The Equalizer, un antieroe.

Columbia Pictures presenta, in associazione con Lstar Capitale e Village Roadshow Pictures, The Equalizer-Il Vendicatore con Denzel Washington, Marton Csokas, Chloë Grace Moretz, David Harbour, Bill Pullman e Melissa Leo, al cinema dal 9 ottobre.

Basato sull’omonima serie televisiva creata da Michael Sloan e Richard Lindheim (Un giustiziere a New York nella versione italiana). Regia di Antoine Fuqua. Scritto da Richard Wenk. Direttore della Fotografia Mauro Fiore, ASC. Scenografie di Naomi Shohan. Montaggio di John Refoua, ACE. Costumi di David Robinson. Musiche di Harry Gregson-Williams.

In The Equalizer-Il Vendicatore, Denzel Washington interpreta McCall, un uomo che crede di essersi lasciato alle spalle un passato torbido, per condurre una vita tranquilla. Ma quando McCall incontra Teri (Chloë Grace Moretz), una ragazza minacciata da una banda di feroci malavitosi russi, non starà lì a guardare: deve aiutarla. Forte delle sue abilità che ha sempre messo al servizio di chi cerca vendetta e contro chi brutalizza gli indifesi, McCall esce dal suo ritiro autoimposto, e risveglia il suo desiderio di giustizia. Se qualcuno ha un problema, e le circostanze gli sono avverse, e se non ha nessun altro a cui rivolgersi, McCall è pronto ad aiutarlo. Lui è il Vendicatore.

Per Denzel Washington, la forza che spinge Robert McCall – il personaggio che interpreta, è un innato senso di giustizia: “Aveva perso la propria autostima – pur non rinnegando mai del tutto le sue attitudini-, di conseguenza ha preso la decisione consapevole di cambiare vita. Ma l’ incontro con una giovane indifesa, sfruttata e minacciata, gli farà cambiare idea”.

TheEqualizer_poster_def“La motivazione di McCall è semplice”, afferma Todd Black, uno dei produttori del film. “Di fronte a un’ingiustizia nei confronti di una persona qualsiasi, una persona che non può difendersi, o perché non ne ha le capacità o perché non sa nemmeno da dove cominciare, in lui si scatena una forma di protezione: violenta o non violenta”.

Per il regista Antoine Fuqua – che torna a fare squadra con Washington dopo averlo diretto nella sua interpretazione da premio Oscar in Training Day – McCall si rifà ad alcune gesta eroiche archetipiche che si sono tramandate nella cinematografia. “Ho considerato questo film come un ritorno al passato, sulla scia dei western di Sergio Leone“, spiega. “C’è un antieroe, in una lotta, tendenzialmente riluttante e restìo ad impugnare una pistola … ma quando ha la possibilità di aiutare gli altri, non esita a farlo. Usa tutte le sue abilità a tal fine”.

“A tutti piacerebbe credere che esista qualcuno pronto ad aiutarci, se solo sapessimo dov’è”, dice il produttore Jason Blumenthal. “Qualcuno che in qualche modo potesse rispondere ad un annuncio disperato su Internet, che faccia sì che la richiesta di aiuto non cada nel vuoto. Mi piacerebbe credere che nel mio momento di bisogno, ci fosse qualcuno che mi ascoltasse – che mollasse tutto e venisse in mio soccorso, a prescindere. Bene, questa persona è l’Equalizer, il Vendicatore”.

Per le scene d’azione di McCall, il regista Antoine Fuqua si è ispirato al combattimento reale dei pugili. “Ho un caro amico che è un grande pugile: Sugar Ray Leonard“, osserva. “Dai suoi racconti, si evince quanto debba essere intelligente un pugile. Anche solo toccandoti e chiedendoti ‘ehi, come va oggi?’ capisce se sei in forma, o se rappresenti una potenziale minaccia. Oppure ti osserva, per studiare i tuoi movimenti, il tuo linguaggio del corpo, ed intuisce i tuoi punti di forza e di debolezza. Ti analizza a fondo. Anche McCall è addestrato così: scorge queste sfumature e le usa a suo vantaggio. Abbiamo voluto evidenziare proprio questo”.

denzel1Il passo successivo è stato quello di rallentarlo nelle scene d’azione. “Quando abbiamo girato la scena del bar, che è veloce – molto veloce, ho detto: ‘Va bene farla veloce, ma dovremmo personalizzarla. Rallentiamola, facciamola sembrare come fosse un dialogo, affinché affiori il personaggio all’interno di tutto questo movimento, e si capisca perfettamente tutto quello che Denzel è in procinto di fare”.

Per Fuqua era altrettanto importante che le scene fossero realistiche. “Ci siamo chiesti, può succedere veramente? Si possono davvero fare fisicamente queste cose? Cosa può succedere ad un essere umano se fa questo? E si scopre che per la maggior parte della gente, la gente comune, tutto questo non è possibile – in un incidente d’auto, il cuore batte più velocemente, si è assaliti dal panico. Per le persone come McCall, invece, è esattamente il contrario. La loro frequenza cardiaca rallenta. Il respiro rallenta. Tutto intorno a loro rallenta. Le loro pupille si aprono per far entrare più luce. E tutto accade in una stanza nell’arco di pochi secondi. E poi, dopo aver controllato tutto, entrano in azione”.

Per Woulard, come coordinatore degli stunt, il processo è iniziato adattando i singoli passi dello script al set. “Abbiamo parlato con Denzel e Antoine riguardo quel che volevano fare”, dice. “In questo caso particolare, Denzel non voleva la scena di un combattimento di arti marziali – ricercava una lotta diretta, ravvicinata, agile e creativa. E Antoine, naturalmente, era d’accordo”. Woulard ha apportato la propria esperienza maturata in ambito militare, compreso le forze speciali, nel creare le lotte per il film.

Per questo film in particolare, era fondamentale che la squadra degli stunt lavorasse a stretto contatto con Washington e creare un’azione che l’attore da solo potesse svolgere. “Abbiamo impostato tutta l’azione di fronte a noi. Denzel appare per quasi il 95% del tempo”, osserva Woulard. “Perciò, circa un mese prima dell’inizio delle riprese ho iniziato a prepararlo e ci siamo allenati quotidianamente”.

L’allenamento era indispensabile, in quanto il personaggio è altamente preparato ed esperto. “Con un coltello alla mano durante una lotta, lo sporgere della lama farebbe certamente pensare: ‘OK, ora prenderà velocemente il sopravvento sul nemico’ “, sostiene Woulard. “Ma se quel coltello invece è rivolto dalla parte del manico e la lama è nel palmo della mano, e le mosse sono quelle della boxe, beh, rivelano una certa esperienza”.

Una particolarità di Robert McCall è che lui non usa una pistola contro i suoi avversari, ma usa ciò che trova intorno, tutto ciò che è a portata di mano. “Che sia un posacenere sul tavolo, o un tagliacarte sulla scrivania”, continua Woulard. “Oppure un vaso, una forchetta, una tazza, un libro. E quando combatte alla Home Mart, gioca in casa: raccoglie e usa tutto ciò che trova”.

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