ArteFiera 2025: From Dawn till Dusk

Tempo di bilanci per ArteFiera 2025 conclusa lasciandosi alle spalle un’impressione positiva sui partecipanti, sugli appassionati e sugli addetti ai lavori. Edizione che segna il comiato dalla direzione di Simone Menegoi pronto a passere il testimone a Davide Ferri, volto noto e conosciuto per il lavoro svolto in questi anni attraverso la sezione Pittura XXI. La partecipazione di 176 gallerie e circa cinquantamila visitatori oltre ai galleristi, curatori e critici d’arte che ha contribuito a creare un’atmosfera fascinosa durante il weekend felsineo. Come da prassi ampio spazio dedicato al conservatorismo delle gallerie storiche che soddisfa ogni anno il gusto degli aficionados, sebbene le scelte dei premi abbiano evidenziato la capacità innovative e originali degli artisti selezionati, esempio ne sono gli scatti dalla giovane artista siberiana Leila Erdman Tabakashvili (premio The Collectors Chain – Galleria A Pick, Torino).
ArteFiera sempre più tesa verso il social media, con molti artisti e gallerie che hanno utilizzato le piattaforme digitali per promuovere le loro opere e interagire con il pubblico ciò ha contribuito a creare un’atmosfera più dinamica e interattiva. Tuttavia, l’esser social raramente combacia con l’esser anche artisticamente intrigante.
Ma il successo principale lo si deve ad ArtCity non più evento collaterale a quanto accade negli storici padiglioni fieristici, bensì un progetto collaborativo di diverse istituzioni e organizzazioni per creare un palinsesto di eventi diffuso in città consentendo di scoprire l’arte in tutti i suoi aspetti, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla performance.
Tra le mostre più interessanti di ArtCity si segnala la bella scoperta della personale, fino al 15 giugno, “Io che ero una rondine” della compianta Maria Petroni. Arte informale intesa come tensione trasposta dello stato d’animo della artista sulla tela tracimante di materia rossa di colore. Come disse: “nei miei dipinti esplodono e traboccano i rossi”.
Esplosione pittorica tra le monumentali sale di Palazzo De’ Toschi dove, fino al 2 marzo 2025 è ospitata “In a Naked Room”, personale dell’artista olandese Peggy Franck (sotto la curatela di Davide Ferri). Lavori travolgenti all’occhio dell’osservatore con un funambolismo di “Color Field Painting” in un continuum di emozioni visive e alternanza cromatica, esaltata della maestosità del luogo ospitante.
Tripudio di social presso “Galleria Cavour 1959” con “Oltre il Reale: David LaChapelle a Bologna”, fino al 15 marzo. Un viaggio nella produzione del fotografo americano che vedrà il suo culmine nell’opera inedita “Tower of Babel” (2024). Una palingenesi artistica che gli consente di affermare la sua libertà espressiva attraverso i colori scevro dai cliché del fashion system, come egli afferma: “La Torre di Babele era originariamente intesa per avvicinarsi a Dio. Ma gli esseri umani hanno fallito”.
Infine, una vera chicca nascosta all’ombra delle Torri presso l’iconica galleria “Reve Art” la personale “Respirare l’ombra è come toccare un corpo” di Fernando Garbellotto. L’artista veneto che sul concetto di frattale in arte ovvero il delicatissimo lavoro tra estetica e geometria ne ha fatto una scelta di vita artistica. E dall’osservazione dei suoi lavori è vincente questa continua sperimentazione sulla regolare irregolarità dei frattali.
E il futuro ? A New York, dal 20 febbraio al 5 marzo, presso Christie’s si terrà la prima vendita dedicata all’intelligenza artificiale in una grande casa d’aste. “La tecnologia AI è senza dubbio il futuro e il suo legame con la creatività diventerà sempre più importante”, afferma Nicole Sales Giles, Direttore di Digital Art di Christie’s.
Invece tornando a noi, non avendo arte divinatoria posso solo affermare che non sarà facile superare l’opera svolta da Menegoi. La scossa adrenalinica data ha portato alla rivitalizzazione della kermesse nell’ultimo settennato. Un evento che negli ultimi anni aveva perso la sua verve o se preferite era piombata nell’“l’insostenibile leggerezza dell’arte-fiera”.
Traghettare Artefiera 2026 dal tramonto all’alba sarà questo l’onere futuro del neodirettore artistico Davide Ferri.

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