La sfida di Vinicio.

Quella con cui Vinicio Marchioni si appresta ad andare in scena è una vera e propria sfida: portare gente a teatro rendendo appetibile un autore del II secolo d.C. attraverso una commistione di arti.vinicio1

Ma al Freddo della serie tv “Romanzo Criminale”, oltre 15 film in curriculum, una candidatura al David di Donatello nel 2011 per “20 sigarette”, una manciata di fiction, un paio di videoclip e tanto teatro, le sfide piacciono.

Cresciuto con pochi soldi e tanti sogni, zero voglia di studiare ma tanta di leggere poesie, arriva al successo dopo svariati lavoretti e una lunga gavetta. E per fare l’attore ha studiato e bene: con Luca Ronconi, al Centro Santa Cristina, dove ha imparato a leggere una scrittura e a stare sulla scena.

A 18 anni ha conosciuto la sua prima moglie, che sposa a 24, quando però ancora non era pronto per il grande passo. E ora che ha un’altra moglie e due figli, e ha investito i guadagni in un ristorante che divide con il fratello (“Casa”, in via Passeggiata di Ripetta 33 a Roma), si fatica a vederlo invischiato in una storia tormentata con una lesbica, di cui non fa mistero.

vinicioDal 23 al 25 Maggio sarà al Teatro Ghione di Roma con METAmorfosi, riduzione della favola di Amore e Psiche, tratta dal libro V dell’omonimo romanzo di Apuleio. L’idea è di Fabrizio Di Fiore, comproprietario della Scuola di Musica Cantus Planus Ciac, la regia dello stesso Marchioni e di Milena Mancini, che oltre a dirigere il Corpo di ballo, come detto è anche sua moglie. Mentre Vinicio legge, i ballerini si muovono sulle musiche composte ed eseguite da Walter Savelli, con la partecipazione straordinaria di Giovanni Baglioni, eseguite dal vivo dagli stessi e dal Maestro Maurizio Tomberli direttore artistico della scuola di Musica Ciac. E, sullo sfondo, si inserisce anche la pittura di Roberto Meta e altri due pittori che ogni sera, in scena, dipingeranno una tela sui temi dello spettacolo. A coronamento di tutte queste arti, anche la solidarietà: il ricavato della vendita dei quadri, infatti, sarà devoluto a Save the Children, l’organizzazione internazionale impegnata a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti, di cui Marchioni è testimonial.

Alle sfide sei abituato: te le cerchi o ti capitano?
(Ride). Un po’ e un po’. È una specie di karma che mi porto dietro. Credo che uno debba mettersi in difficoltà, ma non per farsi male. Le sfide aiutano a crescere. Questo spettacolo è nato dall’idea di un amico che all’inizio mi ha chiamato solo per la lettura. Ma poi mi sono reso conto che era un’idea su cui si poteva lavorare molto. E ho pensato di coinvolgere mia moglie, che è un’ottima ballerina e ha una grande immaginazione.

A proposito di Metamorfosi: quando reciti scompare la balbuzie. In cos’altro ti trasformi quando lavori?
Trasformami fa parte del mio mestiere. Per recitare ti devi trasformare, è una componente fondamentale. Già il ruolo del Freddo era anni luce lontano da come io sono realmente. A livello personale credo che questo mestiere, dopo 15 anni di teatro, cinema e tv, mi abbia trasformato in un uomo migliore. Mi ha dato la possibilità di fare delle esperienze umane che altri mestieri non consentono.

Cosa ti piace della storia di Apuleio?
Mi ha colpito l’aspetto narrativo, che si sviluppa secondo l’antica tradizione di raccontare le cose. La nostra cultura viene da questo. Stiamo mettendo in scena una favola antichissima, ma di una modernità incredibile. Ci sono tutti i sentimenti dell’uomo di oggi: amore, psiche, invidia, sete di potere.

Che succede sul palco?
Tutto avviene contemporaneamente. La parte narrativa si intreccia con la partitura musicale curata da Walter Savelli e Giovanni Baglioni e, intanto, si muovono i danzatori. La metamorfosi fino ad ora intesa come trasformazione delle arti, tocca l’apice con tre pittori che eseguono un trittico cercando di assorbire le atmosfere dello spettacolo. All’ingresso del teatro, degli addetti di Save the Children venderanno dei biglietti per una speciale lotteria. Alla fine di ogni spettacolo, infatti, verrà estratto il vincitore del quadro realizzato in scena. Così, con 3 euro, tutti possono contribuire alla campagna “Illuminiamo il Futuro”.

Nel tuo rapporto con tua moglie Milena Mancini, c’è più amore o psiche?
Ci sono entrambi, siamo una coppia affiatata e ogni mattina ringrazio il cielo per questo. Ci siamo trovati sia come essere umani che come artisti. Nel nostro lavoro ci sono tanti alti e bassi e questo incide anche nella vita privata, inevitabilmente. Io ora sto lavorando molto, lei, per via dei figli, si è un po’ arrestata. Ma, anche litigando, magari fino alle 4 del mattino, abbiamo trovato un equilibrio. Lavorare insieme è divertente. Milena ha una fantasia e un’immaginazione incredibili. Tra i due io sono la psiche e lei è l’amore. Io sono più filosofico, lei più istintiva.

vinicio_marchioni_e_milena_manciniLa vita ti ha insegnato ad essere pratico, per questo, dopo tanta gavetta, invece di viaggi e macchinoni hai aperto un ristorante?
Anche qui un mix di cose. Sono pratico, è vero. Ma con il ristorante ho realizzato un vecchio sogno che avevo con mio fratello. Durante la gavetta ho fatto varie cose nell’ambito della ristorazione e ho sempre pensato che sarebbe stato bello avere un ristorante tutto mio.

Concita De Simone

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