Come saltano i pesci.

Al cinema si può anche imparare ‘come saltano i pesci’: c’è chi si unisce in branco e chi salta fuori dalle reti. Dal 31 marzo arriva il nuovo film di Alessandro Valori che, dopo Radio West e Chi nasce tondo, torna sul grande schermo con una pellicola “su chi siamo veramente al di là delle apparenze, quando la vita e gli eventi ci pongono di fronte alla realtà delle cose e alla nostra intimità più autentica e dobbiamo farci i conti”. Al centro della storia una famiglia apparentemente normale, un segreto e un viaggio per scoprirlo e scoprire se stessi.

Accanto ai giovani protagonisti Simone Riccioni (Universitari – molto più che amici, Come è bello far l’amore), Brenno Placido (Bella addormentata, Tutti pazzi per amore) e Marianna Di Martino (Un fantastico via vai, Operazione U.N.C.L.E.), un inedito Biagio Izzo, per la prima volta in un ruolo drammatico, Giorgio Colangeli, Maria Amelia Monti, Armando De Razza e, per la prima volta sullo schermo, Maria Paola Rosini. Come saltano i pesci è distribuito da Multivideo e Mariposa.

I protagonisti del film sono come pesci nel mare e, come fanno i pesci in natura, ognuno attua la sua strategia di sopravvivenza. Matteo è un ragazzo di 26 anni con una vita perfetta: un sogno nel cassetto, due genitori, Italo e Mariella, che lo amano profondamente e una sorellina, Giulia, che vede in lui il suo eroe. Tutto si sgretola quando riceve una telefonata. Il suo mondo era costruito attorno ad una terribile bugia. Matteo per far luce sull’accaduto parte alla ricerca della verità. La realtà che troverà è molto diversa da quello che immaginava. In un susseguirsi di avvenimenti incontrerà persone che faranno parte della sua nuova vita e scoprirà quale sarà il suo futuro.

Per il regista Alessandro Valori “dopo un film drammatico come “Radio West” e una commedia come “Chi nasce tondo”, con “Come saltano i pesci” ho idealmente continuato la ricerca sull’identità e la rappresentazione: su chi siamo veramente al di là delle apparenze, quando la vita e gli eventi ci pongono di fronte alla realtà delle cose e alla nostra intimità più autentica e dobbiamo farci i conti”.

“Come saltano i pesci – prosegue il regista – è una sintesi in cui gli stili si mescolano, dove momenti di gioia e ilarità si alternano a momenti drammatici e riflessivi, seguendo il ritmo naturale della vita e delle emozioni. La camera è ‘attaccata’ ai personaggi, li osserva e li segue nel loro viaggio fisico e interiore, senza volersi sovrapporre con uno sguardo invadente, senza preconcetti e senza una tesi da dimostrare che li ingabbia. Semplicemente sono e agiscono secondo la loro coscienza e le loro convinzioni, man mano che nascono e si chiariscono nel loro animo. Si parla di amore, di famiglia, di fede e di confronto generazionale cercando di declinare questi grandi temi con gli occhi e il sentire di chi li vive e li subisce. E infine li fa propri, vivendoli a modo suo”.

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