‘Io e Lei’, una commedia ‘omosentimentale’.

Mentre il disegno di legge sulle unioni civili continua il suo cammino in Parlamento, per la prima volta il cinema italiano racconta una storia d’amore tra donne, ma non aspettatevi un film scabroso come la ‘Vita di Adele’. Qui si ride.

Dal 1° ottobre al cinema, infatti, nasce una nuova coppia comica: Margherita Buy e Sabrina Ferilli. Sono loro le protagoniste di “Io e Lei”, con la regia di Maria Sole Tognazzi. Nel cast anche Fausto Maria Sciarappa, Alessia Barela, Domenico Diele, Antonio Zavatteri, Massimiliano Gallo ed Ennio Fantastichini.

Federica e Marina vivono insieme da diversi anni. Vengono da percorsi diversi, hanno caratteri e modi di vita differenti, discutono e si amano discutendo come tutte le coppie del mondo. La loro storia d’amore è a un punto di svolta. Proprio quando Marina pensa che ormai si possano considerare una coppia stabile, Federica mossa da una serie di accadimenti entra in crisi. E comincia a porsi delle domande. Con chi vorrebbe dividere la propria vita? Chi è che ama veramente? E lei davvero, chi è? Una commedia d’amore vera, passionale, quotidiana e molto combattuta, come una piccola battaglia in cui vince solo chi sa lottare per la felicità. A patto di capire dove sia…

“Nelle nostre intenzioni questo film è una commedia d’amore. – ha spiegato Maria Sole Tognazzi -. Ma visto che tutte le storie d’amore sono uguali, anche tutti i diritti dovrebbero essere uguali per le coppie: in questo senso è anche un film politico”. “L’intelligenza degli sceneggiatori è stata quella di scrivere una storia omosessuale che diventa in realtà omosentimentale: se in questo Paese bigotto togliessimo la parola sesso le cose sarebbero più accettabili”, ha sottolineato Sabrina Ferilli, che ha spiegato: “questo film non mette paura, non divide, ma accomuna: ha toccato in punta dei piedi un tema importante, questo è il suo valore aggiunto”.

Sabrina Ferilli ha rivelato di aver cercato commenti al film su Internet: “Molti parlano di omosessualità e vanno via via avanti fino a toccare temi come la pedofilia e questa è una mostruosità, un fatto che dimostra ignoranza e paura”.

Per Maria Sole Tognazzi, che insieme a Ivan Cotroneo e a Francesca Marciano è anche autrice della sceneggiatura, “Io e lei è l’immagine di una coppia raccontata nella sua normalità. Mi sono ispirata a “il Vizietto”, il film di Jean Poiret, nel quale il protagonista era proprio suo padre, Ugo Tognazzi.

Per gli sceneggiatori il film doveva essere più vicino alla storia di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, che a un film d’amore, perché volevano riproporre il rapporto che contraddistingue il 75% delle relazioni umane, etero o gay, tra gelosie, noia e semplice vita di coppia. “Ci ha preceduto un film forte come La vita di Adele. Il sesso non era il fuoco della storia, sarebbe stata una forzatura”, hanno concluso Ivan Cotroneo e Francesca Marciano.

“Margherita ed io ci ritroviamo la sera, cuciniamo, guardiamo le serie in tv, ci svegliamo e andiamo a lavorare – ha aggiunto la Ferilli -. Nella nostra vita non c’è niente di strano, eccessivo o tanto meno pericoloso per l’equilibrio sociale. Con questo film ho capito che persino le definizioni omosessuale e eterosessuale sono sbagliate”.

Margherita Buy e Sabrina Ferilli sono due attrici lontane dal punto di vista professionale e umano, e infatti in questo film sono state capaci di indossare gli abiti di una svampita, borghese, algida e repressa con un figlio di 23 anni (Domenico Diele) e una ruspante ex stella del cinema, nel tempo diventata commerciante. Due donne agli antipodi e proprio per questo complementari tra loro, perché gli opposti, si sa, si attraggono.

Nel film le protagoniste sono due donne di mezza età che si sono innamorate e vivono una semplice vita di coppia. Federica (Margherita Buy) però non si considera lesbica, essendosi innamorata di una donna “solo una volta”, e si preoccupa del giudizio altrui.

“Questo film non è una bandiera, ma fa capire quello che succede in una coppia omosessuale ed è importantissimo capire che è un grosso egoismo non essere consapevoli dei problemi di chi ha vite diverse da cio’ che noi consideriamo normali”, sottolinea Margherita Buy.

I commenti sono chiusi.