‘Se il mondo intorno crepa’

Prima di “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino e di “The Revenant” di Alejandro González Iñárritu, due registi indipendenti italiani nel 2007 avevano già ideato una storia western ambientata sulla neve. ‘Inferno Bianco’ questo il titolo del film diretto da Stefano Jacurti e da Emiliano Ferrera, che sembra essere l’antesignano dei due capolavori hollywoodiani.

Stefano Jacurti e Emiliano Ferrera tornano con un nuovo film western indipendente: “Se il mondo intorno crepa”, (If the world dies), che la scorsa estate si è aggiudicato il premio per il miglior corto (medio-40 minuti) al Gathering Indie International Film Festival-Hudson-Ohio-Usa. Il film, sceneggiato e prodotto dallo stesso Stefano Jacurti, arriva anche al cinema dopo alcune proiezioni a Roma, Milano, Lucca, Narni e in Molise.

Uno dei personaggi presenti in “Se il mondo intorno crepa”, Black Burt, sarà immortalato dal disegnatore Stefano Andreucci su Tex, esattamente sul ‘Texone gigante’ attualmente in lavorazione e che sarà pubblicato nel 2017. Ma alla fine del 2016, Black Burt uscirà anche su Zagor disegnato da Mauro Laurenti.

locanIn “Se il mondo intorno crepa”, Black Burt è conosciuto con il soprannome de “il poeta”, perché prima di uccidere declama sempre i suoi versi di morte. Burt il nero si è unito a Butcher Joe “Il macellaio” per una sanguinosa cavalcata. I due pistoleri finiti sui giornali e braccati da tempo per le violente imprese, convergono presso una città morta da dove proseguiranno in Messico per continuare a uccidere e rapinare. Ma in un mondo dove una donna lotta contro l’emarginazione e il passato ritorna con la sua forza dirompente, il destino ha riservato a Black Burt e Butcher Joe, qualcosa di molto diverso.

Nel film protagonisti Simone Pieroni, Emanuela Ponzano, Antonio Rocco, Claudio Vitturini, Marco Belocchi e Antonella Salvucci, nel ruolo di Willy Stella. Il direttore della fotografia è Alberto Marchiori, la colonna sonora è di Klaus Veri, mentre le canzoni originali sono di Fabrizio Sartini.

antonella salvucci“Un lavoro con tematiche molto attuali – afferma Stefano Jacurti -. Stavo guardando un TG in tv e il servizio parlava dei cittadini abbandonati a loro stessi per l’assenza delle istituzioni. Il servizio proseguiva parlando degli emarginati messi in un angolo e ho pensato che l’emarginazione può essere di varia tipologia. Così ho scritto questa storia perché certe tematiche sono universali e nel western sono da sempre molto sentite”.

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