Miracoli del violino.

Ughi2_color_hrSarà la magia del violino a inaugurare l’Estate in Città 2014 del Comune di Pordenone venerdì 27 giugno alle 21 nel Teatro Comunale Giuseppe Verdi: un prestigioso concerto de I Solisti Veneti, diretti dal maestro Claudio Scimone, con la partecipazione straordinaria di Uto Ughi. Un’occasione data dalle celebrazioni dei 55 anni di attività de I Solisti Veneti, che il Comune di Pordenone ha colto come opportunità di proporre al pubblico pordenonese un evento di altissimo spessore e qualità.

Il connubio tra Solisti Veneti e Uto Ughi, che ha già consegnato alla storia premiatissime registrazioni discografiche, pietre miliari della discografia mondiale del Novecento, salutato da interminabili applausi sui maggiori palcoscenici del mondo, si rinnova dunque ancora una volta, con una data inserita anche nel calendario del Veneto festival 2014/ 44° Festival Internazionale G. Tartini, che stringe così un inedito gemellaggio con Pordenone.

I Solisti VenetiLa sera del 27 giugno, sul palcoscenico del teatro cittadino, le note allegre del Concerto in fa maggiore op. 5 n. 2 di Tomaso Albinoni inaugureranno una serata all’insegna del grande virtuosismo strumentale. Non solo quello violinistico, data la presenza del grande violinista, ma anche quello violoncellistico, pronto a sedurre nel Concerto in la minore RV 419 per violoncello e archi di Antonio Vivaldi (solista Giuseppe Barutti), e successivamente quello del clarinetto (solista Lorenzo Guzzoni), nelle audaci Introduzione e Variazioni che Girolamo Salieri (nipote del più conosciuto Antonio) scrisse ispirandosi ai felici temi dell’Opera Edoardo e Cristina di Rossini per uno strumento, il clarinetto, a quel tempo relativamente nuovo. Nella seconda parte della serata, l’arco di Uto Ughi prenderà la scena con tre indiscutibili capolavori. A cominciare dal Concerto in mi maggiore per violino e orchestra BWV 1042 di Johann Sebastian Bach per proseguire poi con il serrato dialogo tra solista e orchestra, brillante dapprima, intimo poi, e infine esuberante del Concerto in mi minore D 56 per violino e orchestra di Giuseppe Tartini. Il trittico si concluderà con l’irresistibile e spettacolare monologo che si racchiude tra le righe di quella fantasia Zingaresca op. 20 di Pablo de Sarasate, prodigioso acrobata musicale.

Uto Ughi, che già dodicenne la critica considerava concertista artisticamente e tecnicamente maturo, è erede della tradizione italiana grandi scuole violinistiche. Ha suonato in tutto il mondo, nei principali Festival, con le più rinomate orchestre sinfoniche, sotto la direzione di grandi maestri. Ughi è inoltre in prima linea per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, con diverse iniziative, di cui è ideatore. Intensa è anche la sua attività discografica. Nel libro “Quel Diavolo di un Trillo – note della mia vita” (Einaudi 2013) ha raccontato la sua vita, interamente dedicata alla musica. Uto Ughi suona con un violino Guarneri del Gesù del 1744, dal suono caldo e dal timbro scuro, e con uno Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer” perché appartenuto all’omonimo violinista a cui Beethoven aveva dedicato la famosa Sonata.

La formazione orchestrale de “I Solisti Veneti”, che celebra nel 2014 la propria 55ma stagione concertistica, è stata fondata e diretta da Claudio Scimone nel 1959; ha raggiunto rapidamente la vetta dei valori mondiali destando l’incondizionato entusiasmo di pubblico e di critica con quasi 6.000 concerti in oltre 81 Paesi, la partecipazione ai massimi Festival Internazionali (oltre 30 concerti al Festival di Salisburgo), una discografia di oltre 350 titoli in LP,CD e DVD, una ricca serie di attività culturali e promozionali e di edizioni musicali e storiche. “I Solisti Veneti” e Claudio Scimone hanno ottenuto i più alti riconoscimenti mondiali in campo musicale, dal Premio Grammy di Los Angeles a numerosi Grand Prix du disque dell’Académie Charles Cros di Parigi fino al Premio del FestivalBar, dove hanno conquistato anche il pubblico giovanile. Al Teatro La Fenice di Venezia è stato loro assegnato nel 2008 il Premio “Una vita nella musica” dell’Associazione Rubinstein, considerato in Italia come il Nobel della musica.

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