in tutta la loro grandezza, alcuni sono alti 6 metri e lunghi 14!

La squadra dei VFX ha acquisito dati sui vari ambienti dove, nel corso del film, le creature virtuali avrebbero interagito con il mondo reale (non digitale). “Il processo è stato fantastico perché siamo stati capaci di riprendere parecchi ambienti dal vero e quindi non abbiamo dovuto creare degli interi ambienti virtuali,” spiega Alexander. “La questione era essere sicuri di riuscire a far entrare i dinosauri in queste location. Abbiamo acquisito molti dati sugli ambienti per crearne poi delle versioni virtuali per l’interazione. Se un dinosauro passando colpisce un albero, noi dobbiamo far muovere quell’albero e aggiungere i dettagli associati a questo movimento”.

jurassic-worldPer acquisire riferimenti legati all’illuminazione associata con i dinosauri eroi, la squadra degli effetti visivi ha usato delle maquette durante tutto il corso delle riprese. Il supervisore dell’animazione della ILM, GLENN MCINTOSH, spiega: “Abbiamo usato le maquette per acquisire tutti i bei dettagli – i colori, l’aspetto delle squame, i dettagli degli occhi – e aiutarci nella ri-creazione del personaggio al computer e nel dargli vita.”
Delle maquette realistiche e a grandezza reale sono state create per alcuni Velociraptor che appaiono nel film, alcuni dei quali hanno delle teste grandi come quelle dei coccodrilli di acqua salata. In verità queste maquette – che facevano da riferimento visivo per gli attori – avevano le misure del corpo di un raptor lungo fino a più di 4 metri.

Durante le riprese notturne nella giungla, la troupe ha avuto la sua parte di divertimento con le maquette. “E’ stato divertente aggirarsi furtivamente e poi venire fuori dietro alle persone e girare lentamente la testa per guardarle quando non se l’aspettavano,” ride McIntosh.

Per creare le maquette, i realizzatori si sono rivolti alla Legacy Effects, che ospita artisti di talento, ingegnieri fantasiosi e intricati burattinai, e che è stata fondata dall’ex alumnus di Jurassic Park e leggenda nell’industria dell’intrattenimento, Stan Winston.

Genio che sta dietro all’iconico e feroce T. rex, ai veloci e agili Velociraptor e al gentile Brachiosauro dal collo lungo del film originale, Winston ha dato al pubblico delle immagini emblematiche e indimenticabili dell’aspetto dei dinosauri e del loro modo di muoversi. Anche se i progressi fatti nel campo degli effetti visivi generati al computer e della CGI hanno essenzialmente rimpiazzato la necessità di animatroni durante le riprese, Trevorrow ha spinto per l’uso dell’animatrone di un dinosauro nel film per rendere omaggio allo spirito dell’artista e artigiano che ha aperto la strada.

Mentre cercano i nipoti di Claire nella lussureggiante vallata di Isla Nublar, Owen e Claire si imbattono in un Apatosauro caduto e si siedono in silenzio al fianco di questo gigante gentile che sta esalando l’ultimo respiro. Per questa intensa scena che cattura un momento intimo di condivisione tra uomo e dinosauro, Trevorrow ha pensato che un animatrone avrebbe aiutato gli attori a sentire l’intensità del momento in maniera più autentica. “Gli animatroni oggi non sono necessariamente quelli a cui si pensa quando si vuole creare un mostro o una creatura, dato che è molto più facile che ci siano delle persone che corrono in mezzo alla giungla inseguite da effetti generati al computer,” dice il regista. “Ma io sapevo che noi saremmo stati capaci di realizzare qualcosa qui che è molto raro nel cinema d’oggi, e cioè creare qualcosa di tattile che si può toccare e che si può sentire respirare. Questo non ha prezzo e non riesco a vedere come avremmo potuto fare un film di Jurassic Park senza”.

jurassicworldposterL’inclusione di un animatrone è stato un omaggio all’arte di Winston e al suo incommensurabile contributo all’eredità di Jurassic e al mondo del cinema. “Colin ha spinto per avere un animatrone funzionante nel film perché Jurassic è stato costruito sulla meravigliosa inventiva di Stan Winston e dei suoi, e lui voleva rendere omaggio a questo,” dice Crowley.

A supervisionare la produzione dell’animatrone c’è stato un altro alumnus di Jurassic, JOHN ROSENGRANT, che ha guidato la squadra di designer digitali, artisti concettuali, scultori 3D, modellatori, macchinisti, inventori, ingegnieri e burattinai della Legacy Effect che hanno dato vita all’Apatosauro, un processo complesso che ha richiesto quasi tre mesi di lavoro.

Per la testa a grandezza naturale è stato utilizzato un cranio duro circondato da tessuti morbidi in grado di piegarsi e flettersi, oltre a delle camere d’aria interne per simulare il respiro. Con Rosengrant e una squadra di quattro burattinai che lo manovravano, l’Apatosauro aveva la capacità di sollevare e girare la testa, respirare attraverso il naso e la bocca, e aveva dei movimenti degli occhi che includevano il battere e il contrarsi, tutto coreografato e manovrato simultaneamente durante la scena. Rosengrant spiega: “E’ come un concerto in cui tutti i membri dell’orchestra si assicurano di eseguire le loro note in tempo e con ritmo. Ognuno di noi ha la sua manovra individuale che, quando si unisce alle altre, da vita all’Apatosauro. E’ la somma delle componenti a crearlo.”

I risultati sono stati magici e non sono passati inosservati nemmeno dal più consumato dei membri della troupe. Crowley ricorda: “C’erano queste persone – tutte coinvolte nei film precedenti — che vedendo questo meraviglioso dinosauro si sono commosse. Quando vedevi i suoi occhi battere e il respiro uscire dalle sue narici davanti a te, pensavi a quanto amiamo gli animali e alla qualità del lavoro che le persone possono fare in questo nostro campo.”

Per i nostri eroi, l’esperienza di lavorare con un dinosauro “vivo” è stata epocale. “E’ stato importantissimo avere lì questa creatura per poterci interagire e, quando l’abbiamo vista, siamo tutti ri-diventati bambini,” dice Howard. “E’ un mezzo vivo e una forma d’arte stupefacente che ti fa venire le vertigini. Sono davvero grato di aver fatto questa eperienza.”
Pratt conclude: “Quando l’ho visto, ho pensato, ‘Ohi, qui c’è un dinosauro caduto!’ Poi ha cominciato a respirare e a muoversi e faceva tanti diversi movimenti con la bocca, la lingua, gli occhi e il collo che sembrava vivo. Mi ha fatto venire la pelle d’oca”.

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