La luna in salsa pugliese.

Guia ha 30 anni, lavora in una prestigiosa rivista internazionale di moda, guida una spider di lusso, viaggia in jet privato e vive tra Milano e Parigi. Ha tutto, o almeno credeva di avere tutto, fino a quando si ritrova in uno sperduto paese della Puglia dove si imbatterà in Renzo (Raoul Bova), un affascinante contadino del posto che le farà capire che l’unica cosa che le manca è l’amore, quello vero. Ma quando la felicità sarà ad un passo da lei, non saprà come raggiungerla.

“Un meraviglioso carosello umano di personaggi che si muove in un cortocircuito tra città e campagna”. Così il regista Paolo Genovese presenta il suo nuovo film “Sei mai stata sulla luna?”, una commedia sentimentale che racconta l’incontro tra due mondi diversi.

Da un lato il caos della città dove si muove con disinvoltura la nostra protagonista (Liz Solari), il suo fidanzato (Pietro Sermonti) e la sua assistente (Giulia Michelini). Dal altro un piccolo paese della Puglia stravolto dall’arrivo della bella giornalista, dove troveremo una serie di personaggi esilaranti e originali: il barista avanguardista (Emilio Solfrizzi); e quello tradizionalista (Sergio Rubini), Pino (Neri Marcorè), il cugino autistico aspirante prete; Mara (Sabrina Impacciatore), la bancaria sognatrice e Anita, la veterinaria misteriosa; Oderzo (Nino Frassica), il contadino emigrato al nord e il notaio latinista (Dino Abbrescia); l’agente immobiliare macellaio (Paolo Sassanelli), la mucca Celestina e tanti altri.

E’ nella masseria pugliese, ereditata dalla sua vecchia zia, che Guia incontra quel mondo a lei sconosciuto fatto di mucche, galline, contadini, sveglie all’alba, trattori e dove incontra Renzo il fattore, vedovo con un figlio di nove anni.

“I due cuori che battono all’unisono all’interno di questo film – afferma il regista – sono il forte desiderio di emozionare e la volontà di mettere a nudo una parte delicata che appartiene a chiunque: l’essere prigionieri di noi stessi, dei nostri desideri e delle nostre aspettative, fino a non riconoscerne più la ragione e il senso. Guia, la nostra protagonista, è molto confusa e non sa di esserlo. Nel momento in cui crede di avere ogni cosa sotto il suo fermo controllo, le capita “tra le mani” un dono inaspettato: un casale in Puglia ereditato da sua zia. Per l’elegante e sofisticata stylist milanese in carriera questo potrebbe rappresentare null’altro che una piccola deviazione nel suo percorso ordinato, fatto di sfilate, corse sul lavoro, aperitivi e un rapporto di coppia della cui vacuità lei stessa è ignara. Guia farà di tutto per vendere il casale, per disfarsi non solo di quelle quattro mura ma anche di ogni possibile legame con una terra ai suoi occhi tanto umile e grezza da essere per lei praticamente aliena. Ma dietro le mille difficoltà a vendere la masseria si cela qualcosa di più, un bisogno di riconoscere una parte di sé che a lungo ha cercato di seppellire e forse il desiderio inconscio di prendere in considerazione la possibilità di avere sbagliato nella valutazione delle proprie priorità. A Guia sembrerà di vivere uno strano sogno in un contesto in cui mai avrebbe pensato di inserirsi, ma la realtà sarà che lei, poco per volta, si sveglierà da una illusione ben più grande e si accorgerà che ciò che più desidera forse è davanti ai suoi occhi ma dietro un muro di pregiudizi che faticherà ad abbattere. A destarla, Renzo, un contadino, metaforicamente qualcuno legato in maniera più solida e pratica alla vita. Un uomo che si sveglia all’alba per governare la masseria e per tirare su un figlio adolescente che il destino beffardo lo ha costretto a dover crescere da solo”.

“La commedia – conclude Paolo genovese – è pensata per utilizzare efficacemente tutti gli strumenti posseduti da questo genere cinematografico, cercando di costruire una narrazione che riesca a condurre lo spettatore in una giostra emotiva che lo porti a ridere, sognare ed emozionarsi. Dalla scelta di attori che contribuiscano a una rappresentazione tanto realistica quanto brillante dei personaggi, alla fotografia che esalti le tonalità calde e “autentiche” dell’entroterra pugliese, vero e proprio protagonista della trasformazione di Guia, ogni elemento concorrerà a creare una commedia che sappia penetrare nella pelle, al di là della semplice risata”.

Chiude il film la canzone inedita di Francesco De Gregori, “Sei mai stata sulla luna?”, “un’occasione nata in modo casuale, per me lui è veramente un mito – ha concluso il regista – sapendo che Francesco non ha mai fatto una canzone per un film, non glielo avevo nemmeno chiesto ma gli ho raccontato la storia, lui ha letto la sceneggiatura e poi mi ha confessato ‘ ti scrivo la canzone solo perchè sei uno dei pochi che non me lo ha chiesto’ . Trovo che la canzone di un film ne allunghi la vita, prolunga la vita”.

Il film arriverà al cinema il 22 gennaio, con più di 400 copie distribuite da 01 Distibution.



I commenti sono chiusi.