Kevin Costner porta Criminal a Roma.

Criminal, in uscita nelle sale cinematografiche dal prossimo 13 aprile distribuito da Notorious Pictures è stato presentato a Roma dal protagonista Kevin Costner, accompagnato dal regista Ariel Vromen. Nel cast anche Gary Oldman, Tommy Lee Jones, Alice Eve e Ryan Reynolds.

In Criminal l’agente della CIA Bill Pope viene ucciso e porta con sé nella tomba dei segreti fondamentali per salvare il mondo da un potenziale attacco terroristico. Per risvegliare la coscienza di Bill e i suoi ricordi, la CIA chiede l’aiuto del Dottor Franks, il quale ha sviluppato una nuovissima tecnica scientifica per trasferire il pattern cerebrale di una persona nella mente di un’altra.

“Per me è una grande gioia fare film. Li faccio per lasciare traccia nella memoria, per creare ricordi che possano durare una vita. Tutti in fondo abbiamo un film che ci è rimasto nel cuore, magari uno che ci ha insegnato a baciare”. L’attore americano ha anche ricevuto il Nastro d’Argento Internazionale 2016 dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici, per la sua carriera.

”La mia vita – afferma Costner – è come la vostra. Non ci sono differenze tra me e le altre persone, eccetto forse per quello che riguarda la fama. E proprio come ognuno di voi, anche io vorrei dimenticare delle cose, alcuni errori commessi, ma poi riflettendo mi accorgo che quello che sono, nel bene e nel male, è  frutto anche degli errori compiuti. Ho dei rimorsi, ma proprio tenendo a mente quegli sbagli cerco di non ripeterli più”.

E del film racconta: ”di solito i morti vanno nelle tombe  con i loro segreti, ma grazie ai progressi della scienza sappiamo che un giorno o l’altro sarà possibile trasferire i ricordi di una persona in un’altra, cosa che potrebbe avere delle implicazioni enormi”. ”Non so cosa abbia visto in me il regista per decidere di affidarmi questo ruolo…”, aggiunge l’attore premio Oscar, che torna ad essere un ”cattivo” oltre vent’anni dopo Un mondo perfetto di Clint Eastwood. ”In realtà non vedo nulla di criminale in Kevin, ma mi piace andare
oltre, spingere una persona a uscire dall’ambiente che conosce. Avevo visto in lui questa sorta di dualismo, che si esalta in un personaggio di questo tipo. Se scegli qualcuno che il pubblico non si aspetta come cattivo hai più spazio per creare qualcosa di originale”, spiega il regista israeliano Ariel Vromen, che aggiunge: ”Ero molto affascinato dall’idea alla base della sceneggiatura, ovvero far continuare a vivere i ricordi, la memoria di qualcuno che non c’è più, nella testa di un altro uomo. Ho anche fatto delle ricerche in ambito scientifico, per cercare di capire come il ricordo possa influenzare le emozioni delle
persone: noi siamo ciò che siamo per via di quello che ricordiamo”.

”I nostri ricordi sono il cuscino dove poggiamo la testa prima di addormentarci – conclude Kevin Costner -. E credo sia interessante riflettere sulla possibilità che la nostra memoria continui a vivere, magari nella testa di qualcun altro, quando non ci saremo più. Anche se, come in tutte le cose, credo sia giusto individuare dei limiti per quello che riguarda la scienza”.

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