Il supereroe italiano è un teenager.

“I superpoteri implicano grandi responsabilità”. Gabriele Salvatores è consapevole della grande aspettativa che si genera su di lui quando presenta un nuovo film dopo il premio Oscar ricevuto nel 1992 per ‘Mediterraneo’ e invisibile1considera quel premio come un “super potere”, al punto che dopo “una botta di culo di quel tipo, occorre provare a fare quello che gli altri non fanno”. Da qui l’idea di cimentarsi proprio con i supereroi dei fumetti e, allo stesso tempo, di realizzare un film “per il pubblico più vasto: quello dei teenager”, come lo ha definito il produttore Nicola Giuliano alla conferenza di presentazione del film “Il ragazzo Invisibile”.

“Con questo film – assicura Salvatores – abbiamo messo il dito in una piaga del cinema italiano: perché non si fanno film fantasy e film per ragazzi? Non c’è questa tradizione e bisognava provarci. In Italia siamo cresciuti col concetto di realismo, eppure i tre sceneggiatori (Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardi) sono cresciuti con altri immaginari e, quindi, non si può stare fermi, ma bisogna aprire nuove porte. Il nostro film appartiene a quello che ormai è un genere come il giallo o il western, quello dei supereroi”.

claudio iannone 1Un film in ‘stile Marvel’ con tanto di tuta da ‘Fantastici 4’, con poteri e con personaggi ‘speciali’ che si danno la caccia e si combattono come in ‘Xmen’. Ci sono anche riferimenti a ‘Batman’ (un faro con una faccia disegnata nelle nuvole), ma di ‘americano’ il film ha molto poco se non una tuta di ‘Spiderman’ mostrata in una vetrina e molto ambita come maschera per Halloween. E anche il budget del film è molto lontano da quelli della Disney: “il nostro film – ha raccontato una degli sceneggiatori, Ludovica Rampoldi – è costato quanto un solo minuto dei ‘Guardiani della Galassia’ e, consapevoli di questo gap, abbiamo cercato di scrivere il film in una chiave europea, approfondendo i singoli personaggi. Naturalmente ci siamo ispirati al nostro immaginario fumettistico di bambini degli anni ’80, ma quando scrivi una sceneggiatura non ti preoccupi del budget”.

“Gli americani – conferma il regista – sono bravi a prendere le cose e a renderle molto fruibili. Nel nostro caso abbiamo provato a raccontare una storia di supereroi però da italiani, dove l’invisibilità è quasi un potere dell’anima. Credo che tutti abbiamo desiderato o avuto paura di essere invisibili a un certo punto della nostra vita. E’ l’altro lato del potere”.

valeria golinoIl film che sarà al cinema dal 18 dicembre, distribuito da 01, ha per protagonista Michele (Ludovico Girardello), un biondo e riccioluto adolescente apparentemente come tanti che vive in una tranquilla città sul mare, Trieste. Non si può dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport, come gli altri sui compagni di classe. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione di Stella Morrison (Noa Zatta), la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare e di registrare con il telefonino. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui. Ma ecco che un giorno il succedersi monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta straordinaria: Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile.

“Il ragazzino protagonista – afferma Gabriele Salvatores – quando è normale è invisibile agli altri coetanei. Per diventare visibile agli altri diventa ‘invisibile’. Io da piccolo mi sentivo molto simile a Michele, con il vantaggio che i miei 13 anni erano negli anni ’60 (e non c’era ancora il bullismo). E così al discorso dell’invisibilità abbiamo pensato tutti: una delle prime cose che avrei fatto sarebbe stata infilarmi nel bagno delle ragazze, si hanno molte possibilità da invisibile e, in genere, si comincia da quelle più stupide, prima di capire che si può farne un uso più maturo”.

ksenia-rappoportNel film oltre al protagonista ci sono le due mamme ‘super eroine’, da una parte Ksenia Rappoport, la mamma Yelena che trasmette i superpoteri a Michele e dall’altra la mamma poliziotta, Valeria Golino, che trasmette al figlio i buoni sentimenti. Nel cast anche Fabrizio Bentivoglio che interpreta Basili, lo psicologo chiamato ad affiancare la polizia nelle indagini sulle misteriose sparizioni di alcuni ragazzi compagni di scuola di Michele e Stella e Christo Jivkov che interpreta Andreij, figura del passato che improvvisamente irromperà nella vita di Michele.

invisibile2Gabriele Salvatore svela che durante le riprese del film c’era la Bora che soffiava a 150 km all’ora e una volta Ludovico Girardello nelle scene in bicicletta doveva andare lungo il molo e fermarsi prima del mare ma col vento a favore non riusciva a frenare, così tutta la troupe si è messa davanti per fermarlo. “Non lo dimenticherò mai! Comunque, se mai faremo il sequel di questo film, sappiate che nel finale si parla di Marocco, la prossima volta voglio stare al caldo”.

E, infatti, il film di Salvatores dopo la sigla finale del film in perfetto stile Marvel, lascia presagire una seconda puntata ambientata (già annunciata da Paolo Del Brocco di Rai Cinema) in Marocco…

Guarda alcune clip del film: Il ragazzo invisibile

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