Per amor vostro. Valeria Golino in bianco e nero.

PER AMOR VOSTRO - manifestoDa giovedì 17 settembre al cinema ‘Per amor vostro’ di Giuseppe M. Gaudino, uno dei film più apprezzati alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che ha permesso a Valeria Golino di aggiudicarsi la coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. Nel cast con Valeria Golino anche l’ottimo Massimiliano Gallo e Adriano Giannini.

Per amor vostro è la storia di Anna, una donna fragile e forte, chiamata, in un delicato passaggio della sua vita, a rivoluzionare la sua esistenza. È stata una bambina spavalda, coraggiosa, al punto che durante la tradizionale festa dell’Assunta, era sempre lei la prescelta per il “volo dell’angelo”: sospesa tra un campanile e un palazzo, agganciata soltanto a una corda penzolante, non esitava a lanciarsi nel vuoto con un sorriso.

Ora che è adulta, Anna sembra aver perso quel coraggio, non è più la bambina che è stata. Negli anni ha accettato, per amore degli altri, talmente tante cose che la sua vera natura si è “appannata”. Per amore dei tre figli e della famiglia, ha lasciato che la sua vita si spegnesse, lentamente. Fino a convincersi di essere una “cosa da niente”. La sua vita è così grigia che non vede più i colori, benché sul lavoro – fa la “suggeritrice” in uno studio televisivo, trascrivendo e ricordando le battute agli attori – sia apprezzata e amata. Ha perfino smesso di vedere quel che davvero accade nella sua famiglia, preferendo non prendere posizione, sospendendosi tra Bene e Male…

Per amor vostro di Beppe GaudinoAssediata da problemi familiari, dalla convivenza forzata con un marito che non ama più e che ha scoperto legato alla criminalità, si ritrova a vivere in un inferno, come circondata da demoni, che non riconosce e dai quali non sa difendersi… Come in autobus, quando, nel lungo tragitto tra casa e lavoro che attraversa la città, misteriosi passeggeri sembrano rivolgerle frasi di incitamento, di critica o di conforto che si mescolano tra loro, sovrapponendosi ai suoi pensieri, accusandola di essere cambiata, di non essere più la bambina che fu. Finalmente lo studio televisivo, dove ha lavorato per tanti anni in condizioni di precarietà, le fa un vero contratto. Per Anna è l’occasione di intraprendere un lento percorso verso il disvelamento delle cose, verso la luce…. Perfino di liberarsi del marito. Da quel giorno affronta le tante paure sopite negli anni, come quella di affacciarsi al balcone di fronte al mare… Perché sa che quel mare è per lei un oracolo. Il mare, unico elemento mai contaminato dal suo sguardo grigio.

“Sono una donna fragile – afferma la protagonista -, capasciacqua, testavuota, che però è’ tante altre cose insieme che convivono e poi esplodono. Ho pensato di avere tante cose in comune con lei, in qualche momento il personaggio di Anna si sovrapponeva a me stesso, ma il regista mi riportava a posto perchè anche se avevamo una sceneggiatura il testo non era mai definitivo, voleva spiazzarci non facendo della storia di Anna qualcosa di prevedibile”.

Per amor vostro di Beppe Gaudino“Anna – continua Valeria Golino – è una donna che non puoi non amare, una donna buona, che cerca di tenere insieme tutto, almeno fino ad un certo punto e che per i figli, con la predilezione per Arturo sordomuto, ‘per amor vostro‘ appunto, trova il cambiamento. Un personaggio meraviglioso ma non lineare. Non restava, per prepararlo, che entrare nell’universo immaginario di Gaudino”.

Per amor vostro è considerato un film miracolo, “perché stato fatto contro tutto e tutti – conclude l’attrice e con un budget minuscolo: 700 mila euro”.

“Il progetto di questo film – afferma il regista, co-sceneggiatore e co-produttore -, raccontato attraverso realtà visive appartenenti alla cultura mediterranea e ad alcuni suoi riti inconsueti, si sviluppa su più piani. Il legante è la sensibilità di una donna, Anna, che vive tutto in prima persona. È tutto visto attraverso la sua soggettività. Nulla accade ‘fuori scena’. Persino il paesaggio è visto, interpretato, dal suo sguardo, come un oracolo quotidiano che lei deve decifrare. Un oracolo che la suggestiona e la condiziona”.

“La sua realtà ‘esterna’ però – continua Giuseppe Gaudino – è fatta di eventi concreti, ineluttabili, che si presentano in un crescendo drammatico, duro. Anna lotta per affrontare tutto questo con l’atteggiamento di un’eroina. Un’eroina che ritrova via via il coraggio, in un incessante dialogo con i suoi sentimenti. Finalmente in contatto con la parte più vitale di se stessa. Accanto a un livello che racconta gli accadimenti travolgenti di questo momento particolare della sua vita, affiorano da un livello più profondo, senza tempo, miti e suggestioni legati all’Ade e al mondo infero. Ma niente in fondo di spaventoso o morboso o decadente: casomai legato in modo buffo, ironico e tenero alla quotidianità, come solo i napoletani con grazia e poesia sanno fare”.

Per amor vostro di Beppe Gaudino“Questi diversi livelli – conclude il regista – permettono una libertà di associazione emotiva e trasversale nella narrazione visiva, che può dare enfasi, forza al racconto, pur non rinunciando all’affabulazione e a una struttura principale lineare. Perciò nel film ci sono grandi contrasti, luce accecante, cieli e paesaggi solari, ma anche ombra. Un’ombra cupa e profonda che dal sottosuolo alimenta e mette in risalto la forza della luce. Napoli, la città che accoglie la nostra storia, è infatti una metropoli che si sviluppa su due livelli: quello sotterraneo pieno di catacombe, cimiteri, ipogei; e quello esterno, agitato da una rara vitalità. Parte della sua ‘forza’ viene da queste misteriose viscere che si estendono dal cimitero delle Fontanelle, sotto la collina di Capodimonte, a tutto il Rione Sanità, dalla chiesa del Purgatorio ad Arco fino alle catacombe di San Gaudioso. Un’estesa città sotterranea, speculare a quella abitata dai vivi, ma non per questo meno ‘popolata’: lì infatti si nascondono migliaia e migliaia di scheletri e di resti di gente senza nome morta a causa di pestilenze o perché in carcere o perché troppo povera per avere una sepoltura. Non a caso uno dei riti ‘raccontati’ nel film è quello delle povere anime ‘pezzentelle’, anch’esso, come il ‘volo dell’Angelo’ della bambina, di grande impatto visivo, commovente nella sua capacità di sopravvivere attraverso i secoli. Ed è tra il cielo da cartolina che si distende sopra il Golfo di Napoli e il Vesuvio e il magmatico ribollire dei suoi sotterranei, tra l’aria e le viscere della città, che la nostra protagonista, Anna, combatte per tentare di ricucire qualcosa di prezioso prima che vada perduto”.

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