Vecchie glorie e nuovi eroi.

merc3La sintesi di un genere cinematografico è racchiuso in un solo film “I merceneari 3”. Solo qui è possibile che ‘Rambo’ diventi il comandante di una squadra di soldati, ‘Ian Solo’ possa guidare un elicottero come fosse il Millennium Falcon di ‘Guerre Stellari’, ‘Arma letale’ (nomen omen) diventi uno spietato mercante di armi, ‘Terminator’ si trasformi in un invulnerabile pilota di aerei, ‘Blade’ diventi un pazzo scatenato lanciatore di coltelli, “Zorro” divenga logorroico quanto il ‘Gatto con gli stivali’, ‘Red Scorpion’ diventi un cecchino infallibile, ‘Transporter’ si trasformi in un kickboxer, ‘Dragon’ diventi il fidanzato di Terminator e, infine, ‘Hercules’ impari a guidare una motocicletta meglio di un cavallo.

Amati dai fan in ogni parte del mondo, i primi due film della serie ‘I Mercenari’ hanno incassato al botteghino oltre mezzo miliardo di dollari, a livello mondiale. Fin da quando il secondo film è deflagrato nei cinema, quasi ogni settimana su internet sono imperversate congetture sul possibile cast di un terzo film.

EXP3_20130831_06264Per “I MERCENARI 3” (THE EXPENDABLES 3), Sylvester Stallone, Avi Lerner e gli altri produttori della Lionsgate e della Millennium Films hanno voluto allargare il già strabiliante cast che comprendeva le leggende dello schermo che formavano il cardine dei primi due film. Per loro era l’occasione perfetta per mettere insieme un cast senza precedenti, un cast che a famosi divi del cinema affiancasse giovani facce scelte da una nuova generazione di atleti e nuove stelle del cinema – una straordinario ammassamento delle più grandi superstar cinematografiche – mai viste tutte insieme in un film.

EXP3_20130819_00666Questa volta “I MERCENARI 3” includono oltre a Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Randy Couture, Terry Crews e Arnold Schwarzenegger, che ritornano nei ruoli già interpretati nei due film precedenti, Antonio Banderas, Wesley Snipes, Kelsey Grammer, Robert Davi, con Mel Gibson e Harrison Ford che affiancano quei grandi divi, e anche Kellan Lutz, la campionessa Ronda Rousey (UFT & MMA) (Ultimate Fight Championship & Mixed Martial Arts), l’ex campione di pugilato Victor Ortiz (peso welter) e l’esordiente Glen Powell.

Patrick Hughes dirige questo nuovo episodio della serie di grande successo insieme a Dan Bradley. La sceneggiatura è stata scritta da Creighton Rothenberger & Katrin Benedikt e dallo stesso Sylvester Stallone.

Nel film, Barney Ross (Stallone), Lee Christmas (Statham) e il resto della banda si trovano faccia a faccia con Conrad Stonebanks (Gibson), che in passato aveva fondato I Mercenari con Barney. Stonebanks, in seguito era divenuto uno spietato mercante d’armi che Barney era stato costretto ad uccidere.. o così pensava.

EXP3_20130821_01481Stonebanks, che già una volta aveva schivato la morte, intende distruggere I Mercenari – ma Barney ha altri piani. Barney decide di combattere il vecchio sangue con del sangue nuovo e arruola una nuova generazione di Mercenari, ingaggiando individui più giovani, più veloci e più esperti di tecnologia. L’ultima missione diventa così uno scontro fra i modi della vecchia scuola e quelli di una tecnologia avanzata, per dar vita a quella che è la battaglia più corale della storia del cinema.

Quando la produzione è iniziata l’attesa toccava veramente il cielo – e tutti sapevano che pugni, calci, proiettili, armi e non poche brillanti battute sarebbero state sparate da ogni parte del set. Il film è stato girato lungo la cosa bulgara del Mar Nero e nel suo entroterra. Ogni giorno gli attori arrivavano impazienti, sotto gli effetti del jet-lag, ma con estrema professionalità erano pronti a quasi tutto con la scaletta delle riprese del giorno che a guardarla sembrava il gotha delle leggende viventi di Hollywood.

Avi Lerner, produttore e presidente di Millennium osserva, fra una ripresa e l’altra mentre si gira in esterni in un vecchio aeroporto da Guerra Fredda a pochi chilometri dai teatri di posa di Nu Boyana, “Niente mi può far più felice di stare qui sul set, in Bulgaria, mentre si gira. Con Sly, ci siamo dati molto da fare per portare a un nuovo livello l’idea di un film guidato dalle stelle”.

EXP3_20130826_03480_RJason Constantine, che dirige Acquisti e Co-Produzioni a Lionsgate, dice “ La serie de I Mercenari è straordinaria, e in questa puntata abbiamo voluto superare ogni aspettativa e mi pare che siamo riusciti a farcela. L’idea di Sly, che consisteva nel mettere insieme nello stesso film un gruppo di mercenari che fossero interpretati da alcuni dei più grandi eroi del cinema d’azione di tutti i tempi, è indubbiamente la realizzazione dei tuoi sogni se sei un amante del cinema d’azione. Questa volta abbiamo un cast ancora più grande di sempre e ogni giorno, sul set, è come un pezzo della storia del cinema”.

Il produttore Kevin King-Templeton spiega “Questa è una serie di film con attori famosi per i loro successi commerciali “Rocky”, “Rambo”, “The Terminator”, “Arma letale” (Lethal Weapon), “Indiana Jones”, “Blade Runner”, “Transporter”, i film di Jack Ryan.. l’elenco potrebbe continuare… Ogni giorno, quando veniamo sul set, siamo sempre così eccitati che non vedo l’ora di quando il film sarà proiettato nelle sale. Sono così eccitato perché sono un tale fan di tutte queste serie cinematografiche”.

EXP3_20130830_05869_RIl regista Patrick Hughes rivela alcuni aspetti del suo lavoro: “Ci sono 16 personalità chiave in questo film e ognuno di questi attori arriva al film da un angolo differente, o da un contesto differente, o con una differente formazione, e alcuni sono più fisici di altri, mentre alcuni hanno ricevuto una formazione classica. Alla fine credo che tutto abbia a che fare con la comunicazione e con lo stabilire il tono giusto. Penso che la cosa più importante sia quella di comunicare con gli attori. Io sono molto specifico per quanto riguarda l’idea esatta che informa la scena, o il film, o per quello che è il tono giusto in un particolare momento. Penso che gli attori apprezzino che io cerchi di trovare una relazione personale con ciascuno e con tutti quelli con cui lavoro. Penso che quando hai una troupe di 500 persone c’è una tremenda pressione sul set – la mattina per un paio di ore stai a preparare tutto e poi il tutto si risolve al momento in cui tu dici ‘Azione!’ Quel momento, per funzionare, dipende tutto dall’attore che esegue la sua performance. C’è molta pressione, è una cosa di cui sono ben consapevole. Il mio compito è quello di creare una buona atmosfera sul set, di mettere gli attori a loro agio, di avere con loro un rapporto personale, e di discutere con loro. Mi piace veramente quando loro ti dicono le loro idee e io comunico loro le mie. Ha tutto ha che fare con la comunicazione. Quella è la chiave”.

L’ultimo giorno delle riprese, Stallone riflette sull’inevitabile giorno dopo la chiusura del set: “questo è l’unico lavoro al mondo che dura solo per un po’ di tempo e poi quando è finito, restituisci il guardaroba e rientri nella vita normale e non c’è verso di tornare indietro e rifarlo. Non puoi mai rivivere questi momenti sul set. Ma è tutto sulla pellicola, quella è la bellezza”.

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