American chronicles.

Per la prima volta in Italia una grande retrospettiva con più di cento opere, tra dipinti, documenti e fotografie, oltre alla raccolta completa di 323 copertine originali disegnate per il magazine The Saturday Evening Post (elaborate dal 1916 al 1963) sul sogno americano di Norman Rockwell (New York, 3 febbraio 1894 – Stockbridge, 8 novembre 1978).

01-The-Runaway_2“American Chronicles: The Art of Norman Rockwell” sull’illustratore e pittore americano è ospitata alla Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra fino all’8 febbraio 2015. Curata da Danilo Eccher, direttore della Gam di Torino, e Stephanie Plunkett, chief curator del Norman Rockwell Museum, l’esposizione è promossa dalla Fondazione Roma ed è organizzata dal Norman Rockwell Museum, Stockbridge, Massachusetts e dalla Fondazione Roma-Arte-Musei di Stockbridge, in collaborazione con La Fondazione NY e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma.

04-Triple-Self-Portrait_1“Negli Stati Uniti – ha detto Eccher – Rockwell è una figura di primissimo piano, le sue illustrazioni hanno accompagnato l’evoluzione di generazioni di cittadini e tutti lo conoscono. Qua a Roma abbiamo scelto di mostrare anche la sua produzione pittorica, che trae origine dalla pittura del XIX secolo, ben padroneggiata dall’artista”.

“Per decenni gli americani si sono rispecchiati nelle illustrazioni di Rockwell, che come nessun altro ne ha descritto sogni, speranze e ideali”, ha proseguito il curatore, basti pensare alle feste del Ringraziamento, ai boy scout, ai giovani intenti allo studio o ai loro primi turbamenti. “Ora che la società è radicalmente cambiata, c’è il giusto distacco per analizzare la sua opera anche dal punto di vista squisitamente artistico”.

02-Brass-Merchant_1Opere iconiche come The Runaway o The problem we all live with, che interpretano talvolta con ironia, talora con occhio accorto, settant’anni di storia americana.

Norman Rockwell, attivo dal 1913 agli anni Settanta del Novecento, contribuisce con le sue opere (riprodotte su manifesti, copertine di giornali o create per promuovere prodotti di largo consumo) a creare ed affermare su scala internazionale gli ideali della società americana.

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