Verdone “spirituale”.

“Sono commosso. Assegnarmi questo riconoscimento – e lo posso dire anche a nome dei colleghi che come me fanno commedie – sia un gesto d’avanguardia”. Così, Carlo Verdone ha ricevuto il Premio Bresson, tradizionale riconoscimento che la Fondazione Ente dello Spettacolo e La Rivista del Cinematografo assegnano al regista che abbia dato una testimonianza significativa del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale dell’esistenza.

Carlo+VerdoneVerdone è il secondo italiano a riceverlo (dopo Giuseppe Tornatore) in quindici anni, ed è il primo regista di commedie a cui viene assegnato il premio. Presente alla Mostra di Venezia anche in qualità di giurato, Carlo Verdone riceve il riconoscimento per la sua “poetica graffiante e insieme garbata, curiosa e senza pregiudizi, disincantata senza però mai cedere il passo al cinismo”, dice in riferimento alla filmografia di Verdone il Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e direttore della Rivista del Cinematografo, don Ivan Maffeis, che aggiunge: “Ci ha fatto capire che un benessere fine a se stesso è inutile. L’ha fatto provocandoci con il sorriso, con comicità e malinconia, con dramma e ironia. Lucido inteprete della grande commedia, Verdone ha saputo ricollocare la tradizione italiana delle maschere e della comicità popolare sul difficile campo d’indagine della società e della cultura”.

“Un uomo – aggiunge il direttore della Mostra, Alberto Barbera – che pur godendo di un enorme popolarità non ha mai ceduto agli effetti negativi della fama, rimanendo sempre affabile e disponibile. Un artista, poi, che ha portato avanti uno straordinario percorso da attore a autore, non solo rinnovando la tradizione della commedia di costume, ma creando un percorso che lo porta ad essere sempre uguale a se stesso, ma diverso da film a film, come solamente i grandi riescono ad essere. Credo sia poi una bellissima coincidenza che quest’anno Verdone riceva questo riconoscimento e sia allo stesso tempo in giuria, visto che già due anni fa gli avevamo proposto di farne parte ma era impossibilitato a venire perché sul set di Paolo Sorrentino“.

troppo forteVerdone svela un simpatico retroscena di qualche mese fa: “Stiamo ancora mettendo a posto tutta la sua enorme biblioteca della casa di campagna, qualcosa come 18000 volumi… Qualche settimana fa, insieme a mio figlio e a mio fratello Luca, ci troviamo di fronte alla bacheca del cinema francese. Dopo un po’ arriviamo ai volumi su Bresson, talmente tanti che mi lascio andare ad una sciagurata frase: ‘Luca, buttiamoli ‘sti Bresson, so’ talmente tanti’. E lui, ‘No, no, no! Li ha scritti papà!’. Ecco, dopo un paio di giorni mi chiamano per dirmi che ho vinto il premio…”.

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