Gli ultimi saranno ultimi, ma ci avranno provato.

“Non mi ero reso conto, prima di arrivare al montaggio, di aver girato un film che parlava di così tante persone. Mentre scrivevamo, era chiaro il nostro intento di raccontare una coralità di ultimi, ma rivedendo poi le scene girate mi sono sorpreso di ritrovarci dentro chi mi sta vicino da una vita”. Per Massimiliano Bruno il suo nuovo film “Gli Ultimi saranno ultimi”, al cinema dal 12 novembre, “è la storia dei miei amici, dei miei amori, della mia famiglia: è la mia storia. Ed ha la caratteristica che ha la vita, tante sfumature diverse. È per questo si riesce a ridere, ci si commuove, ci si indigna e a un certo punto si ha addirittura paura”.

ultimi cortellesi gassmann 1“In questo film – racconta il regista – ho deciso di cambiar pelle e ricordarmi delle mie radici. È per questo che ho voluto fare tante prove con gli attori sul palco di un piccolo teatro di Testaccio. Un impegno costante, battuta per battuta, che mi ha ricordato tutto l’amore che ho per questo mestiere. Ho lavorato sulla verità, soprattutto nella parte di commedia ho cercato di non andare mai sopra le righe. Ho scelto di girare tutto in maniera ruvida, sempre con la macchina a mano, per rendere viva la rabbia e l’amore che trasudava dalla nostra storia. Mi sentivo in dovere di farlo. E ancora una volta i miei produttori Fulvio e Federica Lucisano mi hanno seguito con fiducia, rinsaldando nuovamente il nostro bellissimo rapporto oramai decennale.

“I personaggi – afferma Massimiliano Bruno – si muovono in questo racconto come naufraghi in un oceano che gli offre delle zattere di salvataggio. Alcuni ce la fanno, altri devono passare in un Purgatorio di ingiustizie prima di tirare fuori il coraggio e la forza di reagire. È il caso di Luciana (Paola Cortellesi), donna qualsiasi costretta a subire affronti, sopportando le negligenze costanti di suo marito Stefano (Alessandro Gassmann) e di un mondo intorno che non la aiuta affatto. E di Antonio (Fabrizio Bentivoglio) vessato, umiliato e portato a comportarsi come non avrebbe mai voluto. Una crisi di dignità che diventa una crisi d’identità e che porta inevitabilmente a sbagliare”.

Gli Ultimi saranno ultimi è un film che, tra risate, bugie, incomprensioni e voltafaccia, racconta le emozioni in tutte le sfumature possibili. Racconta la storia di LUCIANA COLACCI, una donna semplice che sogna una vita dignitosa insieme a suo marito STEFANO. È proprio al coronamento del loro sogno d’amore, quando la pancia di Luciana comincia a crescere, che il suo mondo inizia a perdere pezzi: si troverà senza lavoro e deciderà di reclamare giustizia e diritti di fronte alla persona sbagliata, proprio un ultimo come lei, ANTONIO ZANZOTTO.

Nel cast anche Stefano Fresi, Ilaria Spada, Augusto Fornari, Irma Carolina di Monte, Giorgio Caputo, Silvia salvatori e Marco Giuliani.

_MMP4540“Lavorare con Paola – continua il regista – è stata l’ennesima meravigliosa tappa di un rapporto professionale e umano che da sempre mi arricchisce. Il modo in cui ha affrontato Luciana ha del soprannaturale. Non è mai stata così in forma e sono convinto che questo rimarrà per lei il personaggio della vita. Noi due siamo cresciuti insieme sui piccoli palchi off romani, portando avanti non solo commedie e comicità ma spettacoli combattenti e sanguigni. Con lei ho condiviso i grandi teatri, le trasmissioni televisive, il cinema e insieme abbiamo cercato di crescere e migliorarci anno dopo anno. Ho scelto di fare come primo film da regista NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE proprio perché ci tenevo a raccontare una storia al femminile con Paola protagonista ed ora, a cinque anni di distanza, ci ritroviamo ancora una volta insieme per GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI, storia completamente diversa ma altrettanto significativa per entrambi. Con Gassmann siamo al nostro secondo film insieme dopo VIVA L’ITALIA, e ancora una volta ho trovato un attore straordinario, sempre più preparato e vorace di relazionarsi con il regista. Ha assimilato velocemente lo Stefano della nostra storia, rispettando la simpatia cialtrona e tenera che avevamo disegnato in sceneggiatura. Alessandro è a un punto della sua carriera nel quale riesce a dare quel qualcosa in più a un personaggio. Spero davvero di continuare a dirigerlo in futuro”.

_PMM5665“Per la prima volta – conclude Massimiliano Bruno -, invece ho lavorato con Fabrizio Bentivoglio. L’inverno scorso lo vidi a teatro interpretare un personaggio agli antipodi rispetto a quello che aveva sempre fatto, pensai che era eccezionale. Ho capito subito che era perfetto per il nostro Antonio. Fabrizio è uno che “indossa” i personaggi e così piano piano ho visto che il suo poliziotto prendeva forma, imparava a camminare in maniera buffa, a parlare con una delicata cadenza veneta a pensare in maniera diversa e imbarazzata. Il risultato è quanto di meglio potevo aspettarmi”.

Per Paola Cortellesi, il suo personaggio “è una donna comune, onesta, senza ambizioni particolari. Conduce una vita serena, ama suo marito, svolge puntuale il suo lavoro e questo le basta. Aspetta un bambino e vorrebbe per lui una vita dignitosa; anche questa non le sembra una pretesa irragionevole. Luciana Colacci ambisce al minimo desiderio garantito. È quando anche questo minimo le sembra irraggiungibile che la mite Luciana, inaspettatamente, si lascia travolgere dall’esasperazione e compie un gesto sconsiderato”.

Qual è il confine per ognuno di noi? “È la domanda che mi sono posta nell’affrontare Luciana. Perché questa è una storia di confine: non ci sono il bene o il male, i buoni o i cattivi, la commedia o il dramma. C’è la vita. E le contraddizioni che legano i momenti lieti e quelli duri, la spensieratezza e la follia, la serietà e la leggerezza. Per più di due anni in teatro ho interpretato Luciana Colacci e grazie all’originalità del racconto teatrale di Massimiliano Bruno ho potuto interpretare anche gli altri personaggi. Quando si è pensato di farne un film, Federica e Fulvio Lucisano e Rai cinema hanno subito dato il loro sostegno. Personalmente penso che questa storia fosse urgente allora e la considero più che mai attuale adesso”.

“Appena ho letto la sceneggiatura – afferma Alessandro Gassmann – ho deciso che avrei voluto esserci! Mi interessava la storia, la tematica, il fatto di lavorare di nuovo con Massimiliano Bruno, incontrare un’attrice come Paola Cortellesi! La forza di questa sceneggiatura sta nella sua capacità di raccontare una piccola realtà di provincia, che ci racconta il paese in questo difficile momento storico. Parlare di lavoro, di maternità, senza essere superficiale, non rinunciando al sorriso, e privilegiando i rapporti umani. La prima visione del film mi ha commosso profondamente. Felice di far parte di quest’avventura, ringrazio la IIF e Massimiliano per la forza e la determinazione che ha messo in un film che amo e che spero amerete anche voi”.

I commenti sono chiusi.