I nuovi hacker hanno il fisico da supereroe.


Al cinema dal 12 marzo Blackhat, un thriller propulsivo in un mondo fatto di cyber interconnessioni. Il regista e produttore, Michael Mann crea un film avvincente ambientato in tutta una serie di luoghi di stampo orientale negli Stati Uniti e in Asia, rappresentati con delle splendide immagini che caratterizzano il suo stile.

Blackhat segue la storia di un hacker pregiudicato Nicholas Hathaway (Chris Hemsworth di The Avengers e della serie di Thor), in licenza dal carcere federale, che insieme ai suoi soci americani e cinesi cerca di identificare e sventare una pericolosissima rete di criminalità informatica che opera a livello mondiale: da Los Angeles a Hong Kong, passando per Perak, Malesia e Giacarta. 63801--F010715-0080Però, man mano che Hathaway si avvicina al suo obiettivo, il suo bersaglio diventa consapevole della presenza di Hathaway stesso, e la posta in gioco si sposta sul piano personale.

Per il ruolo del protagonista, Michael Mann ha voluto sconfiggere lo stereotipo obsoleto dell’hacker proveniente dal ceto medio, emaciato e mingherlino e ha scelto un fisico da supereroe.

Hemsworth è affiancato dall’attrice Viola Davis (The Help, e Le Regole del Delitto Perfetto in TV) che veste i panni di Carol Barrett, un’agente speciale dell’FBI incaricata ad assemblare il gruppo di collegamento per rintracciare il cyber criminale; Tang Wei (Lussuria – Seduzione e Tradimento; Dragon) è Chen Lien, una brillante ingegnere di rete, dannatamente schietta, che intreccia una relazione amorosa con Hathaway; e Wang Leehom (Lussuria – Seduzione e Tradimento, e l’imminente Annihilator di Stan Lee) interpreta il Capitano Chen Dawai, fratello di Lien e caro amico nonché ex collega di stanza di Hathaway al MIT, oltre ad essere il responsabile del suo attuale stato di libertà.

Mann racconta di essersi ispirato a un fatto di cronaca “mi sono interessato a questo mondo proprio in seguito all’avvento di Stuxnet, il malware che è stato progettato da un team di americani in accordo con un gruppo di israeliani. Il tutto è avvenuto nelle centrifughe iraniane di un impianto nucleare di Natanz, e ha rappresentato il primo drone invisibile al mondo. Dico ‘invisibile’, perché malgrado l’attacco, i suoi effetti si sono manifestati solo 18 mesi dopo”.

La graduale scoperta di questo evento ha portato Mann ad approfondirlo. “La prima rivelazione è stata quanto siamo labili e vulnerabili”, dice. “La seconda è stata invece che chiunque, stando seduto sul proprio divano, con delle competenze informatiche sufficienti ed abbastanza abile col computer, può far accadere tutto ciò. Sia che viva nel Bronx, nel Lagos o Mumbai. Poi nella la terza parte della ricerca, nonché quella centrale ci si è chiesti: ‘Chi è un hacker blackhat? Da cosa è motivato? Da che cosa è esaltato?’ Di solito si inizia con la percezione tipica di un sedicenne: ‘Chi mi dice che non posso entrare in questo sito? Vogliamo scommettere?’ Così solitamente alla base del tutto c’è una sfida. E chi è Hathaway?”.

“Un gran numero di hacker blackhat inizialmente perseguitato dalla legge, è poi finito a lavorare per la cyber difesa”, continua Mann. “Dal loro punto di vista, non ci sono necessariamente dei confini. L’idea è molto simile a quella di un giocatore, ma con una differenza sostanziale. La differenza è che per un hacker, è una evasione inversa. La soddisfazione che entrambi ne traggono, al livello dell’assuefazione da oppio, è la stessa; la differenza è che per il giocatore, il risultato è nel mondo virtuale. Per l’hacker, invece è nel mondo reale. La sua manipolazione di un codice ha una reazione vera e cinetica. E questo è il bello”.

Mann e lo sceneggiatore di Blackhat Morgan Davis Foehl, hanno iniziato la lavorazione di una storia avvincente, che è stata elaborata dai fatti complessi ed affascinanti di un’attività in gran parte nascosta. Riguardo il suo approccio al progetto, Mann riflette: “Un soggetto per colpirmi, deve essere misterioso, avere delle barriere”. E questo è quel che ha percepito della rivoluzione digitale. “E’ uno dei pochi elementi tecnologici che ha avuto un enorme eco sociale, culturale e politico sulle nostre vite … probabilmente il più grande dopo la stampa. Sta cambiando il nostro modo di essere”.

Ciò che il regista ha scoperto durante e le sue ricerche è stato ‘scioccante’: “la verità è che si pensa di aver messo al sicuro la propria vita privata, e di avere varie forme di controllo in materia di accesso ed uscita delle proprie informazioni”, dice Mann. “Non è affatto vero. Viviamo in un esoscheletro invisibile di dati e di interconnessioni. Tutto ciò che facciamo, tutto ciò che tocchiamo, è parte di quella rete. E’ come se vivessimo in una casa con tutte le porte e le finestre aperte: ed è una situazione molto pericolosa, ma noi non lo sappiamo”.

Chris Hemsworth durante la preparazione del film ha incontrato e lavorato con degli hacker professionisti, alcuni dei quali come il suo personaggio, hanno scontato delle condanne in prigione. “E’ un po’ come Matrix per loro,” afferma Hemsworth. “Possono dare un senso a qualcosa che la maggior parte delle persone non fa. E’ un altro linguaggio, una serie di numeri, lettere e punteggiatura. A noi sembra tutto un pasticcio, ma per chi vive in quel mondo, ha un significato completamente diverso”.


Il film: ad Hong Kong, la Centrale Nucleare di Chai Wan è stata violata. Un piccolo malware (virus informatico), si è insinuato nell’accesso remoto (RAT), aprendo una backdoor ad una più grande payload di malware che manomette e distrugge il sistema di raffreddamento della Centrale, causando una violazione che ha fatto saltare in aria un reattore a Chai Wan, provocando un disastro di proporzioni gigantesche. Non sono stati effettuati tentativi di estorsione o rivendicazioni di natura politica al riguardo. Il movente è un mistero. Un gruppo di alti ufficiali dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) ha reclutato un team per la difesa dalle incursioni cibernetiche, capitanato da Chen Dalai, per dare la caccia all’autore dell’attacco. Contemporaneamente a Chicago un altro attacco informatico colpisce il Mercantile Trade Exchange (MTE) in grado di mandare alle stelle le quotazioni della soia entro le 24 ore.

L’esperta agente speciale dell’FBI, Carol Barrett, propone ai suoi superiori una partnership con un team cinese addetto alla difesa informatica, dal momento che entrambi i paesi hanno subito degli attacchi. Ma la risposta del Capitano Chen non è esattamente quella che la Barrett si aspettava. L’ufficiale cinese, formatosi al MIT, parla perfettamente inglese, ed insiste sulle sue controparti americane, affinché rilascino immediatamente un noto hacker blackhat, detenuto in un penitenziario federale degli Stati Uniti: Nicholas Hathaway.


Hathaway, sfidando le autorità, considerate le condizioni precarie della vita carceraria si gioca un’ultima possibilità per tornare alla vita reale; la scoperta dell’autore del malware in cambio della commutazione della pena. Non appena i confini claustrofobici della vita da detenuto lasciano il posto al caos dello spazio aperto della libertà – senza neanche avere il tempo di adattarsi- Hathaway si sente destabilizzato. L’aiuto arriva da una fonte improbabile: la seducente quanto diretta ingegnere informatica – nonché sorella minore del suo migliore amico – Chen Lien.

Hathaway, Lien e Chen fanno squadra con la Barrett e Mark Jessup (Holt Mccallany di Gangster Squad), un maresciallo statunitense responsabile del ritorno di Hathaway in carcere, per identificare e fermare un’invisibile, repentina e pericolosa organizzazione criminale informatica, che opera da una postazione sconosciuta. Sono come fantasmi, che minacciano con malware i server, pur rimanendo invisibili.


Il gruppo rileva un filo conduttore di indizi digitali che portano da Chicago a Los Angeles, per poi arrivare a Hong Kong, in Malesia fino a Giacarta, per la caccia al nemico, che avendo scoperto i suoi inseguitori, è lui stesso ora a perseguitarli. 63834--F010815-0372Il gruppo di Hathaway muovendosi in tutta l’Asia, intuisce che le motivazioni ed i piani che si celano dietro gli attacchi sono molto più ampi, oscuri ed imprevedibili di quel che immaginavano.

I conflitti iniziali del gruppo si trasformano in una comune interazione ad azione rapida, mentre il pericolo all’orizzonte va delineandosi sempre più minaccioso.

Il cast principale del thriller d’azione che ci dimostra che quanto più il nostro mondo è interconnesso, più diventiamo vulnerabili, comprende anche Andy On (Mad Detective) nei panni di Alex Trang, un ispettore di polizia di Hong Kong; Ritchie Coster (Luck in TV) è Elias Kassar un assassino mercenario; Christian Borle (Smash in TV) è Jeff Robichaud, direttore del MIT; John Ortiz (Il Lato Positivo – Silver Linings Playbook) è l’agente speciale dell’FBI incaricato (SAC) Henry Pollack, mentre Yorick Van Wageningen (Millennium: Uomini Che Odiano le Donne) interpreta lo sfuggente Sadak.

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