La famiglia Bèlier dipende da un’adolescente.

Giovedì 26 Marzo arriverà nelle sale cinematografiche italiane il film di Eric Lartigau “La Famiglia Bélier”, in Francia, paese d’origine della pellicola, più di 7 milioni di telespettatori ne sono rimasti affascinati.

La famiglia in questione è molto particolare, Paula è una ragazza di sedici anni ed è il punto di riferimento di Papà, Mamma e fratello minore, la sua collaborazione è indispensabile per l’organizzazione della fattoria di famiglia, è lei che intrattiene i rapporti con banche, fornitori e clienti, questo perché è l’unica dei Bélier che può ascoltare e parlare.

la_famille_belierInfatti i genitori e il fratello sono sordomuti e per loro Paula è l’unico legame che hanno con il mondo esterno; la sua vita come capirete non è facile, in quanto oltre ai problemi di gestione di una famiglia atipica dovrà fare i conti con l’età dell’adolescenza, il corpo che cambia, i primi amori e quel mondo in cui è nata e cresciuta che inizia a starle stretto. Tuttavia Paula ha una famiglia che tende a mettere il bene del gruppo al primo posto, a discapito di quello del singolo, ma quando scoprirà di avere un talento inaspettato, ossia una voce bellissima e il suo insegnante di canto la spinge a tentare un provino che la porterebbe a studiare in una prestigiosa scuola a Parigi, Paula dovrà fare una scelta, mettere al primo posto se stessa o il gruppo famigliare.

Il film ha conquistato il pubblico francese e sembra essere piaciuto anche in Germania e Polonia dove è stato distribuito, spiace quindi dover andare contro corrente, ma in fondo così come la bellezza è soggettiva, anche il giudizio si trova sulla stessa lunghezza d’onda.

La pellicola non mi ha emozionato o entusiasmato ed è facilmente dimenticabile. E’ vero Lartigau introduce un tema particolare, facendolo vivere allo spettatore attraverso le emozioni di un’adolescente alle prese con una famiglia che dipende in tutto e per tutto da lei.

la-famiglia-belier-biciL’operazione messa in atto dal regista è molto interessante, ci mostra come l’adolescenza possa essere contradditoria, gli sbalzi d’umore, gli eccessi, il vedere la quotidianità con occhi diversi e in più il canto che pur essendo un dono, diviene anche un tradimento nei confronti della famiglia (invadente), un’arma a doppio taglio che Paula dovrà scegliere da che parte usare.

La famiglia BelierCome dicevo non mi ha entusiasmato, perché i problemi adolescenziali e familiari sono stati già trattati in passato e da diverse angolazioni, basti ricordare il film del 2004 con Hilary Duff “Raise Your Voice-Nata per vincere”, di Sean McNamara; “Buon Compleanno Mr. Grape”, del 1993 con Leonardo Di Caprio e Johnny Depp diretto da Lasse Hallstrom e basato sull’omonimo romanzo di Peter Hedges e “The Kids are all right- I ragazzi stanno bene”, del 2010 con Annette Bening, Julianne Moore e Mark Ruffalo diretto da Lisa Cholodenko.

La famiglia Bélier rimane comunque un buon prodotto, ben diretto e ben interpretato, del cast fanno parte: Louane Emera che interpreta Paula ed è stata scovata dal regista tra i finalisti di The Voice, Karin Viard, François Damiens, Eric Elmosnino, Roxane Duran, Ilian Bergala e Mar Sodupe. Alla sceneggiatura troviamo invece: Stanislas Carre’ De Malberg, mentre alle musiche che hanno dato grande apporto alla pellicola ci sono: Evgueni Galperine e Sacha Galperine. Il film è prodotto dalla Mars Films e France 2 Cinéma e distribuito dalla BIM.

Camilla Lombardozzi

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