Confusi e felici, con una chitarra.

L’esordio nazionale di Luca D’Aversa, giovane cantautore romano, è di quelli con il turbo. Suo il brano portante del nuovo film di Massimiliano Bruno “Confusi e Felici” con Claudio Bisio, Marco Giallini, Anna Foglietta, Pietro Sermonti, Paola Minaccioni e Caterina Guzzanti. Il film, scritto da Massimiliano Bruno ed Edoardo Falcone, è prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution.

Luca D'aversa_3Avevi già lavorato con Massimiliano Bruno per il film ‘Viva l’Italia. Come è nata la vostra collaborazione?
Ho conosciuto Massimiliano qualche anno fa, lui organizzava “Paspartù”, una rassegna teatrale, noi andammo a suonare in una serata con un sacco di attori. Fu divertentissimo, ricordo che vendemmo molti dischi (era appena uscito ‘Mettiti Comodo”), e qualche tempo dopo mi scrisse un messaggio su facebook, era il mio compleanno, e insieme agli auguri mi chiedeva se poteva inserire nel suo film Imparerò. Vi lascio immaginare la mia reazione…”.

Luca D’Aversa, dopo un primo Ep di 5 brani intitolato ‘Mettiti comodo’, ha pubblicato il suo primo album ‘Troppo poco’ con l’etichetta Sunny Bit e distribuito Self.

Hai faticato “troppo o troppo poco” per realizzare un tuo primo album?
Beh, fare un disco non è una passeggiata, abbiamo faticato abbastanza. Tutto è iniziato chiudendoci nel nostro studio, il SoulTube, abbiamo registrato come si faceva una volta, tutti insieme, per ricreare quello che portiamo sul palco durante i nostri concerti. Ma la registrazione è solo una piccola fase del processo produttivo, forse la piu divertente.
E`una fatica che mi auguro di dover affrontare tante volte nei prossimi anni!”.

Luca D'aversa_2“Troppo Poco” è un invito a non perdere mai la voglia di provare a spingersi oltre i propri limiti. Tre minuti di pop dal testo suggestivo e da una melodia che spinge al viaggio, quale che esso sia, come nel video tratto dal film di Massimiliano Bruno.

Hai cominciato il tuo ‘viaggio’ ascoltando i cantautori italiani, in particolare De Gregori. Poi che strada hai preso?
“Verso la fine del liceo, ho scoperto casualmente la Dave Matthew’s band, il disco “Crash”, mi innamorai immediatamente di “Lie in Our Graves” e di quel modo di suonare la chitarra acustica. Subito dopo Ani Di Franco e Ben Harper“.

Luca D'aversa_1In una tua intervista precedente hai detto di aver iniziato a suonare la chitarra classica a 13 anni, inizialmente con poco successo. Poi cosa è cambiato?
“Ecco ora mi tirerò dietro l’ira dei chitarristi classici, ma io volevo cantare e suonare le canzoni che sentivo a casa, i miei si ascoltavano “Banana Republic” (Dalla e De Gregori), e l’insegnante da cui andavo dopo più di un mese di lezioni non mi aveva insegnato nemmeno un accordo. Scappai”.

Al primo concorso al quale Luca D’Aversa ha partecipato con la sua band ha vinto il premio della critica, assegnato da Mogol.

daversaOra hai intrapreso una strada da solista. La tua band?
Ci sono diverse persone che girano intorno a questo progetto. I musicisti Luca Lepore (basso), Max Trani (chitarra elettrica), Giuseppe D’Ortona (batteria), e Daniele Gennaretti che ha curato il mix del disco e che ci segue nei live”.

Stai già lavorando al prossimo progetto?
“Assolutamente si. I brani sono pronti e non vediamo l’ora di chiuderci in studio e registrare…”.

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