GLI ANDROIDI SOGNANO AMICI

“Il Mio Amico Robot” è un film speciale, uno di quelli che riesce a raccontare tanto con poco. Nessun dialogo, uno stile d’animazione colorato ed elegante e un design dei personaggi semplice, sono gli elementi alla base di una particolare storia di amicizia (o amore?) tra un cane ed un robot in una New York anacronistica popolata da animali.


Distribuito da “I Wonder Pictures” e candidato ai premi Oscar 2024 come “miglior film d’animazione”, “Il Mio Amico Robot”, o “Robot Dreams”, è l’adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel del 2004 ideata da Sarah Vanon. È la prima incursione nel cinema d’animazione per Pablo Berger, non estraneo a film senza dialoghi come aveva già dimostrato con “Biancanieves” nel 2012. Berger è tutt’altro che sprovveduto, e “Robot Dreams” mostra un rispetto ed una comprensione del medium dell’animazione davvero fuori dal comune.
Siamo negli anni ’80 a Manhattan. Il protagonista Dog è, letteralmente, solo come un cane. Le sue serate trascorrono tra solitarie partite a Pong e cene a base di cibi surgelati, fino a che non decide di averne abbastanza ed ordina per posta un robot da compagnia. I due diventano subito inseparabili e la loro amicizia contagia tutti quelli che incontrano, come se rappresentassero loro stessi lo spirito magnetico e vivace della città in cui vivono. Le loro strade si dividono solo quando Robot rimane ad arrugginire dopo un incidente su una spiaggia e Dog è costretto ad abbandonarlo, ma i due non smettono mai di sperare di poter passare un altro po’ di tempo insieme.
Il film fa tutto ciò che può per valorizzare il proprio nucleo emotivo. Non tocca mai il dilemma etico di avere una macchina costruita apposta per essere amica di un essere vivente, né la società (salvo per una brevissima parentesi) sembra avere particolari opinioni o pregiudizi riguardo questi esseri meccanici. Piuttosto, “Il Mio Amico Robot” guarda al rapporto tra i due protagonisti soprattutto quando non sono in contatto.
Nel corso del tempo, sia Dog che Robot trovano compagnia, ma ad intervalli irregolari sono entrambi costretti a fare i conti con la loro solitudine e a capire come elaborare la separazione ed i sentimenti complessi, come se entrambi li sperimentassero per la prima volta. Il loro è un percorso di crescita parallelo che riesce a trasmettere tanto, soprattutto agli spettatori più maturi, senza una sola frase, dove un sorriso o uno sguardo comunicano tanto. La massima espressione di questo percorso è data dai sogni di Robot; surreali, divertenti, ricchi di colore. Poi il film fa un passo indietro e ci ricorda che quelli non sono altro che sogni. Marca la tragica dinamica tra le aspettative e la realtà, mostra l’incessante scorrere del tempo, la necessità di vivere ogni attimo, il valore di ogni relazione passata e la voglia di trarne il meglio per le relazioni presenti.
Che sia onirico o concreto, il mondo di “Il Mio Amico Robot” è vibrante e pieno di vita, e la qualità altissima delle animazioni non riguarda solo i personaggi principali, ma anche le decine di comparse di questa nostalgica New York. Gli ambienti sono zeppi di dettagli e richiami a film o ad oggetti di culto; la musica degli anni ’80 si alterna a dolci composizioni al piano di grande atmosfera, e tutto è unito sotto un sound design eccezionale.
“Il Mio Amico Robot” è un racconto umano, nonostante non lo sia nessuno dei personaggi. È un film tenero, irresistibile; malinconico, eppure pieno d’ironia, di citazioni, di vita. Tantissime sono le qualità dell’ultimo film di Berger, una storia pregna di emozioni che è facile che resti impressa. Ascoltare gli Earth, Wind and Fire non è mai stato così commuovente.
“Il Mio Amico Robot” è al cinema da mercoledì 3 aprile 2024!

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