Selma, la strada per la libertà.

SELMALyndon Johnson: Incontriamoci a metà strada, Martin
Martin Luther King, Jr.: Non posso, signor Presidente
Johnson: Non può o non vuole?
King: Sono venuto qui con la speranza di parlare con lei del mio popolo. Un popolo che lotta, morendo nelle
strade. Questo non può aspettare signore.

La Paramount Pictures, la Pathé e la Harpo Films portano al cinema dal 12 febbraio ‘Selma’ il film candidato a due premi Oscar, diretto da Ava DuVernay e scritto da Paul Webb, con David Oyelowo, Tom Wilkinson, Carmen Ejogo, Giovanni Ribisi, Lorraine Toussaint, Common, Alessandro Nivola, Cuba Gooding Jr., Tim Roth e Oprah Winfrey nella parte di “Annie Lee Cooper”.

selma1Nella primavera del 1965 una serie di eventi drammatici cambiò per sempre la rotta dell’America e il concetto moderno di diritti civili, quando un gruppo di coraggiosi manifestanti, guidati dal Dr. Martin Luther King Jr., per tre volte tentò di portare a termine una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, con l’obiettivo di ottenere l’imprescindibile diritto umano al voto.

Gli scontri scioccanti, la trionfante marcia finale e il passaggio del Voting Rights Acts del 1965 che seguirono sono ora un’incancellabile parte della storia. Ma la storia assolutamente rilevante e umana di Selma – dalle battaglie politiche negli uffici del potere, alla determinazione e alla fede della gente nelle strade, alla battaglia interiore che il Dr. King ha dovuto affrontare nel privato – non è mai stata raccontata sullo schermo.

Selma di Ava DuVernay porta sullo schermo con un’immediatezza senza compromessi, la forza che è servita per arrivare a quel sofferto momento di giustizia, così a lungo attesa. Il film racconta la sequenza di una serie di dettagli storici sbalorditivi, sia piccoli che grandi e che includono anche l’intensa e antagonistica relazione tra il Dr. King e il Presidente Lyndon Johnson, il preoccupante coinvolgimento dell’FBI e l’indistruttibile spirito di donne e uomini comuni che si sono uniti e sacrificati per i diritti di voto.

Selma-La-Strada-per-la-LibertaQuello che emerge da questi dettagli così crudi è un vivido affresco del punto di svolta di un’America in via di formazione e l’entusiasmante percorso di un uomo che, tra dubbi e ostacoli scoraggianti, trova la sua strada per raggiungere non solo la leadership, ma anche la solidarietà necessaria a ottenere un cambiamento reale del mondo.
DuVernay, una regista che proviene dal cinema indipendente e la cui famiglia è originaria dell’Alabama, dice: “Selma è la storia di una voce; la voce di un grande leader, la voce di una comunità che trionfa nonostante i tumulti e la voce di una nazione che ambisce a diventare una società migliore. Spero che il film ci ricordi che tutte le voci hanno un valore e meritano di essere ascoltate”.

In Alabama, a Selma agenti locali e statali avevano appena assaltato i manifestanti che marciavano per ottenere eguali diritti di voto per tutti gli americani, ottenendo dozzine di feriti e il ritratto di una repressione del 20° secolo che fece vergognare e arrabbiare moltissime persone. Questo momento divenne uno spartiacque, che poi fece da propulsore verso la vittoria accelerata di una battaglia lunga un secolo.

Il diritto al voto fu inizialmente concesso agli afroamericani (o almeno ai maschi afroamericani) nel 1870 con il passaggio del 15° emendamento, ma questo diritto era poi stato sistematicamente ostacolato in moltissimi posti in tutta la nazione per oltre 100 anni dopo l’emendamento e per decenni dopo il suffragio. ( Anche ora, i diritti di voto rimangono controversi, sia per la revoca del 2013 da parte della Corte Suprema di sezioni del Voting Rights Act del 1965, sia per le nuove disposizioni sull’identificazione dei votanti che hanno suscitato accese polemiche per l’impatto che provocano alla partecipazione al voto).

selmaIspirato da questa storia, il produttore inglese Christian Colson (Il Milionario) commissionò una sceneggiatura a Paul Webb e si unì alla Pathé per finanziarne lo sviluppo e la produzione. Colson si unì alla società di Brad Pitt, alla Plan B Entertainment e ai produttori Dede Gardner e Jeremy Kleiner (12 anni schiavo) per sviluppare ulteriormente lo scritto e per trovare il regista giusto, un processo che ha richiesto quasi otto anni.

Partendo dallo sconcertante fatto che sino ad oggi nessun film importante si è concentrato su aspetti della vita del Dr. King e ne tantomeno sul movimento per il diritto al voto, Ava DuVernay ha sentito come ci fosse il bisogno scottante che questa storia venisse raccontata. Allo stesso tempo, voleva eliminare quella patina di icona intoccabile e portare alla vita il Dr. King come un uomo in carne e ossa, un uomo con difetti e incertezze, ma anche con una forza d’animo e un ardore che erano intensificati dagli sforzi delle persone intorno a lui.

“Trovo alquanto sorprendente e meritevole di discussione che, nei 50 anni dalla morte del Dr. King, non ci sia mai stato un film incentrato su di lui come protagonista. È uno shock”. dice la regista. “È piuttosto strano e anche spiacevole, ma sono contenta che siamo qui adesso”.

La storia del Dr. King è il tema centrale di Selma, ma Ava DuVernay allarga la narrazione anche agli uomini e alle donne che hanno avuto un ruolo cruciale nel costruire, mantenere e far crescere il movimento. Lei ha voluto mettere a nudo non solo questi eventi determinanti, ma anche le ricche dinamiche personali dietro a questi eventi.

Visalli-11-10-13“Siamo portati a pensare a King come a una statua, un discorso o una vacanza, ma lui era un uomo, un uomo che aveva relazioni complicate, che era molto umano; un uomo che è morto all’età di 39 anni combattendo per libertà di cui tutti noi oggi beneficiamo. Penso che se smonti il suo mito, ti rendi conto che la sua forza interiore è qualcosa che tutti noi abbiamo. Se solo fossimo in grado di accederci potremmo fare grandi cose” spiega DuVernay.

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