1981: l’anno più pericoloso a New York.

1981: indagine a New York, di J.C. Chandor, con Oscar Isaac e Jessica Chastain arriva al cinema dal 4 febbraio. 1981_Indagine a New YorkUn feroce dramma criminale ambientato a New York City nell’inverno del 1981, statisticamente considerato 1981: indagine a New York nella storia della città. Scritto e diretto dall’acclamato J.C. Chandor e interpretato da Oscar Isaac (A Proposito Di Davis) e Jessica Chastain (Zero Dark Thirty), questa appassionante vicenda si sviluppa in un labirinto di corruzione che vede coinvolti industriali e politici rampanti e che infesta le strade di una città in declino. Il terzo lungometraggio di J.C. Chandor ci parla della risoluta ascesa di un immigrato in una società moralmente corrotta, dove rivalità che covano da tempo e aggressioni gratuite minacciano il suo lavoro, la sua famiglia e, soprattutto, la sua incrollabile fede nella rettitudine del suo percorso esistenziale.

Con 1981: Indagine a New York, Chandor intraprende coraggiosamente una nuova strada, verso il luogo in cui le migliori intenzioni cedono il passo al puro istinto, il luogo in cui finiamo per essere più vulnerabili nel compromettere ciò che sappiamo essere giusto.

Nei quattro anni successivi alla Nomination agli Oscar per Margin Call, il regista e sceneggiatore J.C. Chandor si è affermato come narratore sofisticato nonché regista determinato e formalmente audace. Tutti i suoi lungometraggi – il thriller Margin Call, sulla spregiudicatezza dell’alta finanza, e l’epico All Is Lost – Tutto È Perduto, un film quasi muto sulla sopravvivenza nel bel mezzo dell’oceano – sono costruiti intorno ai concetti del collasso o della crisi che si inasprisce, indipendentemente dal fatto che essi si situino in ambito finanziario, professionale, fisico o morale. Chandor ci invita ad entrare in un teatro operativo, in cui spezza in due la psiche dei suoi personaggi: uomini appassionati e motivati, costretti ad impiegare le loro capacità di fronte a limitate possibilità e a violenti dilemmi etici. Con il suo nuovo film, il dramma storico criminale 1981: Indagine a New York, Chandor ci porta di nuovo sulla soglia del pericolo e della confusione morale attraverso la vicenda di Abel Morales, un immigrato alla ricerca del Sogno Americano in una città in declino, pervasa dalla violenza e dalla corruzione.

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1981: Indagine a New York è ambientato nei cinque distretti e nei loro pressi. Uscita dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, la città andò incontro ad un drammatico periodo di transizione successivo alla forte espansione della metropoli dagli anni Venti agli anni Sessanta: la città praticamente si fermò a causa dei tagli di budget, dell’elevatissimo tasso di criminalità e della corruzione politica. L’inizio degli anni Ottanta rappresentò il picco del cosiddetto ‘trasloco dei bianchi’ verso la sicurezza dei sobborghi circostanti, mentre una nuova ondata di immigrati si riversò nei distretti alla ricerca di opportunità, trasformando drammaticamente il tenore e la struttura della città. Lavorare nell’epicentro del capitalismo portò ad attriti e difficoltà: erano finiti i giorni degli intricati codici di comportamento che regolavano i rapporti tra Municipio, Mafia e mondo degli affari. Per i piccoli imprenditori che cercavano di conquistare un rango più elevato nell’ambito dell’industria e del commercio, significava doversela cavare da soli.

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1981: Indagine a New York documenta tre giorni nella vita di Abel Morales (Isaac), un ispano-americano che, insieme alla moglie Anna (Chastain), nata a Brooklyn, inizia a lavorare in una piccola azienda di olio combustibile acquistata dal di lei padre, un gangster. Dopo essersi ripromesso di fare affari onestamente, scopre che la scalata verso il successo è fatta di corruzione. All’inizio del film, Morales paga l’acconto per l’acquisto di un pezzo di terra a Brooklyn – precisamente subito oltre il fiume all’altezza di Lower Manhattan, dove ancora oggi il commercio globale ha la sua sede privilegiata. Sulla proprietà sono già presenti serbatoi di carburante che consentirebbero ad Abel di espandere la sua società e di affermarsi sui suoi concorrenti, un gruppo compatto di aziende famigliari che trama per conquistare una fetta di mercato più ampia. La tensione cresce quando dei delinquenti iniziano ad assalire la piccola flotta di autisti di Abel, rubando il loro carburante per poi rivenderlo sul mercato illegale. Nel frattempo, una figura misteriosa si introduce, di notte, nella nuovissima casa dei sogni dei Morales situata a Westchester, un piccolo sobborgo a nord dello Stato. A peggiorare ulteriormente le cose, un ambizioso assistente procuratore (David Oyelowo) apre un’indagine sulla contabilità dell’azienda, minacciando di metterla sotto accusa per evasione fiscale e frode. Colto nel suo momento più vulnerabile, mentre sta cercando faticosamente di saldare l’acquisto del terreno, Abel se la deve vedere con una scelta morale che rischia di distruggere la propria azienda e la vita che si è creato con tanto impegno.

Come nei film precedenti di Chandor, 1981: Indagine a New York esplora la zona grigia tra le scelte che dobbiamo compiere per andare avanti, i compromessi che dobbiamo accettare per proteggere le nostre famiglie, e le conseguenze delle nostre decisioni sulle vite degli altri. amvy_day23-457.CR2Al tempo stesso un esame introspettivo di un outsider ambizioso che diventa un magnate del commercio americano e uno sguardo epico ad una metropoli che ci è familiare e che sta attraversando una fase di transizione in un periodo pericoloso, 1981: Indagine a New York analizza il prezzo che si deve pagare per fare affari in America e fino a che punto alcuni possano spingersi per conquistare il successo con metodi risoluti.

“Attraverso il personaggio di Abel Morales, mi interessava indagare i temi dell’individualismo spietato e dell’indipendenza”, dice Chandor. “Io credo che, per avere successo in questo Paese, ci siano cose che puoi e non puoi fare. 1981: Indagine a New York esplora i limiti della scalata sociale quando Abel sale la scala verso risultati più importanti”. Dodson aggiunge: “Il percorso di Abel vede il rischio sullo stesso piano della gratificazione. Si mette in una posizione di massima vulnerabilità per ottenere il massimo dei risultati, credendo che il momento in cui hai più paura sia anche il momento in cui compi l’azione più rischiosa, ottenendo potenzialmente il massimo della gratificazione”.

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