La scommessa di Murray.

St. Vincent. A metà tra About a Boy e una versione indie de La leggenda del santo bevitore, quest’ultima prova di Bill Murray ce lo presenta in stato di grazia, a partire dal fantastico incipit che varrebbe da solo il prezzo del biglietto sino alla sua sgangherata e bellissima esecuzione di Shelter From The Storm del grande Bob Dylan.

St. Vincent Bill MurrayQuesta è la storia del piccolo Oliver (interpretato dal dolcissimo e bravissimo Jaeden Lieberher, alla sua prima apparizione cinematografica), della sua mamma Maggie (Melissa McCarthy. Era la buffissima Megan in Le amiche della sposa) e dello scapestrato giocatore d’azzardo Vincent (Bill Murray), tre vertici di un improbabile quanto brillante triangolo che coinvolge sin dalla prima, tumultuosa scena che ce li mostra contemporaneamente sullo schermo. Come se ciò non bastasse, ai tre protagonisti si affianca una fantastica Naomi Watts nei panni della sensuale quanto rustica “signora della notte” Daka, interpretata dalla superstar britannica con un impeccabile accento russo.

“Se hai intenzione di scommettere, tanto vale avere una chance di vincere molto” è la filosofia di vita del perdente (almeno in apparenza) e misantropo santo di strada Vincent (nome ricorrente per coloro che vivono ai margini. Si chiamava così anche il mostruoso quanto nobile protagonista della serie tv La bella e la bestia) e sapremo soltanto nell’epilogo se questa strategia da lui suggerita al bimbo (di cui è l’improbabile babysitter) avrà pagato o meno.

murrayLa sceneggiatura risale al 2011 e, inizialmente, il protagonista sarebbe dovuto essere Jack Nicholson ma, come spesso accade nella storia di Hollywood, era destino che Murray ne prendesse il posto, a giudicare dall’egregio risultato, enfatizzato dai minimi cambi di battuta da lui apportati alla sceneggiatura in perfetto accordo con lo sceneggiatore e regista del film, Theodore Melfi che ha dichiarato: “Appena ho cominciato ad adattarla attraverso i suggerimenti di Bill e Melissa ho visto subito che sarebbe venuta meglio di qualsiasi cosa io avessi scritto” ed è questo l’autentico pregio di questa produzione. Il regista è il meno esperto del gruppo e tutti fanno fronte comune per far sì che il film sia perfetto. Missione compiuta!

vincentNelle parole del grande Murray: “Più ti rilassi, più migliori in tutto ciò che fai: diventi migliore con chi ami, con chi odi, nel tuo lavoro e con te stesso”.

In conclusione, St. Vincent è una piacevolissima visione, dall’impeccabile, imperdibile colonna sonora. Presentato al Festival di Toronto 2014, è arrivato secondo ed è un ottimo piazzamento se si tiene conto che il People’s Choice Award è andato al pregevole The Imitation Game (nelle sale italiane dal primo gennaio).

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