Il cinema gentile di Yasujiro Ozu.

La Tucker Film ha avviato un’iniziativa degna di lode. Ovvero riportare al cinema ben sei dei capolavori del maestro del cinema giapponese Yasujiro Ozu.

Il-regista-Yasujiro-OzuIl regista che iniziò la sua carriera nei tempi del muto e che morì nel 1963, proprio al sorgere di un cinema moderno di cui aveva gettato le basi. La rassegna è partita da Milano e si sposterà a Roma per poi approdare a Torino, Firenze, Genova, Udine, Bologna, Trieste, Pisa e Venezia.

I film in questione saranno Tardo autunno, Tarda primavera, Fiori di equinozio, Il gusto del sake, Buon giorno e infine il suo capolavoro: Viaggio a Tokyo, considerato da molti una delle più belle pellicole della storia del cinema. Il film-testamento sul cambiamento, durante il dopoguerra, delle tradizioni del Giappone. Per esprimerci ciò Ozu lascerà parlare le disavventure di una coppia di anziani, che arrivati dalla campagna per visitare i propri figli, rimarranno trascinati dal caos della frenetica città, del tutto cambiata rispetto a qualche anno prima e diversa dal Giappone rurale.

I film saranno riproposti in edizione restaurata e rimasterizzata. Un’occasione unica per riscoprire dei capolavori che molti ancora non conoscono. Infatti quasi tutti conoscono i registi di cui Ozu è stato il padre putativo, ma pochi conoscono il suo di cinema. Il regista tedesco Wenders, ad esempio, in uno dei suoi capolavori Tokyo-ga?, ci ha portato in contemplazione proprio sulla tomba del maestro.

Masters-Of-Cinema-Yasujiro-Ozu-rainCon i suoi film, il regista è stato il principale tra i filmaker giapponesi a raccontare magnificamente le tragedie e i drammi familiari, optando come Rossellini, Antonioni e i registi della futura Nouvelle Vague, per un cinema di lunghissimi piani sequenza ed interminabili silenzi.

Un “cinema gentile”, così lo ha definito il regista iraniano Abbas Kiarostami, secondo Wim Wenders invece: “mai prima di lui e mai dopo di lui il cinema è stato così prossimo alla sua essenza e al suo scopo ultimo”.

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