Il ragionier Ugo Fantozzi compie 40 anni.

Il ragionier Ugo Fantozzi torna al cinema in versione restaurata 4K per i 40 anni dalla nascita del personaggio culto creato da Paolo Villaggio. Il primo Fantozzi (il 26, 27 e 28 ottobre) e Il secondo tragico Fantozzi (il 2, 3 e 4 novembre) saranno nelle sale cinematografiche, dopo la presentazione alla Festa di Roma.

Luciano Salce è il regista di questi due capolavori del cinema italiano. Villaggio e Salce si conobbero nel 1974 sul set di Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno, di cui Villaggio è protagonista. Dopo questo film i due si impegnanaro per l’esordio del Fantozzi cinematografico che nel 1975 fu a lungo campione al botteghino.

“Sul settimanale l’Europeo – ricorda Paolo Villaggio – uscì una critica molto positiva al mio spettacolo e la cosa mi parve incredibile perché io a quell’epoca ero piuttosto povero”. Poi la rivista cominciò ad ospitare i racconti del ragionier Fantozzi che vennero raccolti nel libro bestseller.

Il personaggio di Ugo Fantozzi è una satira dell’italiano medio, un impiegato sfortunato e piuttosto goffo della “Megaditta”, che in alcune occasioni è chiamata ItalPetrolCemenTermoTessilFarmoMetalChimica. Fantozzi è sposato con la moglie Pina, interpretata nei primi film dall’attrice Liù Bosisio e poi da Milena Vukotic, e ha una figlia, Mariangela, interpretata nei primi film dall’attore Plinio Fernando e negli ultimi dall’attrice Maria Cristina Maccà.

«In questo momento siamo tutti Fantozzi – dichiara l’attore – Quarant’anni dopo, quel personaggio è diventato ancora più attuale. Rappresenta meglio ora la realtà italiana di quanto facesse quando è uscito al cinema. È rassicurante perché è come se dicesse: non siete soli nella vostra incapacità di essere felici. Oggi non siamo più nell’Italia felice degli anni Settanta, quando gli italiani non avevano nemmeno sfiorato la povertà».

“Oggi la middle-class (quella rappresentata da Fantozzi negli anni ’70) ha paura perché capisce che l’Italia è in declino – afferma Paolo Villaggio -. Un declino veloce nonostante Renzi dica: non facciamo pagare le tasse. Questo, però, può essere un errore clamoroso perché tagliare le tasse significa che la sanità per i poveri diventa un problema insormontabile: hai un tumore e chiedi un appuntamento dal medico. Te lo fissano dopo sei mesi e a quel punto? Al posto tuo si presenta la tua vedova”.

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