Colonia, nel lager dei desaparecidos.

Al cinema dal 26 maggio con Good Films ‘COLONIA’, un film che racconta la sfida alla dittatura di Pinochet.

Ispirandosi a eventi realmente accaduti, COLONIA racconta la storia di Lena e Daniel, una giovane coppia che rimane implicata nel colpo di stato militare avvenuto in Cile nel 1973. Quando il fotografo italocileno Daniel viene rapito dalla polizia segreta di Pinochet, Lena segue i suoi passi fino a un’area inespugnabile che si trova nel Sud del paese, chiamata Colonia Dignidad. La Colonia, apparentemente, è una missione guidata da un predicatore laico di nome Paul Schäfer ma, nella realtà, è un luogo dal quale nessuno è mai riuscito a fuggire. Lena deciderà di entrare a far parte di questa setta allo scopo di ritrovare Daniel.

coloniaCOLONIA è un connubio perfetto tra un’indimenticabile storia d’amore e un thriller politico; è una vicenda ambientata durante uno dei capitoli più oscuri della Guerra Fredda.

Il filmmaker premio Oscar Florian Gallenberger è il regista del film. La sceneggiatura è stata scritta da lui assieme a Torsten Wenzel. Il tedesco Benjamin Herrmann, vincitore di un Oscar, ha prodotto il film con la casa di produzione Majestic (DESERT FLOWER, JOHN RABE, TOUR DE FORCE). Nel cast del film ci sono: Emma Watson (HARRY POTTER, NOAH, BLING RING) nel suo primo ruolo da protagonista dai tempi di Harry Potter; l’attore candidato ai Golden Globe Daniel Brühl (RUSH, BASTARDI SENZA GLORIA, IL QUINTO POTERE) e Michael Nyqvist (La trilogia di UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, JOHN WICK) nel ruolo di Paul Schäfer.

“Tutti gli amanti dei classici del cinema ammirano i grandi thriller degli anni ‘70 – spiega il produttore Benjamin Herrmann -. I TRE GIORNI DEL CONDOR e TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE sono due film di quel genere, capaci di comunicare un messaggio serio attraverso l’intrattenimento e la suspense. 40 anni dopo, la combinazione tra thriller e ‘messaggio’ ha fatto di nuovo la sua apparizione in ARGO e in THE IMITATION GAME, due esempi sopraffini di thriller moderni, che coinvolgono il pubblico, affascinandolo, allo stesso tempo. Con COLONIA il nostro scopo era proprio questo”. Colonia Dignidad fu fondata nel 1961 dal predicatore laico tedesco Paul Schäfer e dai suoi seguaci; divenne un campo inespugnabile a 300 chilometri a sud da Santiago del Cile. Schäfer regnò su questo borgo isolato per quasi quarant’anni. Tutti gli abitanti erano prigionieri in una sorta di Stato dentro lo Stato, una forma di dittatura, e vivevano secondo le regole autocratiche imposte dallo stesso Schäfer. Originariamente, il borgo fu costruito per essere un ‘Villaggio Tedesco Modello’ mascherato da missione caritatevole per la popolazione rurale del Cile, e in seguito divenne una delle più grandi fattorie del Cile. Nel corso di quattro decenni, solo un numero esiguo di persone riuscì a fuggire da Colonia Dignidad, gran parte dei fuggitivi venivano catturati e riportati a Colonia con l’appoggio dell’Ambasciata Tedesca, che collaborava strettamente con Paul Schäfer.

coloniaIn seguito, quando nel 1973 il Generale Augusto Pinochet salì al potere, iniziò un capitolo ancora più oscuro. Avendo stretti legami con i servizi segreti di Pinochet, Schäfer permise al governo di usare Colonia Dignidad come campo di torture per i prigionieri politici. Inoltre, produceva e vendeva armi e gas velenosi al governo cileno, e tentò addirittura di produrre uranio arricchito. Alla fine degli anni ’70, quando inizialmente i media pubblicarono la notizia dell’ esistenza di Colonia Dignidad, tutto il mondo rimase indignato, ma in Cile non ci furono conseguenze. Solo quando Pinochet abdicò, nel 1990, la giustizia fece il suo corso nelle accuse a carico di Paul Schäfer. Quest’ultimo scappò in Argentina, dove fu poi arrestato nel 2004 e condannato dalla corte cilena a 33 anni di carcere per migliaia di capi d’ accusa, tra cui abuso sessuale su bambini e decine di altri crimini. Morì in prigione a Santiago nel 2010. Gli ex membri di Colonia Dignidad rimasero e presero possesso della proprietà, che in seguito fu rinominata Villa Baviera.

“Ero uno studente delle scuole elementari – ricorda il regista Florian Gallenberger -, quando sentii parlare di questo posto in Cile, dal quale le persone non potevano fuggire, e dove vivevano come prigioniere. Rimasi profondamente sconvolto”. Mentre il suo dramma storico, JOHN RABE, era in fase di post-produzione, Gallenberger lesse il libro autobiografico scritto da un ex ‘Colono’, come venivano chiamate le persone che vivevano a Colonia Dignidad. Proprio poche settimane dopo, lo sceneggiatore Torsten Wenzel gli mandò un soggetto per realizzare un film su questa vicenda. Questa coincidenza segnò l’inizio del progetto di COLONIA.

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