Dove comincia l’orrore: Insidious 3

Un fantasma che ha problemi respiratori come Darth Vader di Star Wars, un’adolescente che ha più sfiga di Willie E. Coyote, una medium che prende a pugni gli spiriti per scacciarli e un duo di acchiappafantasmi nerd dallo spavento facile. Questi non sono gli ingredienti del nuovo Scary Movie, bensì del terzo capitolo della saga horror Insidious.

Con un inizio folgorante nel 2010, con il film a bassissimo budget per la regia dello specialista James Wan, Insidious si è immediatamente imposto nell’immaginario orrorifico cinematografico portando nelle tasche dei produttori Jason Blum e Oren Peli (quelli di Paranormal Activity, per intenderci) dei bei soldoni che hanno confermato la tendenza vincente di produrre horror a basso costo. insidious03Il successo ha spinto la BlumHouse a rimettere insieme regista, sceneggiatore e cast per un sequel di poco inferiore al precedente che avesse l’intelligente struttura a incastro perfetta a chiarire alcuni punti rimasti oscuri nel primo film. L’altrettanto ottimo successo di Oltre i confini del male: Insidious 2 ha spinto Blum e Peli a mettere in cantiere un numero tre, ma stavolta gli attori Patrick Wilson e Rose Berne sono rimasti fuori e il regista James Wan era impegnato sul travagliato set di Fast & Furious 7, così si è pensato di non proseguire la storia della famiglia Lambert e andare indietro nel tempo per raccontare una vicenda che si ambientasse prima, così da recuperare anche il personaggio dell’ormai defunta medium Elise. Per la regia, invece, è stato assoldato l’esordiente Leigh Whannell, già sceneggiatore e interprete dei primi due, nonché di questo terzo. Wan è rimasto in veste di produttore e compare anche in un cammeo.

Questa la cronistoria che ha portato a Insidious 3: L’inizio, nei cinema dal 4 giugno con Warner Bros, un horror che non riesce a soddisfare in pieno confermando il sentore che si aveva già al suo annuncio, ovvero di arancia spremuta ben oltre il limite.

La storia è quella della giovane Quinn Brenner, orfana di madre che sente la genitrice parlarle nel buio della sua cameretta. Convinta che la defunta voglia dirle qualche cosa, Quinn decide di rivolgersi alla medium Elise Reinier, che tentando di mettersi in contratto con la donna morta, fa invece si che uno spirito maligno si aggrappi all’anima dell’adolescente. Per la giovane sarà l’inizio di un vero incubo.

Siamo dalle parti di Annabelle, maldestro prequel/spin-off di L’evocazione, altro successo horror firmato da Wan, ovvero il tentativo di sfruttare un franchise pur non avendo troppe idee che giustifichino un film e tentando di discostarsi dal prototipo pur tenendo dei punti fermi ben precisi. In Insidious 3 si comincia come un film di fantasmi simile a molti altri, sia per situazioni che per atmosfere, anche se bisogna ammettere che le scene di tensione funzionano benissimo con momenti di suspense architettati con grandissimo senso del ritmo e una perfetta cognizione di causa. Anche l’idea di non riproporre una struttura uguale a quella dei due film precedenti è, in un certo senso, un pregio cercando anche di creare una nuova minaccia che non sia ne il demone con il volto rosso del primo film, ne la Sposa in Nero del secondo (anche se entrambi compaiono brevemente). insidious-3-teaserIl villain stavolta ha l’aspetto di un degente dell’ospedale, con tanto di respiro affannoso e maschera per l’ossigeno perennemente in volto; la sua immagine è meno efficace soprattutto della precedente Sposa in Nero, ma ha comunque una sufficiente portata orrorifica da renderlo creepy il giusto. Quello in cui Insidious 3 non funziona, fino a renderlo un prodotto marginale e non troppo riuscito, è il momento in cui si ricorda di essere parte di una saga e cerca di uniformarsi ai due precedenti. Nella sua seconda parte entrano in scena i ghostbusters Tucker e Specs, Elise diventa centrale e continuano i viaggi nell’Altrove, la dimensione dei morti caratteristica della saga. Le bellissime e inquietanti scenografie dell’aldilà viste nei primi due Insidious cedono il passo a un ambiente fin troppo spoglio e squallido che suggerisce un ancor più marcato lob budget e anche la fantasia che sta dietro il look degli abitanti dell’Altrove appare notevolmente ridimensionata. Come se non bastasse, la parte nell’Altrove è frettolosa e in un paio di occasioni finisce nel risultare trash, con l’anziana Elise che si fa improbabile action woman contro i fantasmi.

Brava la giovane Stefanie Scott, che presto rivedremo tra le protagoniste di Jem e le Holograms, nel ruolo della vittima protagonista, così come si conferma professionale la rediviva Lin Shaye nei panni della medium, che conosce per la prima volta i futuri soci Specs e Tucker, ancora interpretati da Leigh Whannell e Angus Sampson.

Se cercate brividi a buon mercato, Insidious 3 sa fare bene il suo lavoro, ma la tenuta qualitativa dei precedenti due episodi qui è un miraggio.

Roberto Giacomelli

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