Tutti pazzi per la fiction.

La decima edizione del RomaFictionFest si terrà dal 7 all’11 dicembre 2016 al The Space Cinema Moderno di Roma. La manifestazione ospiterà un Concorso Internazionale, uno spazio dedicato alle Anteprime Fuori Concorso, le sezioni Kids & Teens e Sala Cult. I titoli del Concorso Internazionale saranno valutati da una giuria presieduta da Richard Dreyfuss e composta da Annabel Scholey, Umberto Contarello, Lorenzo Richelmy, Paola Turci. Ampio risalto sarà inoltre dato a masterclass e incontri con autori e attori.

rff2016_g-piccioniIl Direttore Artistico della decima edizione del RomaFictionFest è il regista Giuseppe Piccioni. Il comitato dei selezionatori è composto da Gaia Tridente, Marco Spagnoli, Gianluca Giannelli, Fabia Bettini e Simone Raineri. La decima edizione del RomaFictionFest, un brand dell’Associazione Produttori Televisivi (APT), è prodotta da Fondazione Cinema per Roma, promossa da Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma. L’Auto Ufficiale è Mazda, l’Official Carrier è American Airlines. Romeur Academy è Sponsor, Acqua Filette, Ethimo e Affissioni APA sono Sponsor Tecnici. Coming Soon, Tvzap e Movieplayer sono Media Partner. Due serie italiane apriranno e chiuderanno la decima edizione: In arte Nino sarà presentato al pubblico la sera del 7 dicembre, mentre Immaturi – La serie sarà l’evento conclusivo del RomaFictionFest 2016. When We Rise, miniserie ABC Studios scritta dal premio Oscar® Dustin Lance Black, sulla storia del movimento per i diritti LGBT (Gus Van Sant ha diretto i primi due episodi), e Madiba, sugli eventi che hanno segnato la formazione di Nelson Mandela, saranno presentati in anteprima mondiale.

I PRIMI OSPITI CONFERMATI
Elio Germano, Stefano Fresi, Duccio Camerini, Luca Manfredi, Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Domenico Diele, Cristina Comencini, Riccardo Milani, Stefania Rocca, Emilio Soflrizzi, Filippo Nigro, Martina Stella, Giuliana De Sio, Fabio Troiano, Marco Giallini, Pierfrancesco Diliberto (PIF), Carlo Carlei, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, Paolo Genovese, Ilaria Spada, Irene Ferri, Ricky Menphis, Rolando Ravello, Sabrina Impacciatore, Nicole Grimaudo, Maurzio Mattioli, Ninni Bruschetta, Alessandro Sperduti, Annabel Scholey, Richard Dreyfuss, Lorenzo Richelmy, Umberto Contarello, Paola Turci, John Simenon, Donato Carrisi, Angelo Bison, Gustaf Hammarsten, Olivier Bibas, Stefan Baron, Malachi Kirby, LeVar Burton, Charlie Weber, Bellamy Young.

L’ATTRICE MATILDA DE ANGELIS MADRINA DELLA DECIMA EDIZIONE
Giovane volto del cinema e della televisione italiana, attrice e cantante, Matilda De Angelis inizia a undici anni lo studio della musica con violino e chitarra acustica e a soli tredici compone testi e musiche delle sue prime canzoni. Nel 2014 Matilda viene scoperta dal regista Matteo Rovere che la sceglie poi come protagonista del suo film Veloce come il vento. Con la sua interpretazione si guadagna il Premio Biraghi ai Nastri d’Argento 2016. Nel 2015 è sul set come protagonista della versione italiana della serie americana Parenthood, dal titolo Tutto può succedere, prodotta da Cattleya e in onda su RaiUno. Attualmente sul set di Tutto può succedere 2, ha da poco terminato le riprese del nuovo film di Berardo Carboni dal titolo Youtopia, che vede nel cast anche Donatella Finocchiaro e Alessandro Haber. Ha vinto il Premio Flaiano e il Premio attrice rivelazione dell’anno al Taormina Film Fest. Tra i nuovi progetti di Matilda anche Una famiglia, nuovo film di Sebastiano Riso accanto a Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel.

LA CAMPAGNA PROMOZIONALE DELLA DECIMA EDIZIONE
La campagna di comunicazione per il RomaFictionFest 2016 pone l’accento sulla qualità della selezione e della proposta: linguaggi e modi di raccontare la realtà che non hanno niente da invidiare al grande schermo cinematografico. Il soggetto, un astronauta, è ironicamente/surrealmente il simbolo di chi nutre un’attenzione e un interesse particolare verso i linguaggi della televisione seriale. Tanto da non volersi privare, neanche alla vigilia del proprio viaggio nello spazio, della possibilità di seguire le proprie serie televisive, portando con se un apparecchio televisivo. Il messaggio, come spesso avviene nella comunicazione, ha qualche sfumatura di ambiguità, lasciandosi interpretare dal pubblico in modi diversi. Ha forse rinunciato al viaggio spaziale? O è solo un appassionato di fantascienza che si appresta a vivere la sua serie preferita in un gioco di ruolo che lo vede travestirsi da protagonista? La risposta, probabilmente, è dietro l’enorme saracinesca scura sullo sfondo, metafora del grande mistero della narrazione per immagini, in ultima analisi il Grande Schermo. Parafrasando Godard, si potrebbe dire che La fotografia è realtà, la Televisione è realtà venticinque volte al secondo.

La decima edizione del RomaFictionFest vedrà la presenza di dieci titoli presentati nel Concorso Internazionale. La serie italiana è Di padre in figlia, una storia dell’emancipazione femminile in Italia dal 1958 al 1980, attraverso i grandi cambiamenti storici che hanno portato le donne a lottare per guadagnarsi la parità e i diritti civili: un viaggio fra tensioni, conflitti e ribellione, amore, libertà e indipendenza. Dalla Francia arriva la serie politica di Canal + Baron Noir, mélange perfetto tra House of Cards e I Sopranos, con un terzetto di attori di altissimo livello: Kad Merad (protagonista tra gli altri film di Giù al Nord, Le Petit Nicolas), Niels Arestrup (Un prophète) e Anna Mouglalis (Il giovane favoloso, Romanzo criminale). La storia verte sulla carriera politica di Phlippe Rickwaert che sembra essere finita dopo il sacrificio che gli è stato imposto da Francis Laugier, candidato presidenziale della Sinistra, per salvare la campagna elettorale. La Berlin Station (Stati Uniti/Germania) del titolo non è quella ferroviaria della capitale tedesca, bensì quella non meno affollata e importante della CIA. Richard Armitate interpreta Daniel Miller, l’ultimo arrivato del gruppo di spie attive in Germania che, però, ha una missione segreta. Scoprire l’identità della talpa che sta facendo arrivare notizie riservate ad un enigmatico personaggio di nome Thomas Shaw che sta mettendo in ginocchio gli interessi dell’America. Nel cast Rhys Ifans, Richard Jenkins e – tra i registi – l’autore de La Doppia Ora, Giuseppe Capotondi. L’irriverente comico Louis C.K. è uno dei due creatori di Better Things (Stati Uniti) serie scritta anche da Pamela Adlon che ne è la protagonista. Un’esilarante, ma anche ironicamente profonda storia di un’attrice a Hollywood, madre di tre figlie che deve gestire una carriera nella Mecca della televisione e del cinema e, al tempo stesso, provare ad educare e a gestire da sola la sua turbolenta famiglia. Dal Belgio arriva la serie che ha avuto un incredibile successo di pubblico, Ennemi Public (Public Enemy) in cui Angelo Bison (celebre attore teatrale protagonista di La Pecora Nera di Ascanio Celestini) interpreta Guy Béranger, un pericoloso assassino di bambini giunto al termine della pena detentiva e rilasciato in libertà vigilata e affidato in custodia ai monaci dell’abbazia di Vielsart. Dal Regno Unito, invece, National Treasure: la gogna mediatica descritta dal nuovo astro della scrittura televisiva british Jack Thorne (This is England, The Last Panthers, Glue). La serie è ispirata a un caso di cronaca inglese, l’operazione Yewtree che portò a vari arresti nel 2015. Diverse personalità dello spettacolo furono accusate di aver compiuto abusi sessuali anche su minori e tra queste il caso del celebre anchorman televisivo Jimmy Savile, interpretato nella serie dal celebre attore Robbie Coltrane (Harry Potter). Tra le produzioni inglesi più raffinate di quest’anno, National Treasure è diretta da Marc Munden (anche regista di Utopia). The Kettering Incident è la serie crime australiana, ambientata a Kettering, con la bellissima Elizabeth Debicki, co-protagonista in The Night Manager, nei panni della dottoressa Anna Macy che si ritrova inspiegabilmente collegata alla sparizione di due ragazze che scompaiono misteriosamente in circostanze identiche, a quindici anni di distanza, nella natura selvaggia della Tasmania. Due co-produzioni europee presenti in concorso, la prima Midnight Sun (Francia/Svezia), crime thriller creato da Mårlind & Stein, gli autori della celebre serie scandinava The Bridge (Bron/Broen), con l’attrice francese Leïla Bekhti (Un prophète, All that Glitters) e l’attore svedese Gustaf Hammarsten (Bruno, The Girl With the Dragon Tattoo). L’altra co-produzione è Wasteland (Repubblica Ceca/Polonia) creata da Štěpán Hulík per HBO Europe in cui sullo sfondo della battaglia politica di una piccola cittadina nel nord della Boemia contro l’avanzamento di una compagnia mineraria che vuole sgomberare gli abitanti del villaggio, la scomparsa di una quattordicenne destabilizza l’intera comunità e porta alla luce inquietati risvolti e oscure verità. Michelle Dockery in Good Behavior (Stati Uniti) mette da parte gli abiti eleganti e i modi dell’alta nobiltà inglese della Lady Mary di Downton Abbey per vestire, invece, i panni di un’artista della truffa e di una ladra pronta a tutto. O quasi. Quando, infatti, incontra un killer che sta per uccidere la moglie di un uomo, decide di rischiare tutto e di intralciare i piani dell’affascinante assassino (Juan Diego Botto, presente al Festival) con cui, però, finisce per innescare una relazione decisamente “pericolosa”.

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