Le allegre signore di Windsor

Una commedia musicale dinamica e divertente che si ispira alla maniera dei comici dell’arte in scena al Teatro Cardinal Massaia di Torino venerdì 10 e sabato 11 aprile alle ore 21.

_DSL5819In una delle novelle della raccolta trecentesca “Il Pecorone” di Ser Giovanni Fiorentino, lo studente Bucciuolo seduce la moglie del maestro, alla quale ha domandato d’insegnargli «che modo si tiene d’innamorarsi». La vicenda e gli inganni messi in atto dalla moglie per nascondere l’amante, compresa l’occultazione nel bucato, vennero ripresi più volte nel corso del XVI secolo all’interno dei canovacci delle compagnie italiane di Commedia dell’Arte, e successivamente anche da Shakespeare per tratteggiare la trama de Le Allegre Signore di Windsor. Quest’opera mette alla berlina molti dei vizi umani: la prepotenza, la gelosia, la lussuria, la menzogna. Grazie al ricorso all’inganno stesso e al travestimento, si giunge infine a svelare la verità. Tutto è una gigantesca burla, in cui ognuno si beffa del suo vicino, i ruoli si confondono e le identità si scambiano.

Il Cavalier Falstaff, rimasto a corto di denaro, decide di corteggiare due ricche donne sposate, la Signora Ford e la Signora Page, con l’obiettivo di arrivare alle loro ricchezze. Invia loro due identiche lettere d’amore, quando le due donne ricevono le missive, subito si confrontano e si accordano per vendicarsi: decidono di invitare il Cavaliere a casa della Signora Ford e di dargli una bella lezione.

Anna è la figlia dei Page, i genitori non le permettono di scegliere il proprio marito. Il signor Page vuole maritarla con Mingherlo, mentre la signora Page la vorrebbe dare in sposa al Dottor Caio. Anna però ama un giovane di nome Spantica. Nel frattempo Pistoia, servo allontanato da Falstaff, avverte i due mariti delle lettere mandate dal Cavaliere. Il signor Page non ha alcun dubbio sulla condotta di sua moglie, mentre il signor Ford è geloso e teme di poter essere tradito. Travestito e con il nome di Rivolo si presenta a Falstaff per indagare sulle sue intenzioni e sul comportamento della moglie. Tra beffe e continui sotterfugi, le donne riusciranno a vendicarsi dell’audace Cavaliere, la Signora Page a dare una lezione al marito geloso e Anna a sposare l’amato Spantica.

Per le tematiche trattate, le origini popolari del testo e il suo passaggio attraverso i canovacci dei comici italiani, il nostro allestimento de Le Allegre Signore di Windsor utilizza il linguaggio della Commedia dell’Arte. Il testo di Shakespeare è stato quindi utilizzato come canovaccio, senza però snaturarne le peculiarità. Il lavoro di improvvisazione, o per meglio dire di riscrittura dal vivo, prima di tutto ha sintetizzato la storia ed accorpato alcuni dei molti personaggi, poi ha suggerito agli attori e alla regia spunti per giochi comici, canzoni e lazzi. Grazie ad un approfondito lavoro di ricerca ogni attore ha elaborato un linguaggio coerente con la propria maschera, portando alla luce una visione attuale della Commedia. In particolare la maschera di Falstaff è stata progettata e realizzata dal M° Giancarlo Santelli appositamente per questo allestimento. Non si tratta di una maschera “tipica”, bensì è frutto della fusione di più stili.

_IST4587“Il nostro obiettivo – affermano gli ideatori dello spettacolo – è stato, fin dal principio, la realizzazione di uno spettacolo dall’estesa fruibilità, che interessasse e divertisse tanto il pubblico più giovane quanto quello più maturo e smaliziato. Le repliche fino ad ora ci hanno dato ragione e con soddisfazione abbiamo visto ridere e sgranare gli occhi sia i bambini che gli adulti”.

Un ulteriore legame tra la commedia di Shakespeare e lo stile della Commedia dell’Arte è da riscontrarsi nell’utilizzo della musica. Non c’è canovaccio di Commedia senza parte musicale: prologhi, dichiarazioni, commenti o addirittura intere scene traducono il parlato in cantato, utilizzando la musica come strumento per rinsaldare l’attenzione del pubblico e come veicolo immediato di emozione. Le musiche originali per questo allestimento sono state composte dal M° Martina Spalvieri, l’esecuzione affidata agli attori stessi, come nella miglior tradizione della Commedia dell’Arte. La musica dell’opera si fonde col colore e lo stile della commedia stessa: composizioni corali polifoniche, strumenti classici e non convenzionali eseguono tarantelle, country, serenate, duetti e assoli.

In scena: Massimiliano Cutrera, Augusta Balla, Luigi Orfeo, Stefano Sartore, Martina Spalvieri, Jessica Ugatti, Francesco Zinnamosca. Musiche: M° Martina Spalvieri. Regia: Luigi Orfeo.

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