L’odiessea di Kubo e la spada magica.

Universal Pictures porta al cinema da giovedì 3 novembre KUBO E LA SPADA MAGICA, il film di Travis Knight.

Kubo e la spada magica è un epico ed originale film d’azione ed avventura, un’esperienza cinematografica che trascina con forza il pubblico in un mondo di meraviglie. Sulle rocciose coste di un immaginario Giappone antico, su un’alta scogliera a picco sul mare, vive un ragazzo di strada di nome. Arruffato, intelligente e dall’animo gentile, Kubo (doppiato nella versione americana da Art Parkinson de Il Trono di Spade) si guadagna da vivere umilmente, giorno dopo giorno, affascinando gli abitanti di un piccolo villaggio di pescatori con il suo magico dono di dar vita a storie pazzesche facendole saltar fuori dagli origami animati. kuboTra coloro che sono coinvolti ed affascinati dalle sue storie, ci sono Hosato (George Takei), Hashi (Cary-Hiroyuki Tagawa) e Kameyo (la candidata al Premio Oscar Brenda Vaccaro). Quando giunge la notte, Kubo accudisce la sua ormai evanescente ma sempre regale mamma, mentre lei scivola in momenti di trance che sembrano governati dal sorgere e tramontare della luna. La sua relativamente tranquilla esistenza è fatta a pezzi quando Kubo evoca per errore uno spirito dal proprio passato che, dal cielo, si abbatte sulla terra per compiere un’antica vendetta. Costretto a fuggire insieme alla feroce e razionale Scimmia (il premio Oscar Charlize Theron) ed al donchisciottesco insetto samurai Scarabeo (il premio Oscar Matthew McConaughey), gettandosi in un’eccitante impresa per risolvere il mistero della morte di suo padre, il più grande guerriero samurai che il mondo abbia mai conosciuto. Kubo dovrà trovare gli ambiti oggetti lasciati da lui: L’Armatura Impenetrabile, La Spada Indistruttibile e l’Elmo Invulnerabile. Con l’aiuto dei nuovi amici e dell’adorato shamisen, un magico strumento musicale, l’odissea di Kubo si dipana attraverso ululanti tempeste nelle Terre Lontane, nel sottomarino Giardino degli Occhi e nella pericolosa Foresta di Bambù. Imparando a conoscere i propri poteri magici attraverso ogni nuova prova di forza e di carattere, Kubo combatterà contro dei e mostri, tra cui il vendicativo Re Luna (il candidato all’Oscar Ralph Fiennes) e le malefiche Gemelle (la candidata all’Oscar Rooney Mara), per svelare il segreto della propria eredità, riunire la propria famiglia e compiere il proprio eroico destino.

Gli elementi vitali di questa storia originale sono l’amore per la cultura e tradizione giapponese, un ragazzo che diventa un eroe, un’impresa densa di humor ed azione, e quella scoperta di noi stessi che tutti ricerchiamo. Travis Knight, regista e produttore di Kubo e la spada magica e vincitore dell’Annie Award, è un animatore e cineasta che ha ricevuto una nomination all’Oscar. Ha prodotto ed è stato capo animatore per i film LAIKA nominati agli Oscar ParaNorman e Boxtrolls – Le scatole magiche ed è lui stesso a dirci che: “La stop-motion esiste sin dalla nascita del cinema. Fondamentalmente, è lo stesso processo che Willis O’Brien usò in King Kong nel 1933 ma noi abbiamo creato tecnologia e tecniche che hanno completamente trasformato il mezzo. La nostra combinazione di arte, artigianato, scienza e tecnologia ci permette di ottenere un potente storytelling visuale”.

kubo-e-la-spada-magica-immagini-27La reverenza di Knight per la cultura e l’arte giapponese risale a più di 30 anni fa: “Ho fatto il primo viaggio in Giappone con mio padre, quando avevo circa otto anni. Crescendo nell’America nord-occidentale sulla costa del Pacifico, percepivo il Giappone, da molti punti di vista, come casa ma da altre, sconvolgenti, prospettive era diverso da tutto ciò che avevo vissuto. Era bello da togliere il fiato, quasi extraterrestre. L’architettura, l’arte, la moda, lo stile dei vestiti, la musica, il cibo, i film, gli show televisivi, i libri di fumetti…era una rivelazione. Ero completamente alla sua mercé.”. Knight ha accumulato una collezione di fumetti manga da portare a casa, “arricchiti dalle stupende illustrazioni e dalla chiarezza di visione di come si debbano narrare le storie per immagini nonostante non ne comprendessi il linguaggio. Quella mia infantile introduzione fu l’inizio di un amore lungo una vita per una grande cultura. Non vedevo l’ora di ritornarci, e ci sono ritornato molte volte da allora.”. Riflettendoci attentamente: “Non è una coincidenza che il mio primo film da regista combini insieme tutte queste cose che ho profondamente amato sin da quando ero un bambino: il fantasy epico, l’animazione, le storie di samurai e la bella, trascendente arte giapponese. Mentre gli altri bambini della mia età giocavano a pallone o con le loro automobiline Matchbox, io sognavo del Giappone, immaginando eserciti di samurai in stop-motion. Il grande regista Zhang Yimou, una volta disse che ogni bambino desidera una pista con i trenini o di fare un film di arti marziali. Io non ho mai avuto i trenini. “Nel fare questo film, Kurosawa ha troneggiato sopra tutte le mie altre esperienze filmiche. Spielberg ha definito Kurosawa uno ‘Shakespeare in immagini’ ed io credo che sia vero. Ogni fotogramma di un film di Kurosawa è come un dipinto. La sua composizione, il taglio, il movimento, la luce e le forme sono stati una musa estetica per Kubo. Ma non è soltanto il suo modo di fare film, è l’argomento dei suoi film – esistenzialismo, umanesimo e l’ideale eroico, come in Non rimpiango la mia giovinezza [1946] – ad avermi parlato.”.

 

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